venerdì 16 agosto 2019

16 agosto 1972: 43 anni fa Stefano Mariottini ritrovava i Bronzi di Riace nei fondali del reggino

Reggio, oggi il 43° anniversario del ritrovamento dei Bronzi di Riace: una storia emozionante
Sono passati esattamente 43 anni dalla scoperta dei Bronzi di Riace: era infatti il 16 agosto 1972 quando Stefano Mariottini, un giovane sub dilettante romano, si immergeva come mille altre volte a 300 metri dalle coste di Riace, nel mar Jonio in provincia di Reggio Calabria.

Chissà le sensazioni che avrà provato quando a 10 metri di profondità riuscì a scorgere le statue dei due guerrieri immerse nella sabbia. Emergeva soltanto il braccio sinistro di quella che oggi conosciamo come “statua A”: il giovane sub tornò in superficie, avvisò le autorità competenti e i sommozzatori dei Carabinieri recuperarono le due statue utilizzando un pallone gonfiato con l’aria delle bombole. Il 21 agosto fu recuperata la statua B, mentre il giorno successivo toccò alla statua A (che ricadde al fondo una volta prima d’essere portata al sicuro sulla spiaggia).

È stata poi pubblicata la denuncia ufficiale depositata il 17 agosto 1972 con Protocollo n. 2232, presso la Soprintendenza alle antichità della Calabria a Reggio, in cui Stefano Mariottini “… dichiara di aver trovato il giorno 16 c.m. durante una immersione subacquea a scopo di pesca, in località Riace, Km 130 circa sulla SS Nazionale ionica, alla distanza di circa 300 metri dal litorale ed alla profondità di 10 metri circa, un gruppo di statue, presumibilmente di bronzo. Le due emergenti rappresentano delle figure maschili nude, l’una adagiata sul dorso, con viso ricoperto di barba fluente, a riccioli, a braccia aperte e con gamba sopravanzante rispetto all’altra. L’altra risulta coricata su di un fianco con una gamba ripiegata e presenta sul braccio sinistro uno scudo. Le statue sono di colore bruno scuro salvo alcune parti più chiare, si conservano perfettamente, modellato pulito, privo di incrostazioni evidenti. Le dimensioni sono all’incirca di 180 cm"

Sul lato sinistro di questa denuncia ufficiale, tutta battuta a macchina, è un appunto scritto a mano, di colore rosso, a firma G. Foti (soprintendente scomparso poco prima dell’arrivo dei Bronzi a Reggio di Calabria): “La presente segnalazione fa seguito alla comunicazione telefonica del 16 agosto 1972, ricevuta alle ore 21 che denunziava la scoperta“.

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