Silvio Berlusconi apre ai diritti dei gay?
Nell’annuncio della rinnovata intesa con la Lega Nord il Cavaliere ha appositamente lanciato un messaggio di svolta in tema di diritti civili.
Le associazioni Lgbt, però, sono assai scettiche sulle intenzioni del leader del Popolo della Libertà, memori della lotta del centrodestra contro i diritti per gli omosessuali.
SVOLTA DI SILVIO ?
Due giorni fa Silvio Berlusconi ha inserito una significativa apertura alla modifica del codice civile per concedere diritti alle coppie omosessuali durante l’intervento radiofonico a Rtl 102,5, nel quale ha annunciato l’accordo con la Lega Nord di Roberto Maroni.
Le parole di Berlusconi hanno suscitato notevole curiosità, visto che nei suoi anni da presidente del Consiglio il Cavaliere si è contraddistinto per una ligia fedeltà al dettato conservatore della Chiesa cattolica in materia di diritti civili.
Il messaggio di Berlusconi va però attentamente osservato per capirne le intenzioni, al netto della storia dell’uomo, ricca di svolte poi smentite poche ore dopo.
Ad una domanda del direttore di Rtl che lo stava intervistando, Il Cavakuere ha affermato che il via libera alle coppie gay potrebbe diventare realtà “se si ha una maggioranza che consente di cambiare il codice civile”.
Berlusconi ha scosso la testa in senso affermativo alla domanda sulla sua posizione favorevole.
Una posizione sorprendente, visto che l’ultima dichiarazione in merito era stata a marzo del 2011, durante ad un convegno della corrente di Giovanardi.
All’epoca, l’allora presidente del Consiglio rimarcò come le coppie omosessuali non sarebbero potuto mai essere sullo stesso piano della famiglia naturale formata da uomo e donna.
SCETTICISMO LGBT
Gli attivisti per i diritti LGBT, come riporta il sito queer.de:
http://www.queer.de/detail.php?article_id=18280
sono assai scettici in merito alle dichiarazioni di Berlusconi.
”I tre governi guidati da lui tra il 1994 ed il 2011 non hanno fatto assolutamente nulla per migliorare la condizione dei cittadini omosessuali”, rimarca Fabrizio Marrazzo del gruppo Gay Center.
Marrazzo ha chiesto al leader del Popolo della Libertà di far sì che la sua posizione entri nel programma del suo partito.
Anche l’Arcigay, associazione tradizionalmente più vicina al centrosinistra, si è mostrata molto scettica.
” Berlusconi, dopo anni di battute di dubbio gusto sugli omosessuali fino all’omofobia esplicita, avrebbe finalmente aperto alle coppie di fatto comprese quelle omosessuali.
Da parte nostra ne prendiamo atto, anche se è perfettamente legittimo sospettare della bontà di un cambio così repentino.” Solo la conservatrice GayLib, associazione LGBT che simpatizza per il centrodestra, ha salutato con favore la svolta del Cavaliere.
“L’apertura di Berlusconi per il riconoscimento delle coppie omosessuali è una notizia che non si può ignorare”, ha detto il presidente di GayLib Enrico Oliari.
VATICANO IRRITATO
Le dichiarazioni di Berlusconi hanno suscitato una reazione gelida da Oltretevere.
Dopo anni di affinità, con la Cei di Ruini schierata in modo piuttosto netto a favore del centrodestra, la rottura con il mondo cattolico rappresenta uno dei sintomi più gravi del declino del Cavaliere.
L’unico commento della Chiesa , per bocca di monsignor Domenico Sigalini, vescovo di Palestrina e a capo della Commissione episcopale per l’episcopato , è stato assolutamente duro e secco: “Siamo proprio fuori di testa se si pensa che questa sia la priorità”.
Una stigmatizzazione netta, che conferma le punture di spillo mandate in questi giorni dai due campi.
Berlusconi ha più volte ricordato tutte le iniziative favorevoli del suo governo nei confronti della Chiesa cattolica, dai finanziamenti alla scuola privata alla difesa della “vita”, ed il messaggio è stato recepito. Avvenire ha parlato di “cenni estemporanei gravi” ed ha lanciato un avvertimento: “Abbiamo buoni occhi, buona memoria e buon giudizi”.
Il fallimento di Todi 3 e la freddezza tra l’ala ruiniana della Cei e la nuova coalizione di Monti dimostra che qualcosa si sta muovendo, e non a svantaggio di Berlusconi nonostante l’apertura ai gay.
UN MEZZO INGANNO?
In realtà molti esponenti cattolici del Pdl, da Sacconi alla Roccella passando per Quagliarello, hanno subito precisato che Berlusconi non ha affatto aperto ai diritti dei gay.
Il Cavaliere ha infatti parlato di modifiche al codice civile, un’ipotesi piuttosto simile a quanto chiedeva Rutelli nella sua lotta contro i Dico, poi archiviati dal centrosinistra per il contrasto col Vaticano.
La mossa di Berlusconi potrebbe dunque essere un messaggio in codice ai tanti suoi antichi sostenitori che l’hanno scaricato per Mario Monti.
Nel caso di un Pdl spostato su posizioni più laiche, il partito della Chiesa, finora maggioritario nell’Italia della II repubblica, potrebbe infatti finire in minoranza.
Il Pd guarda ancora con molta simpatia ed attenzione al mondo cattolico, ma la sua base si è già rivoltata per le posizioni troppo indecise in materia di diritti civili.
Il Cavaliere però mira a recuperare frazioni di consenso necessarie per raggiungere il pareggio al Senato, e anche la sua supposta apertura ai diritti Lgbt appare funzionale allo scopo.
Qualche laico deluso potrebbe appoggiarlo ancora, oppure , il vero scopo di Berlusconi, la Chiesa potrebbe ripensare il suo sostegno e tornare ad appoggiare, almeno in parte, il suo vecchio amico.
Se una bestemmia può essere contestualizzata, come disse memorabilmente monsignor Fisichella, figuriamo un’apertura ai diritti delle coppie gay in realtà non così distante dal dettato del cardinal Ruini.
fonte http://www.giornalettismo.com di Andrea Mollica
http://www.giornalettismo.com/archives/697841/la-falsa-svolta-pro-gay-di-silvio/
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