domenica 14 novembre 2010

Lgbt, Eva Robin’s in teatro sarà la trans Agrado di “Tutto su mia madre”


La trans Agrado del film di Almodóvar “Tutto su mia madre” la rivedremo in scena interpretata da Eva Robin’s, dal 3 novembre al teatro Goldoni di Venezia.

E’ il ragazzo la cui madre Manuela (in scena Elisabetta Pozzi) va in cerca del padre ignaro di avere un figlio e lo trova a Barcellona col nome di Lola: ”A me sono venuti i singhiozzi, ma li ho ricacciati in gola” racconta Eva Robin’s, una delle transgender più famose d’Italia, bolognese di nascita, oggi poco più che 50enne.

Il Corriere della Sera, a pochi giorni dalla messa in scena, l’ha intervistata. Ecco qui di seguito, l’intervista:

Lei si riconosce nel carattere di Agrado oltre che, ovviamente, nelle caratteristiche fisiche?
“Sì, sono anch’io vivace, allegra, scherzosa quando è il caso. Qui divento un po’ greve, mio malgrado, ma ci sta. In un testo che parla di morte, amore, puttane, travestiti… devo tirar su un po’ l’atmosfera, no?”. E ride.

Insomma somiglia ad Agrado che però nel film non era un granché…
No, non era ‘gnocco’. Quindi è Agrado che vorrebbe somigliare a me”.

E lei, Eva, a chi vorrebbe somigliare anche solo sulla scena?

“Alle grandi donne, come Marlene Dietrich, che ho appena interpretato cantando in tedesco e leggendo brani della sua biografia. Una donna che si è lasciata andare, sul palco cadeva per l’alcol e le droghe, poi non si muoveva più e aveva fatto del suo letto un ufficio e seduceva ancora per lettera”.

Che romanzi, che atmosfere le piacciono?

“Le favole nere alla Tim Burton, i noir anni ’40, i night con gli spettacolini, i localetti malfamati di Parigi”.

«Tutto su mia madre», prodotto dagli Stabili del Veneto e di Parma, è la cosa più importante che ha fatto sul palcoscenico di un teatro?

“Dopo la Voix humaine, diretta da Adriatico che mi ha spronato ad andare avanti, sì. Vorrei però fare ancora tv, ma solo per promuovere il teatro che è un grande allenamento per un’attrice: il pubblico, le piazze, la compagnia che diventa la tua famiglia..”.

Con chi si è affiatata tra gli attori con cui sta lavorando ora?

“Colleghe eccezionali Elisabetta Pozzi e Alvia Reale, ma io mi sono affidata completamente al regista, Leo Muscato, regista d’opera che ha lavorato molto con i bambini e quindi ha una grande pazienza”.

Diceva prima di Marlene e delle donne che abbandonano il loro corpo al disfacimento: lei invece lo domina?

“A volte lui fa quello che vuole. Mi piace condividerlo però, sono stata molto sfacciata ma posso avere dei pudori, una ritrosia che piace tanto agli uomini.
E comunque se non sono generosa adesso, sono gli ultimi anni, signora mia”.

Mi scusi, lei amava definirsi androgina, va ancora bene il termine?
“No. Va bene quando si è giovani. Scriva pure transgender, ora”.
fonte www.blitzquotidiano.it/teatro

Nessun commento:

Posta un commento