Vlatko Markovic (in foto) dovrà inoltre scusarsi pubblicamente per aver detto di non conoscere giocatori gay perché «fortunatamente nel calcio giocano solo persone sane»
ZAGABRIA, Vlatko Markovic, presidente della Federcalcio croata dal 1998 fino a pochi mesi fa, dovrà scusarsi pubblicamente con la comunità gay della Croazia per una dichiarazione in cui nel 2010 aveva affermato che non accetterebbe mai che una persona omosessuale giocasse nella nazionale di calcio.
La ha deciso la Corte suprema in una sentenza emessa ieri. In un intervista rilasciata due anni fa al quotidiano Vecernji list, Markovic, che ha lasciato la guida della Federcalcio croata lo scorso luglio, aveva detto di non aver mai conosciuto un giocatore gay "poichè, fortunatamente, nel calcio giocano solo persone sane".
Alla domanda se per la squadra nazionale croata potrebbe scendere in campo una persona apertamente gay aveva risposto: "Finchè io sono presidente, sicuramente no".
Le organizzazioni per la difesa dei diritti di gay e lesbiche avevano sporto denuncia contro Markovic per discriminazione, spiegando che con le sue dichiarazioni avevano offeso la comunità gay ed escluso a priori l'accesso a una professione, nel caso specifico quella di giocatore per la nazionale calcistica, a un intero gruppo di persone.
Ieri, la Corte suprema ha dato ragione agli omosessuali ordinando a Markovic di pubblicare a proprie spese sulla stampa le scuse e l'intero testo della sentenza, e gli ha proibito di rilasciare altre simili dichiarazioni discriminatorie.
Nel 2010 la Uefa aveva già punito Markovic per le medesime affermazioni con un'ammenda di 10 mila euro.
fonte http://www.tuttosport.com, foto © LaPresse
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