lunedì 22 febbraio 2010

Rabbia e gelosia?



Rabbia e gelosia?
Tempo fa sono stata ospite del programma Cominciamo Bene, condotto da Fabrizio Frizzi ed Elsa Di Gati, con la partecipazione di Rita Forte. Poiché gli argomenti trattati nella puntata possono essere interessanti anche per i lettori del Sesso e la Luna, ve ne faccio una breve cronistoria.

Siamo partiti dai collegamenti con l’Abruzzo e a me è stato anzitutto chiesto cosa comporta la perdita degli oggetti cari, per una persona che vive il trauma del terremoto. Ho risposto che queste tragedie fanno perdere i propri punti di riferimento, il proprio senso di identità. Questo sia da un punto di vista sociale, relativo alla vita di comunità cui si partecipa (la strada, la piazza, la chiesa, ecc.), sia a livello personale. I nostri oggetti testimoniano infatti la nostra vita: sono i simboli di quello che abbiamo fatto, delle persone che abbiamo conosciuto, degli eventi che abbiamo vissuto ecc. A volte il confine fra vita di fantasia, (immaginazione, sogni, incubi ecc) e vita reale è piuttosto labile, per cui spesso gli oggetti hanno la funzione di permetterci di restare ancorati alle cose concrete, vive, vere, della nostra vita. Perdere in un sol colpo sia i punti di riferimento sociali, sia quelli personali può creare alle persone un forte stato di confusione, potenzialmente molto pericoloso.

Poi abbiamo cominciato a parlare di rabbia: la rabbia è un’emozione primaria, che proviamo quando ci sentiamo frustrati, impotenti di fronte al volere altrui. E’ un meccanismo che scatta quando ci si prepara all’attacco o alla fuga, un’energia che serve per far fronte alle situazioni. A volte però, per rabbia si possono mettere in atto anche dei comportamenti sbagliati, per cui è necessario canalizzarla verso fini socialmente accettabili, che possano avere un significato positivo. La ricerca delle responsabilità in chi ha costruito case di cartapesta nei paesi terremotati d’Abruzzo ha appunto la funzione di trasformare la rabbia in una forma di “vendetta civile”, che andrà a beneficio della prevenzione e soprattutto delle generazioni future.

Ma la rabbia la si può provare anche in un rapporto di coppia, così come la gelosia? Che relazione c’è fra queste due emozioni? Ho risposto a questa domanda con una battuta: la persona arrabbiata può non essere gelosa, mentre la persona gelosa è sempre arrabbiata… La rabbia della persona gelosa è anzitutto verso sé stessa (scaturisce dal riconoscimento della propria fragilità, della propria vulnerabilità, del senso di impotenza, della propria paura di vivere), sia verso l’altro/a che, con i suoi comportamenti mette a rischio il proprio equilibrio e il proprio benessere.

Dopo un tradimento è legittimo essere arrabbiati? Mi ha chiesto Frizzi. Bè… Come si fa a generalizzare? Sicuramente il tradimento può generare della rabbia, che è legittima finché è contenuta e finché dura poco, perché il pensiero razionale deve sempre prevalere, alla ricerca di una soluzione, visto che si pensa di avere un problema.

Ed in famiglia? Si vivono rabbia e gelosia in famiglia? Certo! In nessun luogo al mondo, come in famiglia, le persone vivono l’una accanto all’altra, invadendosi reciprocamente gli spazi, usando gli stessi oggetti. Oltre ai problemi della prossemica e del senso di proprietà, c’è anche il fatto che le persone in famiglia sono spesso sé stesse: si censurano assai di meno che in altri contesti e, quando si esprime esattamente ciò che si prova, senza filtri, non si è mai così gentili e cordiali nei confronti degli altri. L’autenticità assoluta, insomma, a mio parere non è affatto un valore.

Alla trasmissione hanno partecipato anche Gaia Manzini, una giovane e brillante scrittrice, che ha da poco pubblicato il libro Nudo di Famiglia, con Fandango (magari ne riparleremo in futuro, quando avrò letto il libro) e Francesca Inaudi, attrice nel film “Questione di cuore” di Francesca Archibugi, nelle sale da questo mese.
dott.Giuliana Proietti
fonte: blog.donnamoderna

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