mercoledì 2 maggio 2012

Lgbt: Il Brasile è la patria delle chiese gay friendly

Crescono le chiese brasiliane che a discapito di quelle cattoliche accolgono gay e lesbiche.

Oltre dieci le congregazioni religiose gay friendly.
Una quarantina le missioni sparse per il Paese.



Sono sempre di più e crescono a ritmo accelerato le chiese evangeliche per omosessuali in Brasile a discapito dei cattolici e della stragrande maggioranza dei battisti che si oppongono strenuamente ad accogliere fedeli gay in un tempio cristiano.

Un sondaggio brasiliano indica che adesso esistono già più di dieci congregazioni religiose "homosex-frendly" su tutto il territorio nazionale, con una quarantina di missioni sparse per il Paese. E continuano ad ingrandirsi a vista d'occhio.

"Il numero di frequentatori delle nostre chiese che definiamo 'inclusive' supera i diecimila fedeli - afferma il carioca Marcos Gladstone, di 36 anni, che con il suo compagno Fabio Inacio, di 31, ha fondato a Rio de Janeiro la Igreja Crista Contemporanea (Chiesa Cristiana Contemporanea) - Questo numero deve raddoppiare nei prossimi cinque anni.

Nelle chiese conservatrici i gay sono obbligati a nascondere le proprie opzioni sessuali. Se scoperti, vengono espulsi o, eventualmente, sono sottoposti a trattamenti di 'conversione', per trasformarli in eterosessuali. Nella nostra chiesa è tutto libero".

Queste chiese, concentrate specialmente sull'asse San Paolo-Rio, devono vedersela con una forte resistenza delle comunità cattoliche ed evangeliche convenzionali (secondo un studio della Fondazione Getulio Vargas attualmente questi credi rispondono rispettivamente per il 68% e il 20% della popolazione totale brasiliana).

Nonostante professino il celibato prima del matrimonio e la monogamia dopo, non sono ancora state riconosciute da nessuna chiesa tradizionale. "Secondo la Bibbia l'omosessualità è peccato - tuona Silas Malafaia, fondatore della Assembleia de Deus, una delle maggiori chiese evangeliche brasiliane - Nelle nostre chiese un gay non entra, a meno che non voglia trasformarsi in eterossessuale.
È una regola di Dio. Ho molti casi di ex gay nelle nostre comunità".
fonte http://www.gay.it

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