Edimburgo, 1894. Brodie Moncur ha ventiquattro anni e da sei lavora per
la Channon & Co., il quarto maggior produttore di pianoforti in Gran
Bretagna. Valente accordatore, viene invitato un giorno da Ainsley
Channon a trasferirsi nella sede di Parigi, dove i pianoforti Channon
stentano a conquistare le simpatie francesi.
Nell’imponente negozio parigino, due grandi vetrine che si affacciano in
avenue de l’Alma, Brodie abbraccia con entusiasmo la sua nuova vita,
lontana dalla Scozia, soprattutto, lontana dal suo tirannico padre. Si
rimbocca le maniche e concepisce un’idea brillante: ingaggiare un grande
pianista, un virtuoso dello strumento, che suoni un Channon nei suoi
concerti e dia, così, lustro all’azienda.
L’occasione per realizzarla gliela offre il Theatre de la Republique, in
una serata in cui John Kilbarron, ex bambino prodigio e musicista di
indiscusso talento chiamato Le Liszt irlandais, esegue la Sinfonia n. 3 di Čajkovskij e un poema sinfonico di Panin per la voce solista di Lydia Blum, soprano russa.
Capelli scuri pettinati all’indietro, profonde rughe che gli solcano le
guance, Kilbarron sembra un individuo freddo, con un atteggiamento
arrogante studiato apposta per le scene. La sua esecuzione, tuttavia, è a
dir poco impeccabile: un uragano; probabilmente ciò che gli spettatori
dovevano aver provato ai concerti di Liszt.
Alla fine della serata, Brodie si reca nei camerini degli artisti e,
bussando a una porta, si ritrova al cospetto di una giovane donna.
Capelli biondi mossi e arruffati, occhi azzurri e labbra rosee, una
vestaglia sgargiante addosso a coprire un’evidente nudità, una sigaretta
tra le labbra con qualche briciola di tabacco raccolta alla punta della
lingua, Lydia Blum, la soprano russa, fissa i suoi occhi nei suoi, e
una grossa bolla d’aria si fa largo, come un pugno, nel petto di Brodie
Moncur, giovane accordatore scozzese.
Storia di un amore folle e cieco, intimo ritratto della vita di un uomo e, al contempo, lucido sguardo sullo spirito del tempo, L’amore è cieco
è il nuovo, magistrale romanzo di uno dei più amati scrittori inglesi.
Un romanzo di vertiginosa passione e brutale vendetta, in cui arte e
vita si danno la mano dinanzi alle speranze e alle illusioni, alla
potenza e alle crudeltà che l’amore puntualmente riserva.
RECENSIONI
«Boyd è tornato con un romanzo che pochi dei suoi
contemporanei potranno eguagliare. Questo libro bello, toccante e
intelligente è la cosa migliore che abbia mai scritto».
Obsever
«Una raffinata performance: un’abile alchimia di fatti e finzione, di mito letterario e immaginazione».
The Guardian
«William Boyd è nel suo elemento con questo avvincente romanzo: un
mondo e una storia così fuori dell’ordinario, eppure così convincenti da
sembrare reali».
The Times
fonte: di neripozza.it
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