Una coppia milanese non ha gradito la presenza di gay nel 4 stelle sardo dove trascorreva le vacanze e lo ha bocciato con un pessimo voto su booking.com, il sito di prenotazione degli alberghi on line.
L’assessore Crisponi diffida sito: il giudizio scorretto, in Sardegna tutti i turisti sono benvenuti
La Sardegna? Una regione “gay friendly”, o meglio “tourist friendly”.
Che non accetta sulla sua terra nessun tipo di discriminazione.
Parole dell'assessore regionale del Turismo Luigi Crisponi, che ha inviato ieri una lettera di diffida al colosso delle prenotazioni on-line booking.com, sul quale è comparso un commento decisamente poco politically correct su un hotel a quattro stelle del nord est della Sardegna.
Parole postate lo scorso 10 luglio da una coppia milanese, corredate con un bel 2,5 di voto che abbassa notevolmente la seguitissima media del sito, che influenza (e non poco) le prenotazioni.
Ma a far imbufalire Crisponi non è tanto il votaccio («Ci sta _ spiega _ se riguarda i servizi offerti, anche se molte volte leggiamo motivazioni veramente surreali») ma ciò che ha causato il «disgusto» dei due turisti: «Il personale di servizio estremamente scortese sin dall'inizio mi ha subito fatto intuire lo spirito dell'hotel _ scrive la giovane coppia. Preferenza per coppie gay che spopolavano nella hall dell'albergo come rondini a primavera. La Sardegna offre molto meglio».
«Ci ha stupito e indignato leggere queste parole – spiega l’assessore Crisponi –. Stupito perché noi monitoriamo quotidianamente i principali portali turistici. E conosciamo booking.com come sito serissimo e normalmente molto attento.
Ci sembra incredibile dunque che, ferma restando la libertà decisionale del portale nel pubblicare le recensioni, anche negative, degli utenti, abbiamo integralmente ospitato un commento offensivo ed eticamente scorretto. Come lo è qualunque commento discriminatorio nei confronti di qualsiasi genere di utente».
«Ci hanno indignato poi le parole dei due turisti, oltretutto una giovane coppia che si presume dovrebbe essere più aperta culturalmente. Parole che macchiano il profondo senso di ospitalità dell'isola.
Che accoglie tutti come graditi ospiti, quali che siano i loro orientamenti sessuali, che certo non ci riguardano. E men che mai ci scandalizzano».
Da qui l'invito dell'assessore che ha chiesto al sito turistico di «rimuovere informazioni discriminatorie verso la dignità degli individui e la loro libertà di orientamento sessuale, nonché lesive nei confronti delle strutture ricettive che li accolgono».
«Posso dire senza tema di essere smentito che siamo una regione gay friendly, o meglio una regione tourist friendly.
E che chiunque viene da noi verrà trattato con rispetto e senza discriminazione alcuna.
E non permetteremo a nessuno di dare un’immagine diversa della nostra isola».
fonte http://lanuovasardegna.gelocal.it/ di Giovanni Bua
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