Si celebreranno le icone, da Giò Stajano a Romina Cecconi, dalle Coccinelle e Marcella Di Folco a cui è dedicata la manifestazione
È dedicata "alla lotta, all'impegno e all'umanità" di Marcella Di Folco, storica presidente del Movimento Italiano Transessuali scomparsa due anni fa, pioniera della causa lgbt nonché indimenticata attrice felliniana (fu Umberto di Savoia in Amarcord), la quinta edizione del Festival Internazionale di Cinema Trans "Divergenti" in programma dal 4 al 6 maggio al Cinema Lumière di Bologna.
Il capoluogo emiliano dimostra di essere sempre più attento alla cine-creatività intergenere come è testimoniato anche da manifestazioni vitali e non allineate quali 'Gender Bender' e 'Some Prefer Cake'.
Il concetto di 'icona trans' sarà al centro di molte opere presentate: "Il cinema trans è ormai maturo - spiegano nell'introduzione al programma la direttrice Porpora Marcasciano e la curatrice artistica Luki Massa.
Lo dimostra il fatto che quest'anno Divergenti è pieno di icone, personaggi e pioniere della storia trans che arricchiscono con le loro forti figure un genere che ormai ha una chiara capacità di affermazione e autorappresentazione. I racconti che prendono vita da produzioni indipendenti superano i limiti della rappresentazione mainstream, in cui la figura trans è da sempre stigmatizzata e stereotipata.
Arrivare alla costruzione di icone proprie permette invece di valorizzare e dare il giusto riconoscimento alle pioniere che con il loro coraggio, mettendo avanti il proprio corpo e le proprie vite, hanno sfidato convenzioni, pregiudizi e falsi moralismi di facciata".
Ecco dunque le memorie struggenti e uniche di Russulella, uno degli ultimi femminielli napoletani che ci ha lasciato un anno fa, nell'omonimo doc di Margherita Pescetti che sarà presente al Festival;
l'avventurosa storia di Romina Cecconi, detta la "Romanina", dal lavoro in un circo al trauma del confino, a cui Fabio Sera ha dedicato una graphic novel le cui tavole originali saranno esposte al cinema Lumière (Sera è anche l' autore della prima super eroina trans, Madame X);
le mirabolanti peripezie di Giò Stajano che racconta di averla fatta addosso al Duce di cui era pure parente mentre vaga in quel che resta del fasto di una fatiscente villa famigliare nell'ormai classico fico del regime di Ottavio Mario Mai e Giovanni Minerba; le eleganti signore in età che raccontano le antesignane transizioni sessuali di mezzo secolo fa nell'olandese I Am A Woman Now di Michiel Van Erp;
l'evoluzione post-barocca nell'arte dei femminielli senza tempo delle Coccinelle, quartetto partenopeo protagonista di un documentario di Emanuela Pirelli e di una sceneggiata neomelodica sui generis in una gustosa anteprima al Teatrino degli Illusi (Vicolo Quartirolo 7) giovedì 3 maggio alle ore 21.
Persone straordinarie diventati personaggi, ma anche placide signore conciliate con l'ordinarietà del quotidiano in cui si afferma la forza della dignità di chi è riuscito a venire a patti con le respingenti dinamiche sociali e le disforie di genere del proprio corpo celebrandone a volte anche una vera e propria rinascita.
Tra i lungometraggi presentati spicca il tema della paternità: da non perdere l'israeliano Melting Away di Doron Eran, primo film a tematica transgender girato a Tel Aviv, in cui un figlio allontanato dal padre si ritrova al suo capezzale nei panni di un'infermiera privata, oppure l'indonesiano Lovely Man, odissea famigliare di una diciannovenne che ritrova il padre dopo quindici anni prostituirsi en travesti nel quartiere e luci rosse di Giacarta.
Per tutta la durata del festival sarà possibile visitare al cinema Lumière un'esposizione dedicata a materiale storico relativo alla Legge 164 del 14 aprile 1982, data cardine per la storia del movimento trans in quanto fu promulgata la norma che consentiva legalmente il cambio di sesso.
fonte http://www.gay.it/ di Roberto Schinardi
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