lunedì 19 marzo 2012

Lgbt Campania Pride: sia l'orgoglio per tutte le minoranze, dal 12 al 27 maggio a Salerno

Immigrati e precari invitati a sfilare tra gay e lesbiche nella manifestazione promossa dal coordinamento lgbt

Attenzione a non chiamarlo Gay Pride, se possibile: i promotori del Campania Pride che dal 12 al 27 maggio animerà Salerno e non solo (il Villaggio dei Diritti sarà ubicato nell'ex Salid), particolarmente con la sfilata del giorno 26, ci tengono a precisare che la manifestazione è un'occasione di orgoglio per tutte le minoranze.

Precisione a parte, le giornate salernitane sono organizzate dal Coordinamento regionale lgbt (lesbiche, gay, bisessuali, transgender) Campania Rainbow e saranno innanzitutto la festa di "quella" differenza. Non a caso, l'evento viene da Napoli a Salerno perché «la visibilità dell'orgoglio omosessuale e transessuale sia sollecitata proprio dove è meno presente».

Finora la città ha risposto bene, soprattutto con il Comune, e non era assolutamente scontato, viste le campagne del passato contro le minoranze, zingari e immigrati. Del resto, i contatti fra organizzatori e Palazzo di Città durano da mesi.

E, a quanto pare, non c'entrano soltanto i giorni della festa. L'ingegnere Antonello Sannino, portavoce del Campania Pride, spiega che gli abboccamenti hanno riguardato anche la cosiddetta attestazione di famiglia anagrafica, un documento che certifica le coppie e comporta alcuni vantaggi pratici: per esempio i nuclei familiari potranno partecipare ai bandi per le case popolari, mentre il singolo componente potrà subentrare al congiunto nell'affitto.

«Ne stiamo discutendo da alcuni mesi con gli assessori e i capigruppo, riscontrando una certa disponibilità», dice Sannino.

Provvedimenti simili hanno approvato in queste settimane varie giunte comunali italiane, fra le quali Milano (con tanta cautela) e Napoli (che invece ha voluto distinguersi aggiungendo l'impegno del registro delle unioni civili).

La prassi vuole che la proposta passi prima in giunta, poi in consiglio comunale per il regolamento. «A Portici, continua Sannino, è bastata una settimana.

Qui, vari assessori e capigruppo ci hanno assicurato il loro sostegno. Speriamo di poter risolvere per i giorni del Pride. Sono importanti i territori, perché il legislatore nazionale capisca la volontà delle comunità italiane». Vedremo.

Intanto, per la conferenza stampa di presentazione, il coordinamento ha ottenuto il luogo più solenne della città, il Salone dei Marmi, sede di quel Governo Badoglio che rappresenta «il primo passo per l'affermazione dell'antifascismo, della libertà, dell'uguaglianza sociale e della democrazia», come ricorda il comunicato stampa. Al tavolo dei relatori sedeva anche Angelo Caramanno, capogruppo della lista deluchiana «Salerno per i giovani».

Il comunicato stampa del coordinamento definisce «significativa» la presenza istituzionale, con la partecipazione di assessori (Franco Picarone, Gerardo Calabrese, Ermanno Guerra e Nino Savastano) e consiglieri comunali: Emiliano Torre (capogruppo di Sel), Marco Petillo (capogruppo Socialisti), Salvatore Telese (capogruppo Campania Libera).

Importante, si legge, anche la collaborazione della Provincia.
Lorenzo Forte, responsabile cultura dell'evento, si dichiara «orgoglioso perché Salerno e le altre città della regione, insieme, partono sulla strada dei diritti civili per tutti».

Forte organizzò il Gay Pride Salerno nel 2005 quando sedeva in consiglio comunale. Quelli erano i tempi dell'amministrazione De Biase, che ebbe una crisi proprio sul tema delle unioni civili. Sette anni dopo...
fonte http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it di Alfonso Schiavino

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