giovedì 22 marzo 2012

Lgbt Bruxelles: Poliziotti gay, nasce l’associazione in difesa dei loro diritti "Rainbow Cops Belgium"

Difendere i poliziotti gay? Ebbene si, anche i membri delle forze dell’ordine appartenenti alla comunità omosessuale necessitano di tutela, ed è per questa ragione che, a Bruxelles, è recentemente nata l’associazione ‘Rainbow Cops Belgium‘, creata appositamente per garantire la tutela dei diritti dei membri della comunità lgbt che lavorano nelle forze dell’ordine, purtroppo spesso vittime di episodi di intolleranza, di odio antigay e di omofobia.

Ebbene, la situazione sembra destinata a cambiare in Belgio, dove l’associazione ‘Rainbow Cops Belgium’ si impegna a “sensibilizzare i colleghi più refrattari”, quelli ancora ancorati a vecchi ed odiosi stereotipi.

Fare coming out per molti poliziotti è ancora un passo molto difficile, ed a parlarne è stato lo stesso Dirk Maes, ispettore capo della cellula di identificazione vittime di reati contro l’omofobia, che in un’intervista rilasciata pochi giorni fa ha parlato delle ragioni che hanno portato alla creazione di un’associazione volta alla tutela dei poliziotti lgbt.

“Sono anni che lavoro su questi reati e ho capito quanto sia importante la fiducia”, ha esordito Maes. L’ispettore sottolinea il fatto che sono davvero molti i membri delle forze dell’ordine che, nel tentativo di nascondere la propria omosessualità ai colleghi e agli amici, hanno tentato di costruire una famiglia ‘eterosessuale’, vivendo così una vita che non gli appartiene, una vita che inevitabilmente provoca in loro un maggiore malessere.

“Tanti hanno coperto la loro omosessualità con una vita privata tradizionale – spiega infatti Maes – e per costoro è difficilissimo fare marcia indietro. La loro vita è piena di contraddizioni che però rispondono a un bisogno di normalità che li tranquillizza. Non si può nemmeno condannarli. Bisogna capirli – conclude infine l’ispettore – e dare loro un esempio di sincerità e trasparenza”.

Casi di cronaca precedenti

Purtroppo le cose non sempre vanno come in Belgio, dove le forze dell’ordine sembrano aver aperto le porte alla comunità lgbt nelle forze armate. In altri Paesi essere gay e ricoprire delle cariche di questo genere è ancora molto difficile. Mentre in America assistiamo con gioia alla “fine del DADT”, in Turchia, in passato, molti poliziotti omosessuali sono stati costretti a dimettersi a causa del loro orientamento sessuale.

Stesso discorso va fatto per il Perù, dove non c’è spazio per i poliziotti omosessuali. Alcuni anni fa infatti, la legge peruviana stabilì che, “gli ufficiali di polizia che hanno relazioni sessuali con persone dello stesso genere” avrebbero dovuto lasciare l’arma a tempo indefinito, “perché tali comportamenti creano scandalo o denigrano l’immagine delle istituzioni”.

Detto questo, non ci resta che sperare che in tutto il mondo ci si batta e ci si impegni affinché l’omofobia rimanga solo un lontano ricordo, ed affinché associazioni come la ‘Rainbow Cops Belgium’ diventino inutili, perché nessun poliziotto, gay, lesbica o transessuale, verrà più discriminato!
fonte http://www.gaywave.it/

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