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Pur negando la trascrizione delle nozze celebrate all'estero, la Suprema Corte ha stabilito che per le coppie formate da persone dello stesso sesso devono valere sia il diritto "di vivere liberamente" una condizione di coppia, sia il diritto "alla tutela giurisdizionale di specifiche situazioni, segnatamente alla tutela di altri diritti fondamentali".
La sentenza chiude una vicenda giudiziaria partita da Latina, quando una coppia, che nei Paesi Bassi aveva contratto matrimonio all'Aja, chiese la trascrizione delle nozze nel nostro Paese.
"Ci riserviamo di pubblicare una nota a commento della sentenza dopo aver letto le motivazioni, con le quali i giudici hanno negato la trascrizione.
Da quanto riportato tra virgolette, ci sembra che la Corte compia una rivoluzione copernicana riconoscendo che l'identità di sesso non è presupposto naturalistico e ragione di insesistenza del matrimonio.
Congratulazioni al collega Francesco Bilotta, nostro socio e co-fondatore che ha difeso il caso dinanzi alla Cassazione".
Con queste parole si è espresso l'avv. Antonio Rotelli, Presidente di Avvocatura per i diritti LGBTI - Rete Lenford.
fonte http://www.retelenford.it Ufficio Stampa
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