domenica 14 febbraio 2010

La svolta di Luxuria: spero nella destra liberale



ROMA — Finiti i tempi dei lanci di finocchi (intesi come ortaggi), del «meglio fascista che frocio» urlato in tv da Alessandra Mussolini, del fintamente rispettoso «signor Guadagno» ripetuto dal leghista Castelli. Accantonati dileggi e sarcasmi, Vladimir Luxuria — già paragonata a Obama da Piero Sansonetti dopo l'elezione per Rifondazione — flirta con Ignazio La Russa e lancia segnali di disponibilità alla destra: «Adesso non ho tempo e non mi candido neanche a Miss Italia. Ma se me lo chiedessero più avanti forse non direi di no: vorrebbe dire che è nata una nuova destra liberale, alla Sarkozy». Nel frattempo, dopo i disagi dell'Isola dei Famosi, Luxuria farebbe un salto volentieri tra i saloni ovattati di Palazzo Chigi: «Con la Carfagna ho già collaborato. Se lei o un altro ministro mi chiedessero di lavorare a un progetto sui diritti civili, lo farei volentieri».

Trasformismo? Opportunismo? Nient'affatto. Perché l'esperienza con la sinistra radicale per Luxuria è stata solo una parentesi. Che cancella con un tratto di penna: «Non sono mai stata militante. L'unica tessera che ho è quella dell'Avon». I suoi ex colleghi di scranno non saranno felici. «Non sono rimasta in contatto. E comunque sono moralmente onesta: vado dove posso migliorare la vita della gente». Qualcuno se l'è presa: «Mi hanno dato della vigliacca e della traditrice. Ma mi sono arrivati molti più elogi».

Nostalgia delle poltrone, come maligna qualcuno, o ritorno alle origini (suo padre era un almirantiano di ferro), Luxuria sbarca a destra, sdoganata alla Vita in diretta da Ignazio La Russa. Il «macho» di destra, tutto legge e ordine, e l'icona trans, tutta strass e parità di genere, hanno improvvisato un simpatico siparietto, scambiandosi cordialità. La Russa ha aperto ai gay nelle caserme. E già che c'era ha elogiato Luxuria. Che gongola: «Se permette, dopo essere trattata per anni come una Cicciolina ridicola (copyright Mastella), sentire un ministro che dice che ho lavorato meglio di molti suoi colleghi, mi riempie di orgoglio. E poi perché queste cose sulle caserme non le ha dette prima Parisi?».

Quanto basta per dimenticare le molte scortesie ricevute. Come quando Elisabetta Gardini la incrociò nella toilette di Montecitorio e rimase «traumatizzata», sentendosi «violentata». Con Giorgia Meloni che chiosava impietosa: «Il Parlamento è diventato un circo Barnum». Anche a sinistra non sono mancati sarcasmi e battutacce da cinepanettone («da falce e martello a falce e pisello»). Grazie alla caparbietà e a un'imprevista preparazione, Luxuria ha conquistato spazio e giudizi benevoli. Attestati di stima da Marina Berlusconi — «È preparata, ragionevole, con un grande senso dell'umorismo» — e persino da Castelli: «È intelligente, corretta, per nulla volgare».

Maurizio Gasparri, facendo uno sforzo, ha detto di non trovarla affatto «sciocca». Lei incassa ed esibisce le credenziali: «Partecipai a una festa del Tricolore. E a un'iniziativa leghista». Di Berlusconi disse di non odiarlo: «Anche lui si trucca e mette i tacchi». La battuta su Marrazzo, però, non le è piaciuta: «Uno scivolone». Del resto lei è più attratta da altri nomi: «La corrente che mi intriga di più è quella di Fini. La Polverini ha anche aperto sulle coppie di fatto». Archiviati Paolo Ferrero, che le offrì un posto a Strasburgo, e Fausto Bertinotti, che le fece l'encomio solenne: «Ha vinto l'Isola dei Famosi perché è autentica: come il movimento degli Studenti».
Alessandro Trocino "Il Corriere della Sera"

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