"Kemp – My best dance is yet to come" Sabato 24 agosto – ore 21:15 su Sky Arte
Ballerino, mimo, coreografo, regista, Lindsay Kemp è stato un’icona della danza contemporanea. A un anno dalla scomparsa, Sky Arte gli rende omaggio con la proiezione del documentario Kemp – My best dance is yet to come, in onda sabato 24 agosto.
Sperimentatore eccentrico e provocatorio, Kemp è stato fonte d’ispirazione per altrettante grandi personalità, che vanno ben oltre i suoi campi d’azione. Basti pensare alla influenza esercitata sulla musica di David Bowie e Kate Bush e anche sul cinema dell’amico e genio dell’avanguardia inglese Derek Jarman.
Il documentario racconta l’ultimo anno di vita di Lindsay Kemp a Livorno, sua città d’elezione, tra memorie e tentativi di mettere in scena il suo ultimo spettacolo dedicato a Nosferatu.
Edoardo Gabriellini ha chiarito gli intenti della pellicola da lui diretta: “L’idea è stata quella di mischiare più linguaggi (con materiali d’archivio e non solo) che si sviluppano attorno ad una lunga conversazione sul divano nella sua casa di Livorno; da cui Kemp ripercorre in modo libero e intimo alcuni momenti della sua vita e della sua carriera. Il ritratto vuol essere il richiamo suggestivo a un artista, per aver voglia di saperne di più e poterlo riscoprire”.
fonte: http://arte.sky.it/
Ballerino, mimo, coreografo, regista, Lindsay Kemp è stato un’icona della danza contemporanea. A un anno dalla scomparsa, Sky Arte gli rende omaggio con la proiezione del documentario Kemp – My best dance is yet to come, in onda sabato 24 agosto.
Sperimentatore eccentrico e provocatorio, Kemp è stato fonte d’ispirazione per altrettante grandi personalità, che vanno ben oltre i suoi campi d’azione. Basti pensare alla influenza esercitata sulla musica di David Bowie e Kate Bush e anche sul cinema dell’amico e genio dell’avanguardia inglese Derek Jarman.
Il documentario racconta l’ultimo anno di vita di Lindsay Kemp a Livorno, sua città d’elezione, tra memorie e tentativi di mettere in scena il suo ultimo spettacolo dedicato a Nosferatu.
Edoardo Gabriellini ha chiarito gli intenti della pellicola da lui diretta: “L’idea è stata quella di mischiare più linguaggi (con materiali d’archivio e non solo) che si sviluppano attorno ad una lunga conversazione sul divano nella sua casa di Livorno; da cui Kemp ripercorre in modo libero e intimo alcuni momenti della sua vita e della sua carriera. Il ritratto vuol essere il richiamo suggestivo a un artista, per aver voglia di saperne di più e poterlo riscoprire”.
fonte: http://arte.sky.it/
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