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venerdì 28 maggio 2010
LGBT, LE TRANS, I TRANS: IDENTIKIT DI CHI CAMBIA SESSO
Chi sono le persone trans che si sottopongono all'operazione per cambiare sesso? Studiano, lavorano, sono precarie, che età anno? «Persone come tante». Il primo screening su un numero considerevole di trans è stato fornito dal Dottor Luca Chianura del Saifip dell'ospedale San Camillo di Roma nel corso del convegno «Il non detto» organizzato dalla Cgil Nuovi diritti e dall'Associazione Libellula Roma (www.libellula2001.it). Dall'indagine è emerso che «le persone trans sono come tante di noi», essendo i dati in molti punti sovrapponibili a quelli forniti dall'Istat per una buona parte di italiani. A colpire è l'età in cui si inizia a sentire il disagio: i disturbi possono manifestarsi intorno ai tre anni e sicuramente vengono percepiti fra i tre e gli otto anni. Così tre persone trans su quattro percepiscono disagio prima ancora che finisca l'adolescenza. Per questo al San Camillo da quest'anno è in funzione un servizio dedicato ai minorenni, destinato sia ai figli delle persone trans generati prima dell'iter di adeguamento sia ai bambini e agli adolescenti con problematiche relative alla identità di genere. DISTURBI PER 475 SU 900 Lo screening sugli adulti ha preso in considerazione 475 persone con diagnosi di disturbo dell'identità di genere (su 900 utenti) che si sono rivolte al centro dal 1992 al 2008. Di loro 309 sono mtf, una sigla inglese che sta per «male to female», maschio verso femmina. Si tratta di coloro che occorre chiamare «le trans», cioè maschi che si sentono donne e che, iniziato il percorso, prendono via via un aspetto femminile. Il resto è composto da 166 ftm (female to male) cioè femmine che sentono di essere maschi e che vanno chiamati «i trans». L'età media è di 29 anni, la persona più giovane ha 18 anni (sono esclusi dall'indagine i minorenni) e la più grande 61. Nove su dieci sono celibi o nubili (91,5 per cento), mentre il 2,9 per cento è composto da persone sposate e il 2,9 da separate o divorziate. Il resto convive. L'istruzione vede il 34 per cento delle trans (mtf) raggiungere la maturità, superate dai trans (ftm) che sono il 42 per cento, laddove 9 su 100 prendono la laurea. Dove abitano? Più di uno su due vive con la famiglia di origine, a conferma del fatto che sono meno frequenti di prima i casi in cui a una manifesta transessualità corrisponda il rifiuto netto da parte della famiglia e l'allontanamento da casa. Il lavoro vede circa sei persone trans su dieci con un'occupazione. L'impegno per migliorare la situazione lavorativa è stato documentato dalla Cgil: «Alcuni problemi possono sorgere nel caso dei bagni, degli spogliatoi, degli indirizzi email aziendali, del cartellino con il nome da esibire. Casi che sono stati affrontati insieme all'azienda, facendo formazione e informazione, eliminando tutto quello che l'ignoranza attribuisce alle persone trans», hanno dichiarato Gigliola Toniollo e Salvatore Marra. C'è anche una quota di persone trans (non tutte!) che si prostituisce, il «65 per cento di loro – ha denunciato Leila Daianis, presidente di Libellula -è vittima del racket e subisce violenza e minacce». Va ribadito: la prostituzione non ha un genere di elezione, si prostituiscono maschi, femmine e trans. Al contrario di quanto si crede, molte persone trans non hanno una vita sessuale. «Transessualismo uguale promiscuità? A noi non risulta – ha concluso Chianura -, c'è un forte disagio rispetto al proprio corpo, da noi arrivano persone che anche a 30 anni non hanno avuto rapporti sessuali o sentimentali»
fonte Delia Vaccarello, L'Unità
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