Quando rivelano la propria identità sessuale, spesso le famiglie li cacciano di casa.
Non a Napoli, dove è nato il il primo consultorio del Mezzogiorno per transessuali.
Loro sono tanti, più di 2500.
E qui arrivano per migliorare la qualità della propria vita, trovare un lavoro, dialogare, avere un supporto psicologico
Quando rivelano la propria identità sessuale, spesso le famiglie li cacciano di casa.
Non a Napoli, dove è nato il il primo consultorio del Mezzogiorno per transessuali.
Loro sono tanti, più di 2500.
E qui arrivano per migliorare la qualità della propria vita, trovare un lavoro, dialogare, avere un supporto psicologico.
Tra le attività messe in campo nel consultorio, servizi di informazione e prevenzione socio-sanitaria ma anche orientamento, tutela legale, sostegno all'inserimento lavorativo.
Il progetto, inoltre, prevede la realizzazione di «Marcella» casa di accoglienza temporanea che ospiterà transessuali in stato di bisogno. «Ancora oggi nel 2011 - ha spiegato Loredana Rossi, presidente associazione Trans Napoli - i transessuali vengono allontanati dalle proprie case e famiglie e, dunque, la realizzazione di questo progetto e della casa di accoglienza eviterà che i transessuali intraprendano la vita di strada».
Lo spazio sarà individuato tra i beni patrimonio del comune.
L'iniziativa, realizzata dalla cooperativa sociale Dedalus, è patrocinata dal comune e sostenuta dalla Fondazione con il Sud, in collaborazione con l'Università Federico II, la Asl Napoli 1 e una fitta rete di associazioni tra cui Federconsumatori, Movimento di identità transessuale e Associazione Trans Napoli.
fonte http://www.gqitalia.it di Giuditta Avellina
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