lunedì 23 maggio 2011

Lgbt: Da Ikea a Romeo e ai soldati gay Tutte le esternazioni di Carlo


Giovanardi e gli omosessuali: un rapporto complicato

L'ultimo bersaglio del sottosegretario Carlo Giovanardi dunque, è il videogioco The Sims, quello che permette di costruirsi un alter ego virtuale al quale far vivere una vera e propria vita, comprese (anzi soprattutto) le relazioni affettive.

E siccome il gioco è nato negli Stati Uniti, dove la discriminazione sessuale non è ammessa, anzi è condannata, anche nelle piccole e piccolissime cose in apparenza poco importanti come un gioco, gli avatar di The Sims possono essere gay e (perfino!) formare una coppia.

Inevitabile, dunque, che il gioco non piaccia al sottosegretario alla Famiglia, che per i gay sembra avere una certa ossessione. Digitando su Google le parole «Giovanardi» e «gay» si ottengono 355 mila risultati (scegliendo, per esempio, la Santanchè, sottosegretario anche lei, si scende a 234 mila).

E sono quasi tutti riferimenti a dichiarazioni, prese di posizione e iniziative che magari non sono da tutti condivise e condivisibili, ma certo si segnalano per creatività. Vediamone alcune.

IL BUNGA BUNGA - Giovanardi è ospite della trasmissione Agorà, sui Rai 3. Ha un battibecco con Paola Concia, deputata del Pd, gay dichiarata, che gli rinfaccia la sua omofobia, particolarmente fuori posto, sostiene la Concia, in un Paese dove il capo del governo è appassionato di bunga bunga, non proprio tipico della famiglia tradizionale.

«Il bunga bunga va bene - replica Giovanardi - purché sia tra uomo e donna». E poi attacca anche un volumetto destinato ai bambini, intitolato «Tante famiglie, tutte speciali», in cui si parla delle tante tipologie di famiglie, tra le quali quelle con genitori omosessuali. In seguito Giovanardi, in una conversazione con Corriere.it, ha spiegato: «Non ho mai approvato il comportamento di Berlusconi. Ma, detto questo, continuo a ritenere che il rapporto più naturale resti quello tra uomo e donna».

ROMEO E GIULIETTA - Il prossimo 17 maggio dovrebbe andare in scena, a Verona, una versione gay di Romeo e Giulietta di William Shakespeare nell'ambito della manifestazione «Divercity-Verona incontra la diversità». Il sottosegretario ha chiesto più volte di visionare il copione dell'opera, visto che la manifestazione ha ottenuto il patrocinio di Comune e Provincia. Per il momento, non è stato reso pubblico il risultato dell'esame (a dire la verità, non è nemmeno chiaro se Giovanardi sia riuscito a vedere il copione).


IL CASO IKEA Nel marzo di quest'anno l'Ikea lancia una campagna pubblicitaria in cui due uomini passeggiano mano nella mano reggendo, nella mano libera, i classici sacchetti blu e gialli del colosso svedese dell'arredamento. Lo slogan è : «Da noi vi sentirete a casa. Perché quello che cerchiamo di fare è rendere più comoda la vita di ogni persona, di ogni famiglia e di ogni coppia, qualunque essa sia».

Giovanardi definisce la pubblicità «offensiva e di cattivo gusto» e anche in contrasto con la Costituzione che all'articolo 30 recita: «La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. Il matrimonio è ordinato sull’eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell’unità familiare». Per il sottosegretario quando si parla di famiglia, si parla di matrimonio e si parla di uomo e donna, quindi l'Ikea non rispetta la Carta italiana.

I gay rispondono organizzando baci in pubblico davanti ai negozi Ikea. Anche Eatitaly, colosso dei cibi gourmand, fa una pubblicità analoga: Giovanardi è imparziale e attacca anche lui. «Vorrei precisare - spiega adesso Giovanardi - che il manifesto Ikea diceva "Siamo aperti a tutte le famiglie". Ebbene, almeno in Italia non si può definire famiglia ciò che la Costituzione non definisce tale. Poi, certo, la Costituzione si può sempre cambiare, con metodi democratici».

ADOZIONI AI GAY E TRAFFICO DI BAMBINI - Parlando con Klaus Davi ai microfoni della trasmissione Klaus Condicio (per la quale sembra provare una simpatia particolare, ci va spesso) Giovanardi nel settembre 2010 parte a testa bassa contro le adozioni di bimbi alle coppie gay.

Secondo il sottosegretario, nei Paesi in cui sono consentite, hanno fatto «esplodere la compravendita di bambini e bambine». E cita Brasile e Stati Uniti, pur senza fornire dati. E conclude: «E' una cosa che almeno con questo Governo non consentiremo mai e che voglio qui denunciare». «Io ho giurato fedeltà alla Costituzione - spiega il sottosegretario - e in base alle leggi italiane, e non solo italiane, per poter adottare jun bambino ci vogliono un padre e una madre che siano sposati».

ELTON JOHN
Nel dicembre 2010 Elton John e il suo compagno David Furnish sono diventati genitori di Zachary. Carlo Giovanardi interviene: non si può essere gay e bravo genitore.

E aggiunge: «Nel difendere il diritto di Elton John di concepire in tal modo un bambino, le associazioni gay più oltranziste finiscono con l’iscriversi alla scuola positivista del ‘900 che teorizzava questo tipo di eugenetica, che poi è stata ripresa in molti aspetti dal nazismo». Il nazismo ha sterminato nei campi un certo numero, non piccolo, di omosessuali: secondo Wikipedia, da un minimo di 10 mila a un massimo di 600 mila, a seconda del criterio di classificazione adottato dagli storici.

«Quello che volevo dire - spiega Giovanardi - è che Elton John e il suo amico, come committenti del bambino, hanno selezionato il seme maschile, hanno selezionato l'ovulo femminile, hanno selezionato la persona che ha dato l'utero per la gravidanza.

A me sembra un caso di eugenetica, con un bambi che in pratica ha 5 genitori. In Italia abbiamo scelto la fecondazione omologa e io rispetto la legge italiana. L'altro sistema è una pratica che non condivido e che porta al mercato dei bambini».

GAY NELLE FORZE ARMATE
Sempre da Klaus Davi, il sottosegretario parla anche dei gay nelle forze armate: «Concordo in pieno con le regole dell'esercito Usa: non chiedere e non dire che sei gay. Perché se uno è omosessuale è affare suo, ma se fa apertamente coming out non è più affare suo, la sua omosessualità diventa un manifesto politico» .

Poi fa una battuta: «Un generale mi disse: "Una volta l'omosessualità era severamente proibita, oggi è tollerata; non vorrei che un giorno diventasse obbligatoria"».

La storia greca ci racconta di Pelopida ed Epaminonda, grandi guerrieri tebani del quarto secolo avanti Cristo, e del loro battaglione sacro, 150 coppie di opliti omosessuali che combattevano come forsennati per non essere disonorati di fronte al loro amante: «Quando il pericolo incombe - scrive Plutarco - gli uomini appartenenti alla stessa tribù o alla stessa famiglia tengono in minimo conto la vita dei propri simili; ma un gruppo che si è consolidato con l'amicizia radicata nell'amore non si scioglie mai ed è invincibile, poiché gli amanti, per paura di apparire meschini agli occhi dei propri amati, e gli amati per lo stesso motivo, affronteranno volentieri il pericolo per soccorrersi a vicenda». Si attende una presa di posizione di Giovanardi contro Plutarco.
fonte www.corriere.it, di Paolo Rastelli

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