mercoledì 1 settembre 2010

Social Network, In arrivo Diaspora l'anti-Facebook, ideato da 4 studenti Usa, Lancio il 15 Settembre


Social network sì, ma con più privacy
MILANO – La Diaspora finalmente si consumerà, a partire dal prossimo 15 settembre. Lo annunciano i quattro ragazzi (Ilya, Raphael, Maxwell e Daniel) della New York University che quasi per gioco hanno lanciato l’idea e avviato il progetto pochi mesi fa, in piena tempesta anti-Facebook, ai tempi in cui Zuckerberg, il patron del social network, faceva il bello e il cattivo tempo cambiando ogni giorno idea sulle regole per la privacy dei suoi utenti. Tra le molte lamentele, accanto a ribellioni come quella del «Quit Facebook Day» che proponeva una fuga di massa per fine maggio, erano nate anche proposte più collaborative. Tra cui Diaspora : un social network «controllato personalmente, in cui si può far di tutto, distribuito open source».

L'IDEA – Diaspora era nata per gioco, come progetto estivo di 4 studenti universitari. Ma come è accaduto in altri casi famosi di start-up internet nate dal nulla (tra le molte Google, ma anche la stessa Facebook) il progetto sta prendendo una piega diversa dal divertimento estivo di un gruppo di ragazzi: i 4 si erano proposti di portare avanti la loro Diaspora se avessero raccolto almeno 10mila dollari di finanziamenti, budget-base per poter sviluppare il codice iniziale del social network e poi darlo in mano a tutti gli utenti in modalità open source. A sorpresa, e con lo stupore dei fondatori stessi, a fine agosto Diaspora ha raccolto già 100mila dollari e tra i suoi benefattori compare anche lo stesso Mark Zuckerberg di Facebook.

15 SETTEMBRE – Ora il codice-base è affinato, l’interfaccia utente dato in mano a un’esperta del settore, gli strumenti provati privatamente dai 4 universitari e dalla loro comunità di amici. Tutto pronto dunque per il primo rilascio, previsto per il prossimo 15 settembre, quando il codice verrà reso pubblico e ci si potrà iscrivere alla rete sociale e gestire, come promettono i fondatori, a proprio piacimento amicizie, contenuti, link, materiali caricati.

Differenziando (questo è uno dei cavalli di battaglia di Diaspora) caso per caso i destinatari degli oggetti che si vogliono comunicare e soprattutto senza dare i propri dati in pasto a società di marketing e inserzionisti pubblicitari. Diaspora resterà sempre nella modalità «lavori in corso»: i programmatori potranno contribuire a disegnarne versioni sempre migliori, e gli stessi fondatori si ripromettono di non abbandonare il campo dopo la prima uscita. Anche perché due di loro, Ilya e Raphael, hanno ultimato i loro studi e Diaspora, almeno sulla carta, sembra un promettente posto di lavoro.
fonte www.corriere.it Eva Perasso

Nessun commento:

Posta un commento