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sabato 15 maggio 2010
Politica Lgbt, Franco Grillini: "Dopo Pannella tocca a tre ministri fare coming out"
Avendo frequentato per un certo periodo di militanza politica i Radicali, poco mi ha sorpreso il coming out di Marco Pannella. Anzi per nulla. La bisessualità, l’amore senza etichetta è (o è stato) una tangibilità, anche politica, dei Radicali. Si è dichiarato bisessuale persino Capezzone, vedete un po’ voi. Senza mai dimenticare che è stato il Partito Radicale -chi altri?, a federare la prima associazione omosessuale del Fuori, fondata da Angelo Pezzana. I Radicali erano quelli del Cisa, che aiutavano le donne ad abortire all’estero, grazie all’alacre lavoro di Emma Bonino e Adele Facio ; era quello degli antiproibizionisti; della Loc (Lega Obiettori di coscienza) e, ovviamente del Fuori. La bisessualità era di casa e Pannella non faceva eccezione. Ora, però, non fiondatevi in Torre Argentina per altri scopi, se non volete e siete in grado di aiutare militantemente loro o “Certi Diritti”, altra costola Radicale che si batte per i diritti lgbtq.
Prendendo spunto da Pannella, Il Giornale, ha intervistato Frano Grillini, politico sagace, mai uno scivolone sull’affermazione degli uguali diritti alle persone lgbtq, impavido militante, diventato oramai padre del Movimento. Franco, in amore, ha ottimo palato, così come nella sua brillante carriera politica, da deputato, non solo ha lavorato per le coppie di fatto omosessuali, per combattere l’omofobia e difendere le persone contro ogni atto di discriminazione; ma è stato anche il “confessore”, l’utile consigliori per certi altri deputati che andavano da lui per certi dispensati consigli su locali e attività gay.
Chi erano, o sono? L’America è lontana, e Grillini, da sempre, è avverso all’outing,a spifferare nomi e cognomi dei “velati”. In fondo, se uno come Ricky Martin (ma certo non il solo) si decide a dire quello che tutti dicevano da anni, figurarsi se lo riesce a fare la politica, per poi, magari, finire alle forche caudine nello stesso partito o presso i referenti d’alto borgo ecclesiastico. Se vengono pizzicati con prostitute o transessuali, ancora ancora; ma finire a letto con un ragazzo è altro, penseranno saccentemente. Franco, però, nella sua chiacchierata, punta l’indice su tre ministri, che a suo dire odorano di omosessualità.
Nomi? Nessuno! Maledetto (si fa per dire) Franco delle intuizioni e dei sospetti. Certo, potremmo metterci una sera a cena con amici e iniziare un improbabile spulciamento dei vari dicasteri e dei suoi titolari. Ci fu anche un presidente della Repubblica omosessuale, raccontò nel suo libro “GAY - Molti modi per dire ti amo“; sì, acqua passata, ma oggi?, chi sono i tre Tombeurs des homme? Ministri o viceministri, perchè allora la pletora di nomi si allargherebbe a dismisura.
Franco, come piace a lui, ci lascia nel limbo delle incertezze e delle supposizioni. Se poi ci spostiamo sui “semplici” parlamentari, la questione diventa quasi un raduno da Gay Pride:
“Almeno un centinaio fra Camera e Senato e fra uomini e donne”.
Ci sono ragazzi che potrebbero dipanare l’incertezza, ma anche loro, come Grillini, credo siano votati alla discrezione e quindi al silenzio. Insomma, con qualcuno sono andati. Tolti i leghisti, che dicono di avercelo duro, restano i pidiellini. Ma chi? Immagino Franco, allargare le braccia, sorridere sornione e forse sentenziare qualche labile dritta che dritta non è.
Il problema vero è che spesso sono i “velati” ad essere nemici dell’omosessualità; far vedere pubblicamente il loro sconcerto, l’avversione verso ogni probabile diritto da dare alla comunità lgbtq. Lo si è visto negli States, di vergognosi omofobi, pizzicati nei bagni aeroportuali o scendere da un aereo con un efebo escort. I nostri, probabilmente, sono più lucidi, più guardinghi, chissà!
“Molti mi hanno confessato la loro omosessualità - spiega Grillini riferendosi ai suoi omologhi politici -, di altri lo so perché me lo hanno detto i loro avversari di corrente nel partito”.
Chissà, forse un giorno il buon Grillo si deciderà a dirci qualche nome, ma ne dubito fortemente. Resta il rebus dei tre ministri. Chi?
fonte queerblog
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