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venerdì 3 settembre 2010
Diritti Lgbt, Matrimoni tra gay: in 10 Paesi sono permessi, in 17 ci sono uguali diritti. L’Italia? Un’eccezione in Europa
L’Italia è l’unico paese, tra quelli “avanzati”, insieme alla Grecia a non riconoscere e tutelare le unioni tra i gay. Questa la denuncia dell’Arcigay che con il presidente, Paolo Patanè afferma: “La discriminazione che impedisce alle coppie omosessuali di accedere all’istituto del matrimonio è tanto inaccettabile quanto assurda per uno stato di diritto che ha tra i suoi valori fondati l’uguaglianza e la libertà dei suoi cittadini. La Corte Costituzionale italiana ha recentemente affermato lo stesso concetto, impegnando il parlamento ad affrontare e risolvere le discriminazioni che affliggono le omosessuali”.
E in effetti, andando a vedere la mappa dei Paesi che nel mondo (e quindi non solo in Occidente) consentono i matrimoni gay, l’Italia rappresenta un’eccezione quantomeno strana. Sono 10 i Paesi che con una legge hanno permesso matrimoni tra omosessuali e sono 17, invece, quelli in cui si sono eguagliati i diritti di tutte le coppie, anche dello stesso sesso.
Ad aver permesso le unioni gay per primi sono stati i Paesi Bassi nel 2001 e il Belgio nel 2003. All’epoca era una novità bollata in varie occasioni come fin troppo liberale. Poi con gli anni moltissimi Paesi hanno seguito l’esempio, varando leggi che permettono le unioni gay. Paesi come Spagna (in cui è anche permesso alle coppie omosessuali di adottare bambini), Canada, Svezia, Norvegia, Portogallo, Islanda, cinque Stati degli Usa.
Ma non solo Paesi cosiddetti “avanzati” o comunque occidentali, hanno varato queste leggi. Nel 2006, ad esempio, il Sudafrica si è dotato di una legislazione che non solo permette alle coppie dello stesso sesso di sposarsi, ma ammette anche l’adozione da parte di coppie gay. Lo stesso vale per il Brasile, l’Argentina e il Messico.
Poi ci sono i Paesi che ancora non permettono unioni omosessuali nè civili nè religiose ma che riconoscono pari (o alcuni) diritti alle coppie, indipendentemente dal loro sesso. Si tratta di Austria, Francia, Danimarca, Regno Unito, Lussemburgo, Germania, Svizzera, Slovenia, Ungheria, Repubblica Ceca, Finlandia, Andorra, Croazia, Irlanda, Colombia, Nuova Zelanda, Uruguay.
E l’Italia? Fanalino di coda in Europa e non solo, come sottolinea l’Arcigay siamo l’unico Paese insieme alla Grecia che ancora non ha varato nessuna legge al riguardo, lasciando di fatto una vacanza legislativa. Su questo argomento, si potrebbe dire, l’Italia è molto più vicina ai Paesi del Sud America o dell’Africa, dove leggi a riguardo non ce ne sono o dove (è il caso di 38 stati africani su 53) l’omosessualità è punita con il carcere.
fonte blitzquotidiano.it
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