sabato 10 dicembre 2011

Cambio di sesso per i dipendenti: le aziende puntano su consumatori lgbt

Pagare l’operazione per il cambiamento di sesso ai propri dipendenti: lo stanno facendo sempre più aziende statunitensi, che così riescono ad assicurarsi il favore nella classifica delle strutture commerciali per consumatori gay, lesbiche o transgender suggerita dalla Human Rights Campaign.

Secondo un rapporto della stessa Human Rights Campaign 207 delle 636 aziende intervistate per il Corporate Equality Index (ovvero indice di equità all’interno della società) già offrono piani di sostegno assistenziali ai dipendenti transgender o comunque pianificano di introdurli all’inizio del nuovo anno.

L’anno scorso, erano 85 le aziende con piani di assicurazione che pagavano per il cambiamento di sesso dei dipendenti e, nel 2009, erano solo 49.

In tutto, il numero delle grandi aziende americane che coprono il costo di un intervento per il cambiamento di sesso dei propri lavoratori transessuali è più che raddoppiato nell’ultimo anno.

La Human Rights Campaign classifica le società e gli studi legali in base alle assicurazioni mediche offerte, con particolare riguardo all’offerta o meno della copertura di 75mila euro necessaria per la ricostruzione dei genitali e i trattamenti medici consigliati in questi casi.

Tra le aziende con buoni punteggi ci sono Apple, Chevron, General Mills, Dow Chemical, American Airlines, Kellogg, Sprint, Levi Strauss, Eli Lilly, Best Buy, Nordstrom, la divisione americana di Volkswagen, Whirlpool, Xerox, Raytheon e Office Depot.
fonte http://www.blitzquotidiano.it

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