lunedì 19 marzo 2012

Lgbt: Omofobia, la denuncia di 7 giovani a Varese “Picchiati e cacciati dal locale perché gay”

Il racconto: "Ci hanno insultato, pestato e allontanato dal locale".
Arcigay: "Episodio che segna un limite insopportabile.

Serve subito una legge seria: nessuno ci può chiedere di attendere ancora"

Un’aggressione omofoba in una discoteca di Luino, in provincia di Varese.

Lo racconta l’Arcigay spiegando che sette ragazzi sono stati picchiati e cacciati dagli addetti alla security del locale solo perché identificati come omosessuali.

Tra le vittime dell’aggressione anche Marco Coppola, presidente provinciale di Arcigay Verbania e componente della segreteria nazionale dell’associazione.

“I ragazzi, secondo l’Arcigay, stavano ballando su un cubo tra di loro quando, identificati come omosessuali, sono stati costretti a scendere, insultati, brutalmente pestati e infine allontanati dal locale.

Su richiesta dei ragazzi sono intervenuti i carabinieri e al pronto soccorso dell’ospedale locale sono state prestate loro cure immediate”.

“Questo episodio, denuncia Paolo Patanè, presidente nazionale di Arcigay, segna davvero un limite insopportabile.

E’ tragicamente simbolico che uno dei massimi dirigenti nazionali di Arcigay sia stato vittima di questa spregevole aggressione omofoba.

A Coppola e agli altri ragazzi la mia solidarietà, carica di rabbia per la brutalità ingiustificabile e l’odio subito, e per una battaglia che si infrange sempre su un muro di scandaloso silenzio ideologico”.

“Dov’è la coscienza della politica in questo Paese? Dov’è il legislatore?
continua Patanè chiedendo l’immediato intervento delle istituzioni locali e nazionali e delle associazioni di categoria nei confronti del locale dove si è verificata l’aggressione, lanciamo una denuncia durissima nei confronti di un clima complessivo inasprito dalla crisi economica e sociale e che esige risposte definitive a livello normativo”.

“Paola Concia, deputata Pd da noi immediatamente allertata, annuncia Patanè rivolgerà, su nostra richiesta, un’interrogazione parlamentare ai ministri competenti”.

Inoltre “ci apprestiamo a denunciare quanto accaduto all’Ufficio nazionale antidiscriminazioni (Unar) e all’Osservatorio contro le discriminazioni delle forze dell’ordine (Oscad).

Nessuna libertà è autentica per le persone gay, lesbiche e transessuali, se dobbiamo vivere con la paura di mostrarci com’è diritto di tutti. E’ necessaria una buona legge contro l’omofobia subito: nessuno ci può chiedere di attendere ancora”.
fonte http://www.ilfattoquotidiano.it

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