venerdì 18 novembre 2011

Lgbt Verona: Luxuria all’inaugurazione del primo Servizio Accoglienza Trans nel Veneto


Si è tenuta il 4 novembre al Circolo Pink di Verona l’inaugurazione del primo servizio d’accoglienza trans, transgender e con problematiche legate all’identità nel Veneto.

L’iniziativa è stata presentata a Palazzo Barbieri da Gianni Zardini e Laurella Arieti del Circolo Pink e dalla consulente Laura Sebastio.

Madrina dell’evento è stata Vladimir Luxuria, transgender popolarissima grazie alle sue apparizioni in televisione come attrice, attivista, politica, scrittrice.

L’obiettivo del Circolo Pink è quello di offrire uno sportello e un’assistenza diretta e gratuita per persone che ne avessero bisogno.

Ma cosa si intende con la parola transessuale/transgender? La transessualità è la condizione di una persona la cui identità sessuale fisica non corrisponde alla condizione psicologica dell’identità di genere maschile o femminile e che, spesso, si pone come fine l’obiettivo di un cambiamento del proprio corpo, attraverso interventi medico-chirurgici.

Il transessuale è una persona tormentata quindi, che non riesce a conciliare il suo aspetto esteriore con l’identità interiore, si sente diverso da come appare e spesso il corpo viene percepito come un qualcosa di estraneo, una prigione.

Per adattare l’apparire all’essere è disposto a sottoporsi a vari interventi chirurgici, spesso affrontati in solitudine, in quanto emarginati, non compresi e non supportati nemmeno dalla propria famiglia.

È evidente dunque che non basta assumere smodate dosi di ormoni o affidarsi al bisturi di un chirurgo qualsiasi senza un’adeguata informazione, ma soprattutto senza un supporto psicologico consono. In situazioni come queste è necessario un aiuto anche a livello umanitario, affettivo.

“Il servizio è gratuito”, informano i promotori Zardini e Arieti,
“è offerto alle persone con problematiche di identità di genere e prevede anche consulenza psicologica, gruppi di auto-aiuto e informazione legale”.

“In Italia la legge 164/82”, aggiungono poi, “prevede la possibilità di cambiare sesso con il sostegno del Servizio Sanitario pubblico dopo una serie di valutazioni mediche e psicologiche, ma nel Veneto, in particolare, non è attivo alcun servizio di accoglienza, di sostegno, di informazione, per cui invitiamo la sanità pubblica ad aprire uno spazio.

Questo di Verona vuol essere un punto di riferimento per chi si sente solo nell’affrontare i propri dubbi”.

Vladimir Luxuria si definisce transgender.
Di nascita appartenente al sesso maschile ma nella vita ha adottato esclusivamente un ruolo di genere femminile.
Si è sottoposta a vari interventi di chirurgia estetica ma non ha mai cambiato sesso tramite operazione chirurgica.

È stata la guest star della serata nonché figura simbolo per molte trans.
È apparsa sinceramente emozionata e commossa ed ha espresso il suo entusiasmo per il servizio svolto dal Pink riconoscendo, in primis per esperienza personale, l’esigenza di un punto di riferimento, di una voce amica, di una mano per combattere la solitudine.

“Grazie alla mia popolarità”, commenta Luxuria, primo deputato transgender eletta in un parlamento europeo, “sono diventata un riferimento per tante trans adolescenti che si sentono sole. Un servizio di accoglienza come questo può evitare che cadano nelle mani di gente senza scrupoli, di chirurghi macellai o che assumano ormoni in modo incontrollato con gravi conseguenze psichiche.

Inoltre è giusto che non si vedano costrette ad uscire dal Veneto per avere informazioni da specialisti competenti. Gli enti locali, qui assenti, dovrebbero prendere in considerazione i cittadini con problemi di identità di genere e fornire l’assistenza necessaria, non è una questione ideologica né partitica.”

Nella speranza di aver messo in luce un argomento importante e che gli enti locali aprano gli occhi su queste problematiche da non sottovalutare, riportiamo di seguito le informazioni pratiche utili.

SAT Il servizio sarà attivo tutti i mercoledì dalle ore 19.30/21.30 a partire dal 2 novembre 2011 presso la sede del Circolo Pink in Via Scrimiari 7 a Verona.
Info e appuntamenti: 342 6318831 – 045 8012854

Un’articolo di Ilaria Stradoni
fonte: giornaleilreferendum.com via http://www.vladimirluxuria.it/

Lgbt: Libri "Oltre il confine" il nuovo romanzo di Gianfranco Iovino, e i proventi della vendita andranno alla Fondazione Onlus di Luca Barbareschi


Ritorno in libreria per Gianfranco Iovino, con un romanzo forte e sorprendente sulla depressione, conseguenza del ricordo di violenze ed abusi sessuali subiti dalla protagonista in età adolescente.

A cinque anni dal debutto letterario con un romanzo sugli amori in chat, e dopo aver affrontato magistralmente il disagio delle ragazze dell’est, obbligate a prostituirsi, e fatto vivere ai propri lettori l’affascinante mondo delle rubriche del cuore, Iovino si presenta con il romanzo “oltre il confine”

dove affronta il tema delicato, quanto sofferto, della pedofilia, vissuta con gli occhi e i ricordi di Paola, la protagonista della storia, affetta da depressione distimica, ad un passo dal desiderio di morire per colpa del suo cronico umore malato, che sta cedendo al desiderio di porre fine alla tristezza infinita che le circonda l’anima.

E’ una storia forte, crudele e dolorosa, come un pugno allo stomaco che rievoca, attraverso i ricordi della protagonista, gli abusi subiti e le violenze sopportate per l’unica colpa che si può addossare alla protagonista: un aspetto fisico desiderabile.

Paola, ha cinquantadue anni ed è una donna che è vissuta sempre al limite, ed oggi è sul punto di voler cedere al desiderio di suicidarsi e porre fine alla sua sofferenza silenziosa, che le immalinconisce ogni entusiasmo, relegandola a un ruolo di depressa cronica , mentre riesuma stralci di dolore, durante le sedute terapeutiche dal suo amico psicoterapeuta Riccardo, che si prende cura di lei.

Paola Fassi è una donna bella, con due occhi verdi da lasciare senza parole, ma è anche la bambina che a sette anni ha conosciuto la malvagità perversa di cui è capace un uomo, e a quindici anni è stata ripetutamente violentata dal padre.

Ma Paola è anche una ragazza che scappa dal suo orco cattivo per andare a Roma e trovarsi al centro di una storia insulsa, fatta di eccessi con l’alcol, la droga e gli aborti.

Paola è una donna che sogna di vivere un attimo di felicità per la sua vita, e si lascia conquistare da un medico che la sposerà, nascondendole una verità che le mortificherà l’orgoglio, al punto da sentirsi tradita e umiliata e abbandonarlo per ritornare nella sua Offida, un paesino arroccato sulle colline ascolane, dove ha avuto inizio la sua odissea.

Paola però vuole ancora tentare la via che può salvarla, e darà fondo a tutte le forze a sua disposizione, mentre racconta di una violenza subita sotto le stelle o di un uomo falso e vigliacco, che le ha cancellato dal cuore ogni altra possibilità di continuare a sperare in un futuro che abbia ancora qualcosa a che fare con l’amore.

Grazie all’amico, Paola arriverà fino alla porta dietro alla quale è rinchiuso l’orco assassino; l’uomo che le ha rovinato l’esistenza e adesso è lì, ad un passo dal suo congedo definitivo con la vita, mentre una donna, che sa bene di appartenergli, è davanti a lui con gli occhi pieni di lacrime ed una domanda che pretende una risposta: “perché proprio a lei?”.

In un susseguirsi di emozioni e scene brutali, Gianfranco Iovino ci regala un romanzo che lascerà senza fiato per la capacità di far assaggiare integralmente cosa realmente vive dentro sé una donna violentata in età adolescente, vittima di un orrore di cui ne è protagonista inevitabile, che le lascia una macchia indelebile che si disegna sul cuore e lo annerisce di odio e sconforto per sempre.

Oltre il confine è una storia diversa dalle precedenti a cui ci ha abituati Iovino, che questa volta scava a fondo in un male esistenziale, qual è la depressione, e punta l’indice contro il silenzio dietro al quale si cela e si amplifica la violenza domestica, regalandoci un grande romanzo, intensissimo nella trama, che non potrà sottrarci di vivere nella mente una minima parte del pensiero avvilito, di una donna che vuole solo un po’ di giustizia per se stessa e quante subiscono un affronto che resta nella mente a vita, come un marchio a fuoco.

Siamo certi sul successo editoriale che riscuoterà questa storia, per quanto amore e dolore è stato abilmente assemblato dall’autore durante un viaggio lungo 256 pagine, che dalla prefazione di D’Alessio alle conclusioni di Barbareschi è da assorbire come un surrogato perfetto di crudeltà, pazzia e perversione.

Tra le noti da evidenziare, si segnala la prefazione alla lettura scritta magistralmente da Gigi D’Alessio e la postfazione di Luca Barbareschi, presidente della Fondazione Onlus omonima, che l’autore ha deciso di aiutare destinando tutti i proventi del diritto d’autore a lui spettanti, per contribuire alla divulgazione e la lotta contro la pedofilia e la pedopornografia.

Per i temi trattati e la finalità destinata al romanzo,
“Oltre il confine”
ha beneficiato dei patrocini della Provincia di Verona e i Comuni di Roma, Firenze ed Offida, distinguendosi nel panorama della letteratura italiana come uno dei rari libri ad aver ottenuto già così tanti riconoscimenti ed attestati di solidarietà fin dalla sua uscita in libreria.

In prenotazione presso la Sassoscritto Editore di Firenze, nelle migliori librerie e gli StoreBook web, la storia di Paola è pronta per scrivere un nuovo entusiasmante capitolo di successo per il suo autore Gianfranco Iovino, un poeta in prestito alla narrativa.

OLTRE IL CONFINE di Gianfranco Iovino
Sassoscritto editore – collana Rubino – p. 256
per info: redazione@sassoscrittoeditore.it – www.sassoscrittoeditore.it
fonte http://www.ilblogdeilibri.com

Lgbt Teatro: “Priscilla, la regina del deserto” a Milano dal 14 dicembre


Era il 1994 quando usciva al cinema lo straordinario film australiano “Priscilla la regina del deserto“, interpretato magistralmente da Terence Stamp, Hugo Weaving e Guy Pearce.

La storia vede come protagonisti Anthony Belrose/Mitzi Del Bra ed Adam Whitely/Felicia, due drag queen accompagnate da una transessuale, Bernadette Bassenger, che si esibiscono nei locali gay di Sydney.

In seguito alla scomparsa del compagno di Bernadette, questi tre divertenti personaggi si riuniscono per recarsi a Alice Springs dove hanno organizzato una tournée.

Ora questo film, vincitore di un Premio Oscar nel 1995 per i migliori costumi, diventerà musical teatrale e arriverà in Italia a partire dal 14 dicembre.

Il musical debuttò a Sidney nell’ottobre 2006; successivamente nel 2008 venne presentato a Londra, poi a Toronto e Brodway nel 2011.

Al Teatro Ciak di Milano arriva una rivisitazione di questa storia, praticamente un’auto censura per poter permetterne la visione alle famiglie.
Imbarazzante, ma questa è l’Italia!
fonte http://www.alcinema.info di Alessandra Battistini

Lgbt Grandi amori: Benjamin Britten e Peter Pears


Benjamin Britten (1913-1976) fu un bambino precoce che sentì presto il richiamo della musica.



Una vocazione che lo portò a comporre opere che oggi vengono considerate vere e proprie pietre miliari del novecento musicale.

Composizioni che per certi versi rompono con quella tradizione inglese che il giovane musicista del Suffolk, desideroso di cambiamento, definiva chiusa ed isolana.

Lontana e monotona. Importantissimi, anzi fondamentali per la sua carriera furono due incontri: il primo con il celebre poeta W.H. Auden, per il quale musicherà più opere, il secondo con il tenore Peter Pears che diventerà non solo la sua musa ma anche il suo compagno di vita per quarant’anni pieni.

Insieme i due uomini condivisero momenti di difficoltà e riconoscimenti illustri (tra cui il baronato per Britten e il titolo di Sir per Pears), successi e contestazioni (alcuni critici amavano malignamente sottolineare come il tenore sapesse padroneggiare in realtà solo una nota e come su quella singola nota Britten avesse costruito alcune delle sue arie più celebri giusto per agevolare il compagno).

Una storia d’amore durata per quasi mezzo secolo e che ci ha lasciato commoventi testimonianze sia private che artistiche.
I due artisti morti a distanza di dieci anni l’uno dall’altro riposano ora insieme nel cimitero della chiesa di Pietro e Paolo nell’adorato Suffolk
fonte http://www.queerblog.it da Giorgio

Lgbt, Nuova legge in Russia: Ti dichiari gay lesbica o trans? Paghi una multa fino a 120 euro


MOSCA Quasi tornando ai tempi sovietici, quando l’omosessualita’ era un reato (depenalizzato solo nella Russia post-comunista nel 1993), il ‘parlamento’ di San Pietroburgo ha approvato in prima lettura una legge che prevede multe per i gay,
le lesbiche, i bisessuali o i transgender che professano apertamente il loro orientamento sessuale in presenza di minori, equiparando di fatto manifestazioni come i Gay-pride alla propaganda della pedofilia.

Un provvedimento aspramente criticato dagli attivisti gay, che lo hanno definito ”medioevale” e una ”trovata pre-elettorale” per rafforzare il partito putiniano Russia Unita (promotore dell’iniziativa), preannunciando ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo.

La legge, che richiede altre due letture dopo la recente approvazione (37 voti a favore e una astensione), prevede multe da 3000 a 5000 rubli (da 72 a 120 euro) per i singoli e sino a 50 mila rubli (1200 euro) per le organizzazioni che promuovono pubblicamente tali attivita’, come riferiscono alcuni media russi.

Ma il presidente del ‘parlamento’ di San Pietroburgo, Vadim Tiulpanov, ritiene che le sanzioni dovrebbero essere inasprite portando le multe sino a 500 mila rubli (12 mila euro). L’iniziativa e’ analoga a quelle gia’ varate nella regione di Arkhangelsk lo scorso settembre e nella regione di Riazan nel 2006.

Gli attivisti gay sono gia’ scesi in strada nell’antica capitale degli zar con singoli picchettaggi (l’unica forma di protesta che non richiede l’autorizzazione delle autorita’).

Da anni tentano di organizzare gay pride a Mosca e a San Pietroburgo ma le loro richieste vengono puntualmente respinte, in un Paese fortemente omofobo.

Pur essendo stata abolita nel 1993 come reato, l’omosessualita’ e’ rimasta in Russia sino al 1999 nella lista delle malattie mentali.
L’ex sindaco di Mosca Iuri Luzhkov aveva definito ”opera di Satana” le parate gay, regolarmente negate o represse a manganellate.
fonte http://www.blitzquotidiano.it

giovedì 17 novembre 2011

Lgbt Croazia: cambio identità sessuale per transgender senza dover subire un intervento chirurgico


Il Ministero della Sanità della Croazia ha emesso un comunicato stampa per pubblicizzare l’attuazione della nuova normativa che permetterà ai transessuali di cambiare la propria identità senza dover subire un intervento chirurgico su base obbligatoria.

Grazie alla nuova normativa emanata dal governo croato, le persone transgender che non hanno subito un’operazione per cambiare sesso potranno comunque adattare la loro vera identità nei rispettivi documenti.

Come riportato da varie organizzazioni di minoranze sessuali nella regione, circa 200 persone beneficeranno delle nuove norme sanitarie e otterranno i nuovi documenti d’identità senza bisogno dell’intervento chirurgico.
fonte http://www.gayprider.com Di Felice Catozzi

Lgbt: Il giornalista Cazzullo definisce la Luxuria "Un uomo vestito da donna" e Vladimir risponde scambio epistolare aperto


Pochi giorni fa su un editoriale del "Corriere della Sera" il giornalista Aldo Cazzullo definisce Vladimir Luxuria "Un Uomo vestito da Donna"; ovviamente risentita di essere stata definita in questo modo Vladimir risponde con una lettera, da cui nasce un lungo botta e risposta reso poi pubblico:

Salve,mi riferisco all’editoriale “Una gazzarra senza coraggio” a sua firma sul Corriere di domenica scorsa in cui vengo ridotta a “Luxuria vestito da donna”.La definizione mi ha ferita profondamente, non me lo aspettavo di leggerlo a sua firma e sul Corriere della Sera, in un articolo dove, tra l’altro, si invitava chi legge a “rinunciare ad asprezze polemiche”.Definire una persona trans come un uomo camuffato, mascherato, vestito/travestito da donna, declinandomi al maschile è innanzitutto un’offesa a tutta la comunità transgender; altro che monetine lanciate! Sono parole che scoccano intinte in un inchiostro di cattiveria gratuita, il rispetto per gli altri è regola di vita e deontologia professionale.

Nella mia carriera non ho mai mancato di rispetto agli altri e ho definito “onorevole”, “presidente” e “giornalista” anche persone che non ritenevo all’altezza del titolo, a volte ottenuto con molto meno sforzo e coraggio di choi cerca di essere definita al femminile.La questione dell’identità di genere, di chi cerca l’armonia tra corpo e anima, non è riducibile a “uomini vestiti da donna”.

Avrebbe potuto usare semplicemente “la Binetti e la trans”, il senso che Lei intendeva comunicare sarebbe stato lo stesso chiaro: la eterogenea e indadatta coalizione di Prodi a governare. Il suo scivolare nell’offesa personale non ha aggiunto nulla. Ma non voglio rubarle il mestiere e indossare la “divisa” da giornalista obbligandola a una sensibilità che ha dimostrato di non avere.Io Le auguro di non ricevere mai offese gratuite e critiche distruttive.
Vladimir Luxuria
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Ciao Vladimir. Leggo con molta amarezza la sua lettera – mi adeguo al lei anche se una volta ci davamo del tu. Il passaggio su di lei, contrapposta al cilicio della Binetti, era chiaramente una battuta per rendere l’idea della eterogeneità della coalizione che vinse le elezioni del 2006. Non era assolutamente mia intenzione offendere lei o altre persone.
Mi spiace sinceramente non aver avuto suoi riscontri nelle numerose volte che ho dedicato le mie rubriche su Sette e Io donna del Corriere della Sera alla difesa delle unioni civili e all’inasprimento delle pene per le aggressioni omofobiche. Cose che rivendico non perché le consideri un merito ma un dovere per chi fa il mio mestiere.
Un caro saluto,
Aldo Cazzullo
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Passo al tu.Le offese pongono distanze tra le persone, dispiacersi di averle fatte riavvicina.Ciao Aldo,mi ripeto dicendo che era sufficente dire “Binetti&Luxuria” per rendere l’idea dell’Arca di Noè della coalizione Prodi, e concordo, avendola vissuta da parlamentare, che sui temi “eticamente sensibili” non c’era (e non c’è stata) possibilità di accordi e compromessi.

Così come ho anche capito che è molto più potente una Binetti di una Luxuria qualsiasi.
E’ vero, non ti ho mai scritto “bravo!bravo!” quando ho letto i tuoi articoli, non solo sulle tematiche gay ma su tanti argomenti in cui ho apprezzato sagacia e intelligenza, anche quando non ero del tutto d’accordo.
Per questo leggo i tuoi editoriali fino alla fine e mi ha ferito sentirmi definita in quel modo proprio da te. Non si vive di rendita, e se uno sbaglia a mio avviso non può cavarsela con i suoi precedenti.Detto questo considero da parte mia chiuso l’incidente,vivo di speranza positiva e non di rancore.Buon lavoro,Vladimir
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Vladimir ho sempre avuto simpatia e buone parole – anche scritte – per te,fin da quando ci siamo conosciuti alla Mucca Assassina, la sera della finaledegli Europei di calcio del 2000, ricordi? Scusami se ti ho fatta staremale. e, ti prego, spiega alla grande comunità gay che non sono contro diloro, anzi. ti abbraccio.
Aldo
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Ricordo tutto…la memoria ce l’ho buona.Le tue scuse sono accettate senza riserve mentali.Poiché la questione si è diffusa via web io credo che tu possa trovare il mondo di rendere pubblico il nostro civile confrontoanche per prendere le distanze da tutti coloro che scrivono volendo intenzionalmente offendere.Hai lo stile e l’intelligenza per uscirne ancora più apprezzato e stimato dalla nostra comunità.
Vladimir
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mi pare una buona idea,perché non rendi pubblico il nostro carteggio?
Aldo
--------------------------------------------------------------------------------io lo farò sul mio sitowww.vladimirluxuria.it questi sono i miei piccoli mezzi
e tu?dovresti farlo dal corriere…
Vladimir
...Tutto è bene quel che finisce bene.
fonte http://it.paperblog.com da Glive
http://it.paperblog.com/il-giornalista-cazzullo-definisce-la-luxuria-un-uomo-vestito-da-donna-vladimir-risponde-691004/

Lgbt: Susanna Tamaro, la chiesa e l'omosessualità


È una Susanna Tamaro a tutto campo che si confessa ad Antonio Gnoli su Repubblica (pagine 50-51 dell’edizione cartacea in edicola).

La lunga intervista parte da una constatazione: la Tamaro è una “scrittrice che la caratteristica di essere insieme molto amata e molto odiata”.

Tra le varie domande ce n’è anche una sull’omosessualità della Tamaro, preceduta, però, da una dura accusa alla chiesa cattolica (che, secondo la scrittrice, è carente di maestri spirituali e “non sa parlare alla modernità perché non ne conosce la lingua”).

È qui che Gnoli introduce il discorso sull’omosessualità chiedendo alla Tamaro: “La Chiesa ha sempre condannato l’omosessualità. Anche questo è un suo limite?”. E lei risponde:

Non sappiamo perché uno nasce omosessuale, ma dobbiamo accettarlo, accoglierlo, non condannarlo. Non mi piace una Chiesa che condanna gli errori e giustifica i propri.

Ma i soliti rumors vogliono che la Tamaro sia lesbica e abbia una compagna. Ecco la domanda di Antonio Gnoli e la risposta di Susanna Tamaro:

Si è detto di lei che è un’omosessuale che non ha il coraggio di dichiararlo. Cosa c’è di vero?

Non posso fare outing per qualcosa che non è vero.
Non sono omosessuale. Vivo da sola, dormo da sola, in castità.
Le persone che sono come, e che amo, lo sanno: non potrei avere una vita diversa da quella che ho.

Da una scrittrice che ha venduto milioni di copie non ci si aspetterebbe la confusione tra outing e coming out (o è errore di Gnoli?), ma tant’è!

L’intervista si conclude con la Tamaro che, senza peli sulla lingua, dice di detestare i buoni sentimenti ma che nella quotidianità è importante vivere “con il cuore e la mente aperta”:

"Detesto i buoni sentimenti. Non accompagnerei mai una vecchietta ad attraversare la strada. Non mi piace la melassa, non mi piace la retorica sul bene. Perché il bene è una conquista difficile […]
Bisogna cercare di vivere con il cuore e la mente aperta. Accogliere tutto ciò che di creativo c’è nella vita.

Tutti i discorsi sull’al di là che importanza hanno? Magari di là non c’è niente. Però intanto l’al di qua l’ho vissuto magnificamente. Il bene è vivere la fede, sapendo di non dover inseguire buoni premi. Vivere accogliendo l’umano."
fonte http://www.queerblog.it

La Coin punta sull’amore, anche lgbt con un concorso fotografico dal titolo “Everything is love”


Mi fa un po’ senso parlare di San Valentino il 16 novembre.
Ma lo faccio perché questa iniziativa della Coin, che sarà ufficialmente lanciata nei prossimi giorni, merita.

D’intesa con Agedo (l’associazione dei genitori di omosessuali), il grande magazzino ha creato un concorso fotografico dal titolo “Everything is love”.

“Festeggia l’amore in ogni sua sfaccettatura con tante foto, gioca con noi e aiutaci a creare un sito allegro, divertente e aperto a tutti”, spiega il sito creato per l’occasione.

Per partecipare basta caricare la foto con la propria metà e farsi votare.
Si vincono buoni premio, anche consistenti.

Da un paio d’anni ho una tessera fedeltà Coin.
Ecco: oggi sono ancora più lieto di averla sottoscritta.
Viva “l’amore in ogni sua sfaccettatura”.
fonte http://www.river-blog.com

Toscana: Protezione internazionale per le persone lgbtqi perseguitate nei Paesi di provenienza. Se ne parla il 18 novembre ad “Oltre le Differenze”


Su Antenna Radio Esse a confronto la legislazione italiana e il diritto comunitario e internazionale

Venerdì 18 novembre alle 21, il format radiofonico dedicato al mondo LGBTQI sarà dedicato alle tutele per gli immigrati lgbtqi

Protezione internazionale per le persone lgbtqi perseguitate nei loro Paesi di provenienza in ragione del loro orientamento sessuale e della loro identità di genere.

Se ne parla nella prossima puntata di “Oltre le Differenze” il primo ed unico format radiofonico in Toscana interamente dedicato al mondo gay, lesbico, bisex, transessuale e queer, che andrà in onda venerdì 18 novembre alle 21.00 sulle frequenze di Antenna Radio Esse (FM 91.25, 93.20, 93.50 99.10), in diretta online dal sito www.antennaradioesse.it e in replica sabato 19 alle 15.

Ospiti della puntata l'avvocato Simone Rossi di Rete Lenford , la rete di avvocatura per i diritti lgbtqi che ha organizzato un importante convegno internazionale sul tema che si terrà a Palermo, il prossimo 25 e 26 novembre e che ha ricevuto una targa di riconoscimento dalla presidenza della Repubblica.

Di procedure per richiedere lo status di rifuiato e la protezione sussidiaria si parlerà invece con Giorgio Dell'Amico responsabile nazionale Arcigay Immigrazione e referente del progetto IO Immigrazione e omosessualità che ha seguoto numerosi casi di immigrati lgbtqi discriminati nei looro Paesi di provenienza.

Tornerà anche la divertente rubrica "Dillo ad Oltre" di cui sono protagonisti gli ascoltatori con i loro appelli, le loro denuncie, i loro messaggi in segreteria.

La puntata si concluderà poi con lo scaffale, il consueto momento con i consigli su libri, film e appuntamenti a tema lgbtq.

Per chi ascolta “Oltre le differenze”, c'è la possibilità di interagire con la redazione del programma chiamando 366 2809050 o scrivendo a redazione.oltreledifferenze@gmail.com.

E’ possibile inoltre visitare la pagina facebook e il blog: http://oltreledifferenze.splinder.com/
fonte redazione "Oltre le Differenze"

mercoledì 16 novembre 2011

Lgbt Teatro: Venezia "Sabbia: desideri, margini, sessualità, identità" il 26 novembre ore 21.00


Teatro Fondamenta Nuove
Venezia
26 novembre ore 21.00
Sabbia: desideri, margini, sessualità, identità

Arriva per la prima volta a Venezia, sul palcoscenico del Teatro Fondamenta Nuove, sabato 26 novembre 2011, per il ciclo performativo “Otto+1”, progetto che indaga creativamente le identità sotto una chiave queer, cioè la più sperimentale delle culture lesbiche, gay e transgender.

Protagonista sarà Eleonora Danco, che si è imposta come autrice di culto del teatro italiano contemporaneo.

Qui, sola sulla scena, si contorce, si dimena, si dibatte, prestando generosamente il suo corpo a personaggi che raccontano un universo dove sono sue parole
“uomini, donne, adolescenti non escono mai dalla loro condizione, la vivono, la subiscono. Come disegni sulla sabbia svaniscono ingoiati da loro stessi.
Non esistono più”.

Eleonora Danco dà corpo a frammenti di vite reali, a partire dalle testimonianze raccolte nel corso di numerose interviste audio da lei realizzate.
I corpi dei personaggi sono sventrati e ricomposti sulla scena, in quadri sempre diversi.

Il linguaggio si fa crudo, diretto e ironico. _Sabbia è un universo vorticoso di margini, di mondi soffocati, di vertigini identitarie e di repressione sessuale.

Il testo è stato scritto su commissione del Garofano Verde, la famosa rassegna di teatro a tematica omosessuale di Roma, curata dal critico Rodolfo Di Giammarco.
fonte http://www.womenews.net

Lgbt: Agedo Lecce il 19 novembre talk show contro la transfobia in occasione del TdoR


Il 19 novembre 2011, a Lecce presso la Sala Polifunzionale “Open Space Lecce Giovani” Palazzo Carafa in piazza Sant’Oronzo,sotto forma di talk show:
si parlerà della vita dei/lle transessuali.

Alla vigilia del TdoR (Transgender Day of Remembrance), Agedo Lecce,
con la collaborazione del Csv Salento, organizza per la prima volta in Puglia e in tutto il centro sud Italia, un incontro per capire attraverso le emozioni, per ascoltare senza il filtro dei pregiudizi, per assistere a brevi filmati che riescano ad informare la cittadinanza su un tema ancora molto delicato e sicuramente poco trattato.

Chi sono le persone transessuali? Che cosa pensano? Cosa sognano? Come vivono? Quali sono le loro difficoltà? Quali le loro paure? Quali i loro racconti?
A queste e altre domande si cercherà di dare una risposta sfruttandole modalità comunicative tipiche del talk show per mettere a confronto competenze ed esperienze differenti, sollecitando il pubblico al confronto.

Le persone transessuali sono spesso state e sono ancora vittime di comportamenti aggressivi e violenti (transfobia) che a volte si concludono in modo tragico. È accaduto così anche a Rita Hester, una transessuale afroamericana il cui assassinio, avvenuto nel 1998, è rimasto ancora irrisolto.

Lo stesso anno, Gwendolyn Ann Smith avviò un progetto web in suo ricordo, “Remembering Our Dead” e, nel 1999, organizzò una veglia a lume di candela a San Francisco.

Da allora l’evento è cresciuto fino a comprendere commemorazioni in centinaia di città in tutto il mondo.

Così, il 20 novembre di ogni anno è diventato il TDoR – Transgender Day of Remembrance una ricorrenza della comunità LGBT (lesbiche, gay, bisessuali e transessuali) per commemorare le vittime dell’odio e del pregiudizio contro le persone transessuali.
La giornata contro la transfobia è diventata, quindi, un evento internazionale.

L’incontro del 19 servirà, attraverso il susseguirsi di racconti ed interviste attuali, a far conoscere ed a far riflettere sulle difficoltà, sui bisogni e sulle aspirazioni delle persone transessuali.

Quattro i focus su cui discutere nel corso della serata: si parlerà ovviamente di transfobia, di ciò che significa e dei gravi danni che causa a livello sociale e personale, delle fasi di consapevolezza e di transizione che attraversano le persone transessuali nel loro percorso e dell’enorme difficoltà a trovare lavoro.

Quest’ultimo tema accompagnato anche da un’inchiesta di Francesco Palese per Retesole che dimostra la discriminazione lavorativa nei confronti delle persone transessuali.

“Consideriamo questo incontro di riflessione, di conoscenza e di sensibilizzazione spiega Gianfranca Saracino, il nostrotributo operativo alla commemorazione delle vittime dell’odio transfobico”.

Alla presenza delle istituzioni di Comune, Provincia e Regione, interverranno Vladimir Luxuria, attivista e scrittrice, Anna Ravenna, fondatrice del Saifip (Servizio per l’Adeguamento tra Identità Fisica ed Identità Psichica) del San Camillo di Roma, Alessandro Taurino, docente di Psicologia Clinica all’Univerità “Aldo Moro”di Bari, Luigi Russo, presidente del CsvSalento, Valeria Pace, psicoterapeuta presso l’Onig (Osservatorio Nazionale sull’Identità di genere) del Policlinico di Bari – Dipartimento di Neuroscienze ed Organi di Senso, Università degli studi di Bari, Nadia Durante, laureanda in Scienze e Tecniche Psicologiche, Angela Angelastro, psicologa del Saifip, San Camillo Forlanini di Roma ed altri ospiti.

Voce narrante Roberta Strafella. Modererà la serata Silvia Cazzato.
Dopo le conversazioni con gli ospiti, fondamentale sarà il dibattito con il pubblico presente.
fonte http://www.improntalaquila.org

Lgbt Toscana: "TUTTI PAZZI PER I LIBRI" programma televisivo di letteratura e intrattenimento a cura di Gabriele Ametrano ospite Luxuria


TUTTI PAZZI PER I LIBRI è fonte di ricerca e un pizzico di follia creativa
il programma televisivo a cura di Gabriele Ametrano con la regia di Antonio Lemma.

A volte irriverente verso l’autore e lo spettatore, il programma intende svelare con domande scomode o siparietti da varietà la vera natura dello scrittore e del suo lavoro.

La terza puntata (o puntata “namber tri”) di TUTTI PAZZI PER I LIBRI ha visto protagonista Vladimir Luxuria e il suo romanzo “Eldorado” (Bompiani).

L’ex parlamentare, oggi attrice e donna di spettacolo, parlerà dei temi del suo libro, l’omosessualità e la brutalità dei campi di concentramento, senza però mancare di stupire piacevolmente quando inventerà un futuro italiano della comunità omosessuale.

Parlare di libri, a volte, è una cosa noiosa.
I programmi televisivi che lo fanno hanno un retrogusto polveroso, sono statiche interviste senza sollecitazioni, se non quelle messe in campo da autori che hanno un capacità dialettica e grande esperienza.

Nasce da questa constatazione TUTTI PAZZI PER I LIBRI, il programma televisivo a cura di Gabriele Ametrano e regia di Antonio Lemma.

In un format leggero, solo 12 minuti circa, la trasmissione è in onda su Toscana Tv il sabato sera durante il contenitore culturale “La tv delle Passioni”
e poi visibile sul sito www.gabrieleametrano.com o in piattaforma Youtube.com

Dopo anni di lavoro in campo editoriale e giornalistico, l’idea di Gabriele Ametrano vuole abbattere le logore dinamiche letterarie e divertire con quella che è la più importante fonte culturale: i libri.

Gli autori intervistati, già protagonisti delle proprie pubblicazioni, diventano “attori” inconsapevoli di una fiction che aiuta lo spettatore a comprendere i loro testi, consigliandone la lettura.

A questo consapevole cambiamento dalle statiche presentazioni finora viste in tv si affianca la straordinaria regia di Antonio Lemma che, grazie all’esperienza maturata in campo cinematografico e documentaristico, è riuscito a dare ad ogni puntata uno stile ed un ritmo inconfondibile.

Due minuti sono dedicati ad un progetto televisivo dissacrante e rivoluzionario. EDIZIONI TOILETTE, con l’interpretazione di Paolo Contaldo, vuole denunciare la mancanza di qualità di alcune pubblicazioni oggi sul mercato, oggetto di interesse economico e non qualitativo da parte degli editori.

In questa parodia che, grazie alla regia, richiama alla mente il corto capolavoro di Martin Scorzese “The bad shave”, vengono denigrate quelle pubblicazioni che sono inconfutabilmente “oggetti da buttare nella wc”.

TUTTI PAZZI PER I LIBRI
puntata “namber tri”
a cura di Gabriele Ametrano, regia di Antonio Lemma
Durata 12 minuti circa
Andata in onda sabato 12 novembre, alle ore 22, su Toscana TV
frequenze analogiche e digitali
Dalle ore 23 la puntata è disponibile su www.gabrieleametrano.com
e su piattaforma Youtube
fonte www.gabrieleametrano.com

Lgbt Grandi amori: Paul Verlaine e Arthur Rimbaud


Incantato da ciò che aveva letto, da quei versi così inconsueti ed assoluti, Paul Verlaine invitò l’autore, il giovanissimo Arthur Rimbaud a raggiungerlo a Parigi ed unirsi ai celebri parnasiani.

L’incontro tra i due, come ben sapete, si rivelò fatale.
Per certi versi drammatico.

Verlaine fu immediatamente travolto da questo giovane dagli occhi azzurri, così indicibilmente puri da non sembrare di questa terra; succube da subito di quel suo riso sardonico, perennemente in tralice, che l’avrebbe portato dal paradiso all’inferno e dall’inferno al paradiso senza alcuna fermata intermedia.

Vista la presenza della giovane moglie, Verlaine iniziò un drammatico menage a trois, tra liti furibonde, rappacificazioni e rari momenti di bonaccia.

Un inferno domestico che si spezzò o meglio ancora si trasformò in un altro tipo di inferno-paradiso quando Rimbaud lo convinse ad abbandonare frettolosamente la giovane moglie e il figlio appena nato ed iniziare insieme una lunga peregrinazione attraverso l’Europa.

Ma anche qui, nelle grandi capitali del vecchio continente si ripeterono le scenate, le follie dell’uno e dell’altro, gli abusi di alcol e sostanze stupefacenti.

A Bruxelles si giunse inevitabilmente al drammatico epilogo. Quello dei celebri colpi che un Verlaine in preda al delirio sparò contro l’amante, ferendolo e segnando così la fine della loro tormentata relazione.

A Rimbaud non rimase allora che tornare nelle natie Ardenne; qui lontano dall’amante condannato a due anni di reclusione a Mons, Rimbaud concluse la sua opera più sublime: Una stagione all’inferno.
Poi nella sua vita ci fu solo l’Africa, la diserzione della poesia e una morte prematura a 37 anni tra atroci sofferenze.
fonte http://www.queerblog.it/

Lgbt Firenze: Presentazione Queer Book 17 novembre presso IREOS


FLORENCE QUEER FESTIVAL
Presenta

17 Novembre, ore 18 presso Ireos, via de’ Serragli 3
EVE KOSOFSKY SEDGWICK
Stanze private. Epistemologia e politica della sessualità

a cura di Federico Zappino, prefazione di Silvia Antosa, Roma, Carocci, 2011
Discutono del libro Silvia Antosa, Eleonora Pinzuti, Federico Zappino

Epistemology of the Closet, pubblicato per la prima volta nel 1990 negli Stati Uniti, è uno dei testi classici che, insieme ai lavori di Teresa de Lauretis e di Judith Butler, getta le basi per la teoria queer.

In quest’opera di primo piano, Eve Kosofsky Sedgwick sostiene che la cultura occidentale contemporanea si sia strutturata attorno al binarismo omosessuale / eterosessuale e che questo, in maniera endemica, abbia influenzato e determinato tutti gli altri binarismi che stanno alla base delle relazioni epistemologiche e di potere per mezzo delle quali noi conosciamo, tra cui maschile / femminile, conoscenza / ignoranza, pubblico / privato, verità / paranoia, salute / malattia, natura / contro natura.

Rileggendo in maniera originale e controversa alcune narrazioni emblematiche prodotte a cavallo tra il XIX e il XX secolo (tra cui quelle di James, Melville, Nietzsche, Proust e Wilde) , l’autrice si mette sulle tracce dei discorsi istituzionali, medici e giuridici che hanno prodotto le tassonomie e le identità univoche dell’ omosessuale e dell’eterosessua / e, per portare alla luce le innumerevoli sfaccettature della sessualità di ciascuno di noi, che sfuggono evidentemente ad una logica dicotomica.

Prefazione di Silvia Antosa.
Al termine sarà offerto un Buffet
Vi aspettiamo ad IREOS
fonte http://www.florencequeerfestival.it

domenica 13 novembre 2011

Lgbt Firenze: Inaugurazione QUEER COVERS Copertine impazzite all' Ireos dal 12 novembre al 5 Dicembre


Vernissage 12 novembre ore 18.00
Ireos – via de’ Serragli 3
Orario: lunedì-venerdì 18-20 o su appuntamento
Info: 3478553836 – 055 240397

Oltre 100 copertine di vinili 33 e 45 giri che raccontano il mondo LGBTQ per la mostra inedita in Italia “Queer Covers – Copertine impazzite”: un tuffo nelle esperienze musicali della comunità Queer dagli anni ’60 ai giorni nostri.

Dal 12 novembre al 5 dicembre, presso la sede Ireos (via De’ Serragli, 3 – Firenze), saranno esposte le eccentriche e colorate “copertine impazzite”, provenienti da collezionisti privati: una ricerca sulla produzione italiana ed internazionale, una radiografia sull’immagine musicale LGBTQ attraverso i vari decenni.

La mostra è curata dallo staff del Florence Queer Festival in collaborazione con Afortwo Creative Group.

La mostra, a ingresso libero, sarà aperta fino al 5 Dicembre.

Vernissage 12 novembre ore 18.00
Ireos – via de’ Serragli 3
Orario: lunedì-venerdì 18-20 o su appuntamento
Info: 3478553836 – 055 240397
fonte http://www.ireos.org/?p=3665

Lgbt: Esce il film di Cotroneo «La kryptonite nella borsa» Bologna gay fa festa


L´OMOSESSUALITà non come “problema” o fenomeno sociale da analizzare, ma come fatto qualunque che può capitare nella vita quotidiana.

E se questo accade in una famiglia disfunzionale, tra una madre depressa e bambini che partecipano alle ribellioni sociali degli anni Settanta, tutto viene ridimensionato alla ricerca di una «terapia per la felicità».

Su queste linee si muove il film di Ivan Cotroneo «La kryptonite nella borsa» che viene salutato oggi a Bologna con un evento tra proiezioni e dibattiti, che coinvolge anche il Cassero.

Si parte alle 18 con un incontro al Centro di documentazione del Gay lesbian center (via don Minzoni 18) con Ivan Cotroneo e gli interpreti del Cristiana Capotondi, Libero De Rienzo e Valeria Golino, l´intervento di Grazia Verasani e il coordinamento di Vincenzo Branà. Alle 20.20 proiezione del film al cinema Odeon, con saluto del cast e del regista, e alle 23 un party, di nuovo al Cassero.

«Abbiamo invitato Cotroneo perché è stato un nostro apostolo in tante iniziative che hanno trattato i temi dell´Aids o dell´omofobia – spiega Branà -.

In questo film il tema dell´omosessualità emerge sempre in maniera latente, attraverso particolari, è in fondo una differenza tra le altre, e questo lo “normalizza”.
Alla fine si dimostra che non c´è una famiglia migliore delle altre, né l´omosessualità è un tema da trattare a parte».

La trama racconta la storia di Peppino, sette anni, che vive a Napoli nel 1973 e dopo che la madre cade in depressione viene adottato dagli zii che però lo conducono in giro per una città in movimento tra feste in scantinati, fra alcol, droghe e collettivi femministi.

Va molto d´accordo col cugino Gennaro che crede di essere Superman e cerca di fermare col suo corpo gli autobus in corsa. «Il film racconta l´amore e la fatica che si fa ad essere felici – commenta invece Cotroneo -. Siamo nella Napoli degli anni Settanta, un´epoca che dava grandi possibilità di ribellioni, cosa che poi negli anni successivi ci siamo rimangiati.

Il personaggio di Gennaro può far emergere il tema dell´omosessualità ma a me interessava far intravedere i caratteri di diversità e di specialità delle persone come valore, non come handicap».

Al Cassero sarà anche allestito un bookshop a cura di Igor libreria.
Fonte: La Repubblica (Bologna) via www.arcigay.it// di PAOLA NALDI

Lgbt: Massachusetts, Alex Morse è il più giovane sindaco gay


È stato eletto giusto pochi giorni fa.

Lui è Alex Morse, sindaco di Holyoke nel Massachusetts, 40.000 abitanti città che fa parte della grande area metropolitana di Springfield.




Ma soprattutto, a 22 anni, è il più giovane sindaco gay della nazione.

Un record. Il ragazzo si è sempre fatto distinguere tra tanti, e oggi viene acclamato da molti come nuovo leader per gli under 30 della sua città.

Morse gode anche dell’approvazione del Lesbian & Gay Victory Fund, un gruppo bipartisan impegnato ad eleggere i candidati apertamente gay. E come ha confermato il presidente Chuck Wolfe:

"Alex è una forza della natura, e la prova che i giovani LGBT americani sono decisi a vivere una vita autentica per costruirsi una carriera.
Siamo incredibilmente orgogliosi della sua campagna."
fonte http://www.gayprider.com Di Valeria Scotti

ARCIGAY PALERMO "LA MIGRATION" SPORTELLO PER MIGRANTI LGBT INAUGURAZIONE IL 20 NOVEMBRE


Il 20 novembre alle 19.00 al Blow Up verrà inaugurato "La migration",
uno sportello e un punto di riferimento per migranti LGBT
(Lesbiche,
Gay, Bisessuali e Trans).

Lo sportello verrà gestito da Arcigay Palermo e dall'associazione DiARiA, con la collaborazione di alcune mediatrici dell'UMIP (Unione Mediatori Professionisti), e avrà sede presso il Blow Up, in piazza Sant'Anna 18, tutte le domeniche pomeriggio.

Si tratta di un servizio unico nel centro e Sud Italia: gli unici
sportelli attivi sono quelli gestiti a Milano e a Verona da Arcigay.

Come dichiara Ana Vasile, la responsabile: “L’orientamento sessuale e
l’identità di genere, nelle varie forme in cui si esprimono, sono
causa in molti paesi di discriminazioni , talvolta sancite anche dalla
legge, e per questo in tanti sono costretti a fuggire dal proprio
paese.

Per potere ottenere il diritto di asilo è necessario che la
persona migrante dichiari il proprio orientamento sessuale o
condizione trans, e tale esposizione puo’ comportare il rischio di
emarginazione anche all’interno della propria comunità di appartenenza
dalla quale invece ci si aspetta sostegno.

Avendo vissuto in prima
persona il disagio ho pensato che sarebbe stato bello potere aprire
uno sportello lgbt migranti con lo scopo di offrire consulenza legale
psicologica e umana a coloro che lo richiedono”


Tra gli obiettivi de Le migration c'è anche quello di promuovere
attività di animazione e di confronto anche al di fuori dello
sportello, nelle comunità cui appartengono i migranti o presso le
istituzioni, che, in continua emergenza, sono impreparate, e raramente
sono in grado di dare risposte adeguate a un migrante omosessuale o
trans.

L'inaugurazione sarà domenica prossima, il 20 novembre al Blow Up alle
19.00. Ci sarà un incontro per presentare lo sportello, a cui seguirà
un aperitivo multietnico.
Interverranno:

Ana Maria Vasile- mediatrice interculturale- responsabile sportello
lgbtqi "La migration"
Abraha Yodit mediatrice interculturale – UMIP unione mediatori
italiani professionali
Anna Bucca – presidente Arci Sicilia
Daniela Tomasino- presidente Arcigay Palermo
Manfredi Lombardo – Levana Blow Up
modera
Claudia Brunetto, giornalista

Per informazioni:
http://arcigaypalermo.wordpress.com/2011/11/12/la-migration-sportello-lgbtqi-migranti/

Il 25 e 26 novembre, pochi giorni dopo l'inaugurazione dello
sportello, quasi a evidenziare come le istanze dei migranti LGBT e gli
strumenti per la loro protezione siano finalmente diventati un tema di
attualità, Rete Lenford - Avvocatura per i diritti LGBT, organizza a
Palermo il convegno internazionale "LA PROTEZIONE INTERNAZIONALE PER
ORIENTAMENTO SESSUALE E IDENTITA' DI GENERE".

Il Convegno si propone
di analizzare normativa, giurisprudenza e prassi applicative, italiane
ed europee, relative alla protezione internazionale (status di
rifugiato e protezione sussidiaria) per le persone omosessuali,
bisessuali, transessuali e intersessuali (LGBTI) in ragione del loro
orientamento sessuale o della loro identità di genere.

Il convegno ha il patrocinio del Presidente della Repubblica,
dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati e di
numerose istituzioni nazionali e internazionali
Per informazioni e iscrizioni: http://www.retelenford.it/node/743

A latere del convegno di Rete Lenford, Arcigay Palermo organizza due eventi:

-24 novembre, ore 21.45 all'Exit (piazza San Francesco di Paola, 40):
presentazione di "LES CONDAMNES - Dans mon Pays, ma sexualitè est un
crime". Libro di Philippe Castetbon, fotografo e giornalista francese,
con testimonianze scritte da ragazzi e uomini gay che vivono in Paesi
in cui essere omosessuali
è un reato. Alla presentazione saranno presenti l'Autore e Giorgio
dell'Amico, esperto di immigrazione e referente immigrazione e asilo
di Arcigay.

-27 NOVEMBRE al Blow Up ore 19.00 presentazione del libro
"L’abominevole diritto. Gay e lesbiche, giudici e legislatori".
Saranno presenti gli autori Matteo M. Winkler, Gabriele Strazio.
Introduce Marco Carnabuci.
Arcigay Palermo
fonte http://parcodeinebrodi.blogspot.com