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martedì 5 aprile 2011
Lgbt: la chiesa finlandese diffonde uno spot omofobo, migliaia di fedeli la abbandonano
Mentre l'Italia si prepara all'inaugurazione del casinò di Lampedusa e alla futura nomina a ministro degli esteri di Nicole Minetti, dall'Europa arriva una storia che ci racconta come davanti a certe affermazioni sia possibile agire al posto di stare a guardare inermi.
Il tutto ha avuto inizio quando in Filandia è andata in onda una campagna pubblicitaria intitola "Resisti", realizzata da sei organizzazioni indipendenti affiliate alla chiesa luterane finlandese. nelle immagini dello spot si vede il volto oscurato di Anni, una donna che racconta di essere stata bisessuale ma di aver abbandonato quella "vita di peccato" grazie al Vangelo e ai comandamenti.
Un video, però, che non è stato molto apprezzato dai fedeli: immediatamente dopo la sua prima trasmissione ben cinquecento persone hanno abbandonato la chiesa finlandese, seguiti nei giorni successivi da molte altre, con numeri da vero esodo nella misura di alcune migliaia al giorno (perlomeno secondo le stime del quotidiano francese "Le Monde").
Kari Makinen, la più alta autorità religiosa finlandese, ha affidato ad un comunicato il suo rammarico, affermando di «comprendere il dolore e la collera delle persone che sono state offese dalla campagna "Resisti"».
Nessun dietrofront, invece, è stato compiuto dalle sei organizzazioni che hanno commissionato il filmato: nonostante la loro autonomia, i cittadini finlanesi non hanno dimenticato che a sovvenzionarle è proprio la chiesa nazionale, ritenuta conseguentemente responsabile del fatto.
Il professore di teologia Markku Heikkila ha spiegato come questa vicenda venga valutata dal popolo nordico come la dimostrazione dei «limiti di tolleranza della chiesa di Finlandia nei confronti della sua ala più conservatrice».
Già l'anno scorso, ben 40mila finlandesi abbandonarono la chiesa per pareri troppo omofobi espressi da un membro del partito cristiano-democratico nel corso di un programma televisivo.
fonte http://gayburg.blogspot.com via Giornalettismo
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