martedì 20 agosto 2019

Lgbt. Salviamo Giulietta e la danza. Verona, 26 agosto, piazza Bra ore 18. Stop sessismo e omofobia

L’intero settore della danza in Italia è stato in questi anni dimenticato, condannato a morte da dismissioni, privatizzazioni, licenziamenti, precarizzazione e una catena vergognosa di appalti e subappalti seguita alle chiusure dei principali corpi di ballo. 

In tutta Italia ne sono rimasti solo 4 stabili, mentre in Germania sono 50 e in Francia 95. 

Come se la danza non esistesse, in un paese che ha fatto la storia del balletto nel mondo e in cui 1milione 400mila ragazzi e ragazze frequentano scuole di danza (più che le scuole di calcio!!).

La conseguenza della chiusura dei corpi di ballo stabili ha condannato i ballerini condannati a eterna precarietà, mortificandone la professionalità. Se questo accade ai ballerini ‘sul palco’, è facile immaginare, a cascata, cosa avvenga a tutte le maestranze che stanno dietro la realizzazione degli spettacoli.

In discussione, peraltro, non sono soltanto i sacrosanti diritti dei ballerini e dei lavoratori dei teatri, ma la qualità stessa della produzione di arte e lo svilimento di quello che dovrebbe essere il suo ruolo sociale e istituzionale. 
Dietro le privatizzazioni e la precarizzazione, così come nella scelta di trasformare in Fondazioni i teatri lirici, si nasconde, infatti, una scelta di mercato, tesa a rendere l’arte un prodotto come un altro, dato in pasto agli interessi del mercato dello spettacolo e del divertimento. 

Così può accadere che a Verona, dove il corpo di ballo stabile ha chiuso e i ballerini sono stati licenziati tre anni fa, lo storico teatro dell’Arena ospiti oggi un Romeo e Giulietta interpretato dal ballerino Sergej Polunin, indiscutibilmente bravo e famoso quanto sfacciatamente omofobo e sessista, già sospeso dall’Opera di Parigi, per esternazioni come ‘Le donne stanno prendendo il vostro ruolo (dei maschi) perché non le scopate’ (basti considerare che Polunin ha il volto di Putin tatuato sul petto…). 

Non è un caso che tutto ciò accada nella Verona del World Family Congress, con il beneplacito di quella amministrazione comunale. Con un governo in carica, d’altra parte, apertamente omofobo e sessista, che, salvo crisi istituzionali, nelle prossime settimane si prepara a approvare il decreto Pillon. 

Allora, il ballerino ucraino è solo la punta di un iceberg, ma davvero non abbiamo bisogno anche di un Romeo omofobo! Per questo saremo a Verona il 26 agosto in piazza Bra alle 18 al presidio di protesta organizzato dai movimenti il giorno della prima di Romeo e Giulietta. Saremo lì contro ogni sessismo e omofobia, ma anche per la difesa della danza in Italia e per i diritti di tutti e tutte coloro che lavorano per la sua realizzazione. 

Si riaprano i corpi di ballo italiani, si investa sui ballerini e sulle ballerine, sulla danza e sulle scuole, piuttosto che sugli spettacoli/evento o sulle star internazionali. E, vi prego, almeno risparmiate a Giulietta e a noi un Romeo omofobo e sessista!
RiconquistiamoTutto, l’opposizione in Cgil
fonte: da elianacomo  sindacatounaltracosa.org/

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