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mercoledì 31 agosto 2011
LGBT: I VINCITORI DEL GENDER DOCUFILM FESTIVAL 2011
Mille presenze di pubblico in tre giorni, 50 accreditati tra registi, produttori, studenti italiani e stranieri, operatori culturali, direttori di festival e giornalisti.
Sono i dati che registra la seconda edizione del “Gender DocuFilm Fest” diretta dal critico cinematografico Giona A. Nazzaro che si è conclusa il 27 agosto a Roma.
“Questo piccolo festival – ha detto Giona A. Nazzaro, direttore artistico – ha confermato il ruolo chiave del documentario che non è un format televisivo pigro ma la forma cinematografica per eccellenza; la forma più viva.
L’equivalente della new wave nel cinema. Autoproduzione, sguardi leggeri, capacità di sfidare e interrogare il presente fanno del documentario il genere cinematografico più stimolante e eccitante.
Questo festival ha come missione e ambizione di porsi al cuore di uno snodo politico, formale e dialettico di sempre maggiore apertura. Il documentario è vita e il GENDER DOCUFILM FEST uno dei luoghi dove questa vita è possibile toccarla con mano”.
Premio della giuria
La giuria internazionale - presieduta dal cineasta Luca Guadagnino e composta da Sonja Henrici (produttrice, regista e sceneggiatrice, attualmente lavora come direttore di produzione presso lo Scottish Documentary Institute di Edinburgo), Robert Greene (uno dei registi più innovativi del nuovo documentario statunitense) e Alberto Lastrucci (co-direttore del Festival dei Popoli di Firenze) – ha assegnato il premio “Miglior Film” a Kathakali di Cédric Martinelli e Julien Touati.
“Il film vincitore – si legge nelle motivazioni - trasporta il concetto di gender in un nuovo territorio.
E’ un film di corpi sul portare se stessi al limite della propria esperienza.
E’ un film sulla perseveranza e sulla forza fisica ed è infine un film che contribuisce a formulare una metafora completamente nuova che illumina il genere come entità a sé stante.
La ricerca del sé in questo film viene attuata contro e nonostante le differenze culturali e le limitazioni fisiche. La giuria sente che questa opera è la più audace nella visione di cosa l’identità significa per l’individuo”.
Menzione speciale
La menzione speciale è stata assegnata a “Regretters” di Marcus Lindeen. Un film che racconta due storie uniche che sfidano i nostri preconcetti attraverso uno stile minimale che riesce a ottenere il massimo effetto.
La prossimità emotiva di questi due essere umani e l’esplorazione cinematografica del paesaggio dei volti illumina le loro storie radicalmente singolari permettendoci di passare dal particolare all’universale.
Inoltre il film di Lindeen ha conquistato anche il premio del pubblico risultando il film più amato della seconda edizione.
Visita il sito: www.genderdocufilmfest.org
fonte http://www.digayproject.org
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