Sul set, assieme al regista, torna anche Jonah Hill, che dopo la grande performance in “The Wolf of Wall Street” interpreterà il ruolo del chitarrista e frontman dela band, Jerry Garcia.
Al momento sono ancora poche le indiscrezioni sulla pellicola e su quale sarà il periodo della band preso in esame. L’unica certezza è che sarà prodotto da Apple e che la sceneggiatura sarà affidata a Scott Alexanader e Larry Karaszewski.
Da quello che si dice, sembra che i membri rimasti dei Grateful Dead abbiano dato la loro benedizione al progetto, approvando all’unanimità le idee di Martin Scorsese. Oltretutto Bob Weir, Bill Kreutzmann, Phil Lesh e Mickey Hart saranno anche produttori esecutivi del film insieme a Trixie Garcia (la figlia del frontman della band) e Bernie Cahill, il loro manager.
Ad onor del vero non è la prima volta che lo storico regista si occupa dei Grateful Dead: nel 2017 ha lavorato alla produzione esecutiva della docuserie “Long Strange Trip” che ripercorreva la storia della band in sei episodi.
Scorsese da parte sua ha definito il celebre gruppo come “un pianeta popolato da milioni di fan devoti”; dato questo rispetto, quindi, non sorprende che il regista abbia intenzione di continuare quanto fatto con Grateful Dead fino a questo momento.
Grateful Dead, la storia della band
Per chi non lo sapesse i Grateful Dead sono stati uno dei gruppi di punta delle celebre Summer of Love, con il loro rock psichedelico diventato un simbolo di quegli anni di grandi cambiamenti.
La formazione raggiunse il successo sul finire degli anni ’60, arrivando poi in tutto il mondo con capolavori come “America Beauty”. “Live/Dead”, “Workingman’s Dead” e moltissimi altri.
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Secondo la rivista Rolling Stone, occupano il 56esimo posto nella lista die 100 più grandi artisti di sempre.
Una delle caratteristiche fondamentali della produzione dei Grateful Dead è stato questo loro grande “trasformismo” sonoro, che li ha portati a sperimentare soluzioni molto diverse tra loro soprattutto durante il ive. Il concerto, infatti, era una componente fondamentale per la band, che spesso si trasformava in un momento dedicato all’improvvisazione e alla creazione di un “flusso sonoro continuo” tra i brani.
Oltretutto questo gruppo ha passato la maggior parte della sua vita in tour, arrivando a registrare decine e decine di concerti in giro per il mondo.
Ai Grateful Dead va anche il merito di aver creato il cosiddetto “Muro del suono” un sofisticato sistema di amplificazione da concerto che permetteva alla band di avere una migliore resa sonora durante il live.
Martin Scorsese, mito del cinema moderno
Martin Scorsese è uno dei più grandi registi della storia del cinema contemporaneo. A lui si devono capolavori come “Taxi Driver”, “Quei bravi ragazzi”, “The Wolf of Wall Street”, “The Irishman” e moltissimi altri.
Oltretutto il regista ha lavorato anche a una serie infinita di documentari, tra cui quelli ormai celebri dedicati ai The Rolling Stones, Bob Dylan e George Harrison.
Un regista leggendario che con il suo occhio critico ha saputo portare sul grande schermo non solo storie leggendarie, ma anche i grandi nomi della musica. Per questo il docufilm sui Grateful Dead non poteva essere in mani migliori.
fonte: www.songsnews.com Mirco Calvano
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