venerdì 8 aprile 2011

LGBT: DOCUMENTO DI COOPERAZIONE FRA L’OSCAD DELLA POLIZIA E L’UNAR DEL MINISTERO PER LE PARI OPPORTUNITA'


Firmato oggi alla Scuola Superiore della Polizia, a Roma, il protocollo di cooperazione nella lotta alla discriminazione ed ai reati discriminatori fra l’Oscad, l’Osservatorio per la Sicurezza contro gli atti discriminatori della Polizia di Stato e l’Unar, l’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali del Ministero per le Pari Opportunità.

Alla riunione hanno partecipato i massimi esponenti delle Forze dell’Ordine nelle persone dei prefetti Antonio Manganelli, dirigente generale delle Forze di Polizia, del prefetto Francesco Cirillo, vicecapo,
del questore Enzo Calabria, direttore del servizio di Analisi criminale,
del generale Fischione dei Carabinieri,
dei rappresentanti di alcune fra le principali associazioni del movimento gay:
GayLib, Arcigay, Gay Center, Polis Aperta, Rete Lendford, Agedo e Gay Net, quest’ultima rappresentata dall’on. Franco Grillini), di Massimiliano Monanni, direttore dell’Unar e di altre associazioni di lotta alla discriminazione (ACLI, Amnesty International, CIR - Consiglio Italiano Rifugiati -, Comunità Sant' Egidio e l' UFTDU - Unione Forense per la Tutela dei Diritti Umani).

Gli onori di casa sono stati tenuti dal Dirigente generale della Scuola Superiore di Polizia, Gerardo Cautilli, il quale ha esordito ricordando che dietro ad ogni discriminazione o reato discriminatorio vi è sempre un individuo.

Il prefetto Francesco Cirillo ha voluto ribadire l’importanza della formazione nella lotta al reato omofobico, motivo per cui si è scelta come sede dell’incontro la Scuola Speriore di Polizia, dove si formano i nuovi commissari, ma anche il ritardo con cui l’Italia si pone, rispetto all’Europa, sulla questione.

Il prefetto ha informato l’assemblea che nel breve periodo di operatività dell’Oscad sono arrivate 42 segnalazioni, dato che può essere interpretato sotto diversi aspetti, e che in almeno un caso si è intervenuti in tempo per procedere all’arresto del criminale.

Anche secondo Cirillo c’è ancora molta gente che non ha il coraggio di denunciare i soprusi e quindi di rapportarsi con le Forze dell’Ordine, nonostante sia ormai indiscutibile che la vita di ogni giorno sia fatta di bianchi e neri, di eterosessuali e gay.

“Lo stesso termine ‘integrazione’, ha spiegato il dirigente di Polizia – appare inappropriato, poiché siamo in una società in cui si vive insieme”.

Sempre Cirillo ha poi ribadito che per quanto la Polizia si occupi di perseguire il reato e l’Unar di combattere la discriminazione, i canali di comunicazione restano identici e per questo motivo è importante che i due osservatori utilizzino i medesimi canali comunicativi.

Il rappresentante dell’Unar, Massimiliano Monanni, ha voluto affermare di come l’interazione con l’Oscad permetta di lavorare in modo decisamente migliore nella lotta alla discriminazione ed ha spiegato di come l’Unione Europea abbia chiesto all’Italia un maggior impegno nella formazione finalizzata alla lotta alla discriminazione.

Anche il prefetto Antonio Manganelli ha indicato nella scelta della Scuola dei Superiore di Polizia una scelta non casuale, in quanto, ha spiegato “la Scuola è la casa della cultura, delle ricerche e delle strategie che servono per progredire, dove nascono le cose che facciamo, ovvero il ‘prodotto’ del nostro lavoro, che è la sicurezza.

Tant’è che all’incontro sono presenti i massimi vertici delle Forze di Sicurezza, dal capo dell’Antiterrorismo, al capo dell’Anticrimine ed il generale dei Carabinieri Maruccio per significare la capillarità della presenza sul territorio delle Forze dell’Ordine. La stessa legislazione tiene conto dei dati che arrivano presso questa sede”.

Manganelli ha poi detto che vi sono i sensori di una catena di pregiudizi in atto che poi arrivano a formare il reato, ma vi è anche il fattore non secondario della paura del diverso per cui è necessario colmare un vuoto immediato, dove lo Stato è in colpevole ritardo.

“Va anche detto, ha continuato il Capo della Polizia , che solo fino a qualche anno fa una riunione come quella di oggi sarebbe stata del tutto impensabile anche per via della figura virile e sceriffesca del poliziotto. Il reato discriminatorio ed omofobico va colpito, ma il nostro motto resta più sicurezza insieme”.

Il prefetto ha poi spiegato lo scopo della firma del protocollo di cooperazione fra Unar e Oscad, poiché “bisogna porsi obiettivi ambiziosi, non solo sedersi intorno ad un tavolo, ovvero dar vita ad un vero osservatorio che unisca le energie di tutti”.

Sempre Manganelli sì è poi soffermato sull’importanza di agevolare le denunce reperendo interlocutori giusti e con la dovuta professionalità. Ha poi concluso l’incontro con la promessa di prossimi incontri a cadenza periodica anche di natura tecnica per valutare il raggiungimento degli obiettivi dell’Oscad.
fonte gaynews.it di Enrico Oliari

Nessun commento:

Posta un commento