mercoledì 25 maggio 2011

Lgbt Omofobia, Concia: “Bocciata la legge perché siamo sotto elezioni”


L’Italia non è un paese molto accogliente verso i gay. Un recentissimo studio diffuso dalla ILGA Europe fa emergere come il Belpaese sia molto indietro nel campo della tutela e del rispetto degli omosessuali.

Secondo la International Lesbian Gay Bisexual Trans and Intersex Association, l’Italia infatti si posiziona nel rapporto al poco invidiabile 34esimo posto, assieme a Lettonia e Malta e dietro stati come Kosovo, Polonia e Slovacchia.

Anche un’altra relazione dell’Unar (l’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali) mette in risalto l’intolleranza verso gli omosessuali. Proprio il 17 maggio, in occasione della giornata internazionale contro l’omofobia e la transfobia, il Ministro delle Pari Opportunità Mara Carfagna, ha reso noti i dati forniti dall’Unar. Ne esce un quadro con molte ombre e che dà l’immagine di un paese ancora molto indietro.

Quasi un italiano su quattro ad esempio non vuole avere un vicino di casa gay.
Un segnale apparentemente secondario di un senso di diffidenza e di fastidio che spesso esplode in forme anche violente, se si considerano le aggressioni immotivate a coppie omosessuali ‘colpevoli’ di andare in giro mano nella mano.

La Carfagna si dice comunque fiduciosa: “l’omofobia va diminuendo con gli anni e arriverà a scomparire”, dato che la diffidenza è diffusa soprattutto nella fascia di età dai 50 anni in su e cala sensibilmente tra i giovani.

Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in un messaggio diffuso sempre il 17 maggio, mette in guardia. “Non bisogna sottovalutare”, ha detto, “i rischi che l’abitudine all’uso del discorso pubblico di allusioni irriverenti, lesive della dignità delle persone, contribuiscano a nutrire il terreno sul quale l’omofobia si radica”.

“L’ostentazione in pubblico di atteggiamenti di irrisione” verso i gay, continua Napolitano, “è inammissibile in società democraticamente adulte”. Fa notare il presidente che “in altri Paesi democratici, persone che hanno dichiarato i loro orientamenti omosessuali hanno potuto raggiungere posizioni di grande rilievo, ricoprire alte cariche anche pubbliche”. Non in Italia, evidentemente.

Intanto però, l’omofobia in Italia persiste in forme più o meno palesi, in uno stillicidio quotidiano che trova le sponde a livello politico e religioso. Perché non va dimenticato anche l’atteggiamento di confessioni come la Chiesa cattolica nel fornire basi ideologiche allo stigma che colpisce i gay.

Senza andare troppo indietro fino alle condanne bibliche, va sottolineato che tuttora persiste l’idea secondo cui l’omosessualità sia “contro natura” e moralmente sbagliata. O che possa essere “curata” come fosse un disturbo e che nel complesso sia deleteria per l’equilibrio sociale.

Imbarazzi e critiche da parte di associazioni gay ha creato ad esempio la posizione dell’Osservatore permanente del Vaticano presso l’Onu, Celestino Migliore, contro la la l’esplicita richiesta depenalizzazione dell’omosessualità in quei Paesi dove il solo fatto di essere omosessuali è reato.

Riaffermare solennemente il principio di non discriminazione verso i gay, secondo l’ottica vaticana, rischiava infatti di aprire alle unioni omosessuali, secondo la collaudata tecnica dello slippery slope. D’altronde, l’assenza di leggi che riconoscano formalmente le coppie omosessuali è indicativo dell’arretratezza italiana, che diventa ormai sempre più un’eccezione in Europa.

Vale la pena di ricordare, come frutto di un clima culturale diffuso, le stoccate del sottosegretario Carlo Giovanardi contro una pubblicità Ikea, giudicata “anticostituzionale” per aver raffigurato una coppia gay che si tiene per mano con lo slogan “Siamo aperti a tutte le famiglie”.

Più fresca è l’ultima uscita dell’europarlamentare Udc e presidente del Movimento per la Vita Carlo Casini (Udc). Intervistato da Klaus Davi per il programma web KlausCondicio, si è scagliato contro il videogioco The Sims. Colpevole di dare la possibilità ai giocatori di creare coppie omosessuali, che possono sposarsi e persino adottare bambini.

Per questo Casini invoca il bando per i minorenni: giochi del genere “sono molto pericolosi”, “minacciano l’educazione di un bambino” e “la loro diffusione ha risvolti di carattere igienico-sanitario”. D’accordo con l’europarlamentare altri esponenti cattolici, come il già citato Giovanardi, Paola Binetti, Rocco Buttiglione e Maurizio Gasparri.

Dimostrazione di questa difficoltà italiana nell’uscire dalle secche dell’intolleranza verso i gay è il travagliato iter della legge contro l’omofobia. Una proposta di legge, presentata in due varianti dal Paola Concia (Pd), è stata infatti bocciata pochi giorni fa dalla commissione Giustizia della Camera.

La Concia, nota portavoce della comunità lgbt, si è dimessa dal suo incarico di relatrice (rimanendo di minoranza), non senza aver prima tentato di introdurre una estensione alla tutela che comprendesse categorie come gli anziani. “La proposta di legge sull’omofobia ha iniziato il suo iter legislativo da 961 giorni”, ha dichiarato Concia durante una manifestazione a Piazza Navona organizzata dal Pd.

Ma in Parlamento “hanno sempre detto che non c’era mai tempo per esaminarla”, anche se “in cinque giorni è riuscito a far approvare delle leggi per una sola persona”, ha detto. Questa impasse parlamentare genera maretta anche nella maggioranza.

Tanto che il ministro Mara Carfagna ha preso le distanze dalla decisione del Pdl e annunciando che voterà comunque la legge, nonostante lo stop della commissione. “Il testo non prevedeva il reato di omofobia”, spiega, “ma introduceva aggravanti per i reati commessi a scopo discriminatorio”.

Una norma “di stampo europeo”, che difatti non faceva altro che ricalcare il testo del Trattato di Lisbona, già recepito dall’Italia nel 2008. Carfagna ribadisce che il testo “si basa non sul reato di opinione”, ma “ha l’obiettivo di agire contro gli atti che hanno carattere e finalità discriminatorie e su quelle persone che hanno sensibilità e comportamenti sessuali diversi”.

Difatti, l’argomento usato spesso dai critici verso una normativa anti-omofobia, è che introdurre una legge del genere finirebbe per colpire chi si limita a criticare gli omosessuali. Il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo invece dice: “mi adeguerò alla maggioranza”.

Ai microfoni si Sky tg24 Anna Paola Concia si dice certa dei motivi che hanno portato alla bocciatura della proposta di legge: “Il Pdl non l’ha votata penso per ragioni di campagna elettorale. Forse con il voto segreto in Aula dopo i ballottaggi cambierà qualcosa”.

Dopo la doppia bocciatura della proposta Concia, arriverà in aula il 23 maggio il testo elaborato da Antonello Soro (Pd). Nella versione Soro, due articoli stilati nel 2009 “alla luce dei sempre più frequenti episodi di violenza a sfondo omofobico”.

Nel primo si introduce nel Codice Penale tra le aggravanti comuni l’odio e la discriminazione a cause dell’orientamento sessuale. Mentre nel secondo impone al Ministero per le Pari Opportunità di redigere una relazione annuale sulle azioni intraprese contro l’omofobia, ma anche su obiettivi conquistati e indirizzi da attuare. Nella speranza che anche inItalia sia riconosciuta una qualche forma di tutela contro l’omofobia.
fonte www.italiamagazineonline.it, di Anna Esposito

Nessun commento:

Posta un commento