giovedì 9 agosto 2012

Lgbt Germania: Angela Merkel, svolta per i diritti gay "Si alla parità nei benefit fiscali"

Un gruppo di parlamentari della Cdu, appoggiati dalla cancelliera e dalle donne ministro del suo governo, lancia un appello per una riforma che equipari le coppie omosessuali a quelle eterosessuali in campo tributario.

La legge andrà in discussione a settembre, e si preannuncia un dibattito acceso anche con la conservatrice Csu

Significativa svolta della Cdu, il partito di Angela Merkel, a favore dei gay e del loro diritto alle pari opportunità.

Tredici legislatori della Dc tedesca, incoraggiati dalla giovane ministro della Famiglia Christina Schroeder, hanno lanciato un appello al Bundestag, il Parlamento federale, per concedere alle coppie gay regolarizzate per legge gli stessi benefici fiscali riservati finora alle coppie eterosessuali sposate.

"Le coppie gay e lesbiche sono unioni durature, in cui entrambi si assumono reciprocamente responsabilità per l'altro, e a volte adottano e crescono bambini, quindi vivono secondo i valori conservatori che il nostro partito rappresenta", ha spiegato Christina Schroeder. Ancora una volta insomma, Berlino governata da una donna rompe un tabù etico e di cultura politica.

In Germania le coppie omosessuali sono pienamente legali dal 2001, ma non sono loro estesi importanti vantaggi fiscali riservati alle unioni etero.
In particolare, in un matrimonio tra uomo e donna, se uno solo dei coniugi lavora e mantiene dunque l'altro l'Irpef è significativamente ridotta, quasi dimezzata rispetto a quella che paga un single di pari reddito.

Altri vantaggi sono riservati alle coppie etero regolarmente sposate quanto all'acquisto e vendita di case o ai diritti di eredità. Da tempo le organizzazioni gay tedesche chiedono un'equiparazione delle coppie omosessuali in campo tributario.

L'iniziativa è appoggiata dal nucleo duro "merkeliano" della Cdu, composto soprattutto dal gruppo di signore ministro come Frau Schroeder o la ministro del Welfare Ursula von der Leyen, vicinissime alla cancelliera.

Il gruppo viene chiamato da tempo con disprezzo 'girls camp' (campeggio femminile) dall'ala più tradizionalista (e composta più da maschi) della Cdu, ma ha una posizione determinante. Un dibattito parlamentare per una legge che equipari la posizione tributaria di coppie gay ed etero è quindi all'ordine del giorno col rientro dalle ferie.

Il tema può anche creare problemi ad Angela Merkel: la Csu, Unione cristiano-sociale, cioè il partito fratello bavarese della Cdu, più conservatore e piuttosto euroscettico, è contrario, e può impedire che la coalizione trovi una maggioranza sulle pari opportunità per gli omosessuali.

Ma Merkel e le sue signore-ministro possono sperare in un appoggio delle opposizioni, Spd e Verdi, e del Partito liberale, junior partner nella coalizione di governo.

La riforma - cui è contrario il ministro delle Finanze, il veterano cdu Wolfgang Schaeuble - costerebbe all'erario 30 milioni di euro, ben poco rispetto ai 30 miliardi che sono il peso dello sconto sull'Irpef concesso in nome della famiglia alle coppie etero.

Le unioni gay registrate in Germania sono circa 23mila, inclusi vip di rango come il ministro degli Esteri Guido Westerwelle e il suo compagno Micky Mronz.

L'apertura ai gay potrebbe diventare l'ennesima spinta verso idee di centrosinistra da parte di Angela Merkel.

Le precedenti sono state la 'Dichiarazione di Berlino', il nuovo programma della Cdu europeista e aperturista verso minoranze e realtà multietniche, l'addio al nucleare, il sì al salario minimo. Sono posizioni con cui Merkel ha decisamente differenziato e smarcato il suo partito rispetto al resto del centrodestra europeo.

E che lasciano aperta la porta, dopo le elezioni politiche federali previste per settembre 2013, a un ritorno alla grande coalizione con la Spd, ma soprattutto dànno l'esempio di come un partito cristiano e conservatore può tenersi perfettamente al passo con i tempi.
fonte http://www.repubblica.it/ dal corrispondente ANDREA TARQUINI

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