venerdì 23 novembre 2012

Lgbt: Cronaca "Carlotta è trans, ma al femminile" Agedo richiama la stampa sul linguaggio

«Per raccontare correttamente la storia della trans Carlotta è necessario parlare di lei al femminile».
GianFranca Saracino, presidente di Agedo Lecce, associazione di genitori e amici di persone omosessuali, è intervenuta, lanciando un appello alla stampa sul corretto uso del linguaggio, prendendo spunto dal fatto di cronaca che ha visto protagonista, nei giorni scorsi, una transessuale leccese.

«Raccontando l’episodio – ha spiegato Saracino – si declina Carlotta quasi sempre al maschile: il noto trans, l’uomo conosciuto come “Carlotta”, fermato, arrestato, giudicato, difeso, e via di questo passo.

È utile sapere che esiste una legge, la n. 164 del 14 aprile 1982, che riconosce alle persone transessuali la loro condizione.

Questo significa che 'il' trans è una persona che si sente uomo in un corpo da donna e, quindi, intraprende un percorso medico e psicologico di transizione e di adeguamento del proprio corpo al genere maschile cui sente di appartenere.

'La' trans è, invece, come nel caso di Carlotta, una persona che si sente donna
, ma in un corpo di uomo e che intraprende il percorso di transizione per riappropriarsi della fisicità femminile che sente appartenerle».

È proprio quest'ultimo il caso di Carlotta della quale, nonostante non abbia ancora ottenuto il cambio del nome sui documenti (il percorso è burocraticamente lungo), è necessario, per correttezza, parlare al femminile.
È auspicabile che, inoltre, per rispetto alla scelta, spesso dolorosa, fatta da queste persone si eviti di pubblicare le notizie andando a ripescare il nome all'anagrafe.

Il lavoro da fare in termini di conoscenza e corretta informazione riguardo alle persone trans – ha concluso Saracino – è ancora tanto.
Un processo necessario che deve interessare anche e soprattutto i mezzi di informazione che a volte, volontariamente o meno, contribuiscono a rinforzare pregiudizi e discriminazioni.
È una questione di rispetto e di professionalità giornalistica».
fonte http://www.leccesette.it

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