Lucca. Qual è il significato spirituale del Pride?
Per milioni di lesbiche, omosessuali, bisessuali e transessuali (Lgbt), giugno, in tutte le parti della nazione, è il mese dell'orgoglio gay.
Ogni anno, in questo periodo, ricordiamo i due giorni di giugno, il 27 e il 29 del 1969, quando i clienti del bar Stonewall Inn, in Greenwich Village, stanchi della brutalità e delle vessazioni della polizia nei confronti della comunità Lgbt, decidono di reagire.
Il mese dell'orgoglio gay è anche il tempo per onorare i nostri santi e antenati omosessuali, inclusi i travestiti allo Stonewall Inn che, dando inizio alle rivolte di Stonewall, coraggiosamente ci hanno riscattato; come è il tempo per ricordare tutte quelle persone conosciute e no che sono morte di Hiv/Aids o sono state soppresse dalla violenza anti-Lgbt.
A Torre del Lago il mese dell'orgoglio gay serve per accusare l'amministrazione viareggina di centro destra di omofobia. Serve per portare di nuovo i riflettori e i soldi in alcuni locali più che in altri.
E' impressionante vedere come una festa che ricorda una tragedia qui in Toscana diventa solo una lotta politica tra sinistra e destra, tra Rossi e Lunardini (che per altro ancora non ha ricevuto alcuna comunicazione in merito), e non un momento di confronto, di inclusione, di dibattito.
Sarà la solita, inutile e anzi controproducente operazione economica.
Che farà male a chi è gay ogni giorno, senza riflettori, in tuta, in giacca e cravatta, con gli infradito o gli stivali e che vive la sua vita accanto ai colleghi di lavoro, ai compagni di scuola.
E che non sente assolutamente come necessario mettersi "in mostra" non per onorare i morti, ma per accusare tutto il resto del mondo di omofobia, o dare la colpa “agli altri” dei problemi economici della Marina di Torre del Lago.
Come se tutto il resto del mondo e d'Italia non avesse problemi. Organizzare una festa con questi presupposti lede fortemente l’immagine di Viareggio, di Torre del Lago e della Versilia.
Questo Toscana Pride è nato "contro", non "per" e proprio per questo non possiamo che avversarlo.
Per il bene di tutti quegli omosessuali che si vogliono sì divertire, ma che non vogliono subire imposizioni, furti, violenze d'ogni genere.
La Marina di Levante è in crisi perchè non ha saputo adeguarsi ai tempi, innovarsi, ma ha continuato a replicare se stessa, oltre che alle regole commerciali, non perchè Torre del Lago è omofoba. Anzi, crediamo che i cittadini di quella frazione abbiano avuto fin troppa pazienza e siano stati tenuti fin troppo in scacco.
di Luisella Audero(*) Consigliere nazionale di Gaylib e referente per la Toscana.
fonte http://www.toscananews24.it/
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