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''Sono felice e soddisfatto per la decisione del Tribunale Civile di Bologna che ha fatto giustizia e disposto il mio reintegro come socio e consigliere nazionale di Arcigay.
Nei mesi scorsi c’è stato verso di me e altri dirigenti dell'associazione un vero e proprio processo politico che mirava a colpire ed eliminare chi ha un'idea diversa di associazione. Ora la magistratura ristabilisce, finalmente, la chiarezza, anche rispetto alla macchina del fango allestita e basata su dossier costruiti ad arte per mettere in cattiva luce molte persone.
Vicenda per la quale già due persone sono indagate dalla procura di Roma per false dichiarazioni e furto. Arcigay rappresenta un patrimonio per lesbiche, gay e trans italiani ed è piena di energie, entusiasmo e talenti: non può essere trattata così.
Per questo il mio impegno continuerà per ridare linfa ad Arcigay: servono trasparenza, condivisione, più coinvolgimento dei territori e dei suoi diversi settori e una governance collegiale, insieme a una profonda e incisiva riforma statutaria.
Solo se Arcigay è forte e guidata con equilibrio, autorevolezza ed esperienza, può contribuite a un'Italia più giusta. Su questo tornerò a dare il mio contributo''.
fonte: Fabrizio Marrazzo
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