Emiliano Zaino (il primo a destra) con l'ex assessore Nicoletta Mantovani
Emiliano Zaino, presidente dell'Arcigay, spiega le ragioni della parata dell'orgoglio omosessuale, la terza in quindici anni
Martedì sera, per i ventinove anni del Cassero, è salito sul palco e lo ha annunciato a tutti i presenti: "Vogliamo il Pride 2012 a Bologna".
Emiliano Zaino, presidente locale di Arcigay e responsabile nazionale dell'associazione, ha già parlato con altre associazioni e collettivi Lgbt, "e sono arrivati segnali molto positivi da più parti".
Il Pride 2012 a Bologna: il terzo.
"È un evento importante per la città, che è da sempre il punto di riferimento a livello nazionale per tutto il movimento gay, lesbico e transgender. La più avanzata".
Una "sfida laica" alle istituzioni?
"Definiamola così. Ma bisogna chiarire cosa intendo per "laicità": per me vuol dire condividere spazi con tutti, cattolici, non cattolici, laici. E rispettare i diritti, che devono essere uguali e tutelati. La Curia pare non voglia questo".
Per organizzare il Pride avrete bisogno anche del Comune.
"Anche della Provincia e della Regione. Con Merola i rapporti sono ottimi, speriamo nel suo patrocinio per le nostre iniziative. Perché una manifestazione è fatta di contenuti: noi li porteremo al Sindaco e li discuteremo allo stesso tavolo".
Quali iniziative avete in mente?
"Vogliamo che sia un evento di respiro internazionale, per portare temi e testimonianze che in Italia, per ignoranza, sono trascurate. A partire dalla famiglia, superando il concetto di famiglia "tradizionale" che non esiste più. Parleremo di matrimoni, o di istituti equivalenti che garantiscano pari diritti a tutte le coppie. Lo stesso Merola ha ribadito che proporrà all'Anci di chiedere al Parlamento una legge in materia di unioni per le coppie omosessuali. Vogliamo ottenere un risultato politico.
Non è solo una manifestazione, è un processo lungo fatto di eventi e iniziative culturali. E poi, ovviamente, festeggeremo i trent'anni del Cassero, uno spazio importante per tutta l'Italia.
Necessario, come disse anni fa Renzo Imbeni, "a superare discriminazioni e pregiudizi". Il Cassero ha dato tantissimo, dalla cultura al divertimento, come dimostrano i report che ogni hanno consegniamo al Comune per illustrare le attività che abbiamo svolto".
1995: Walter Vitali sul palco. 2008: Cofferati assente. E Merola nel 2012?
"Lo inviteremo. Ma oltre alla sua presenza ci aspettiamo una maggiore apertura da parte della città rispetto a quello che chiediamo".
fonte http://bologna.repubblica.it, di ROSARIO DI RAIMONDO
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giovedì 30 giugno 2011
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