La
giuria del Florence Queer Festival, composta da Alba Donati, poetessa e
direttrice del Gabinetto Vissieux, Maria Grosso, giornalista de Il
Manifesto, Stefano Fabbri, ex caporedattore de l’Ansa, Alessandro
Agostinelli, direttore del Festival del Viaggio, Bob Vallier, direttore
della Syracuse University, ha infatti deciso di assegnare ben tre
menzioni speciali.
La prima, come miglior
documentario, al lavoro di Megan Rossman, The Archivettes, documentario
sull’incredibile lavoro di recupero e mantenimento della memoria del
Lesbian Herstory Archives di New York.
“Accende
una luce su una storia sconosciuta, con momenti di vita e memoria
individuali che formano il respiro collettivo della comunità lesbica
newyorkese, il tutto impreziosito da uno sguardo vintage anni ’90” dice
la giuria nelle sue motivazioni che valorizzano così l’importante
contributo dei documentari alla selezione del programma di questa
edizione.
La menzione come miglior storia va
invece a The Garden Left Behind “Per la densità dei temi (migrazione,
identità sessuale, famiglia, violenza, etc) e per la normalità di una
storia che diventa simbolica e in cui ricerca sociale, umana, politica,
stanno dentro la lungimiranza emotiva della narrazione.” Altro titolo
statunitense, firmato dal regista di origine brasiliana Flavio Alves,
disegno per fiction della battaglia per la transizione di una giovane
donna messicana a New York.
Ancora una
menzione, in questo caso per la regia, per NevrLand, dell’austriaco
Gregor Schmidinger, “Un affresco contemporaneo che lega il tema del
virtuale e del porno ai legami familiari e al dato onirico. In questo
film la macchina da presa indaga (con scene spesso oscure e intime)
alcune zone d’ombra dei rapporti quotidiani. Da segnalare le scene del
mattatoio che sono omaggio e citazione al film cult Un anno con tredici
lune di Rainer Werner Fassbinder.”
Premio della
giuria quindi a "Wild Nights with Emily" della regista statunitense
Madeleine Olnek.
“Il film ci racconta una visione, assolutamente
inedita, della clausura di Emily Dickinson.
Ci racconta ciò che nessuna
biografia ha ancora affrontato riscattando la soggettività artistica ed
esistenziale della poetessa: le sue poesie d’amore dedicate a figure
maschile erano in realtà il frutto di cancellazioni fatte ad hoc dalla
famiglia per nascondere la reale destinataria, Susan Gilbert.
In
questo film non ci appare la convenzionale Emily Dickinson, poetessa
severa e appartata, ma una donna che corre attraverso il giardino
portando poesie all’amata. Un film che esprime
alta eccellenza nei costumi, nella recitazione, e nell’originalità
della struttura narrativa in cui prevale il ritmo teatrale.”
CLICCA QUI PER IL TRAILER "Wild Nights With Emily"
Per il pubblico invece il lungometraggio più apprezzato è stato "The Garden Left Behind" di Flavio Alves qui in foto con Ivana Black e Tamara Williams tra le protagoniste del film.
"THE GARDEN LEFT BEHIND" Sneak Peek Scene CLICCA QUI PER LA SCENA DEL FILM
fonte: www.florencequeerfestival.it
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