martedì 10 agosto 2010

Lgbt, Svolta Aids: un gel per prevenire il contagio


Gli studi su come ostacolare la trasmissione del virus dell’HIV non cessano mai, per fortuna. Pare che per la prima volta un gel vaginale sia stato capace di fermare la trasmissione del virus dell’AIDS, grazie ad uno studio sperimentale, CAPRISA 004, condotto in Sudafrica, a Durban.
Nell’esperimento una donna che ha avuto un rapporto sessuale con un uomo sieropositivo pare non abbia contratto il virus grazie al gel germicida vaginale.

I risultati devono comunque essere confermati da un altro studio ma il livello di protezione non sarà sufficiente per ottenere l’approvazione del gel germicida in paesi sviluppati come Europa o Stati Uniti.

Le donne africane sono maggiormente a rischio di contrarre il virus in quanto coinvolte in rapporti sessuali a rischio con uomini bisessuali che non usano le giuste precauzioni, per questo rappresentano la maggior parte dei soggetti a rischio di trasmissione.

A commento del nuovo esperimento Anthony Fauci del National Institute of Health degli Stati Uniti ha dichiarato che è la prima volta che un gel germicida sia riuscito a dare un risultato positivo nello studio per ridurre l’epidemia dell’AIDS.

Nella descrizione scientifica il gel contiene il tenofovir, un medicinale antiretrovirale che blocca la trasmissione del virus permettendo cosi di ridurre il rischio dell’HIV del 50% dopo un trattamento iniziale di un anno e del 39% dopo un trattamento di due anni, rispetto ad un semplice gel vaginale che non contiene l’antiretrovirale.

Per essere ammesso negli Stati Uniti come farmaco per prevenire l’infezione dell’HIV è necessaria un’efficacia pari o superiore all’80%. Questo risultato potrebbe essere raggiunto, commenta Fauci, modificando il gel con un’aggiunta maggiore di tenofovir ma cercando di educare i consumatori ad utilizzarlo con attenzione.

Dallo studio è risultato che le donne che avevano usato il gel avevano una maggiore protezione rispetto a quelle che non lo avevano usato.
Questo gel diminuisce notevolmente la trasmissione del HSV-2, un virus che causa l’herpes genitale, molto importante in quanto la diffusione delle infezioni trasmissibili sessualmente aumenta il rischio di contagio HIV.

Le donne che hanno partecipato allo studio erano eterosessuali e non appartenevano ad un gruppo ad alto rischio come le prostitute. Tra le 889 donne che hanno partecipato all’esperimento ad una metà è stato consegnato il gel con l’antivirale e alle altre un normale gel. Alla fine dello studio risultavano sieropositive 38 donne del gruppo con il gel sperimentale e 60 tra quelle che hanno usato un gel normale.

Il gel potrebbe essere utile non solo per le donne dei paesi poveri ma anche per le coppie, dove un partner sia sieropositivo e l’altro no.

I gay che finora pare siano stati considerati i più soggetti a contrarre il virus, pare che abbiano imparato la lezione ed ora l’allarme contagio non preoccupa la comunità lgbt bensì quella eterosessuale. Un terzo dei nuovi contagi ogni anno riguarda le coppie eterosessuali solo negli Stati Uniti.

Questa scoperta in Africa meridionale potrebbe evitare 1,3 milioni d’infezioni e 826.000 decessi nel corso dei due decenni a venire.

I risultati di questo studio sono stati presentati durante il Congresso Internazionale dell’AIDS a Vienna.
La seconda scoperta nel giro di un anno, mentre nell’autunno scorso alcuni scienziati annunciavano la scoperta di un vaccino sperimentale capace di ridurre del 30% il rischio dell’infezione dell’HIV.
fonte gaywave Via | 365Gay

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