giovedì 26 luglio 2012

Lgbt Cinema: "Salvate Cinecittà" l'appello degli autori da Scola a Tornatore, da Loach alla Redgrave

L'Associazione nazionale autori cinematografici scrive a Monti e Napolitano chiedendo loro di "tutelare gli studios per farli tornare ad essere un punto di riferimento del cinema mondiale". Tra i firmatari anche Bellocchio, Bertolucci, Amelio...

Gli autori italiani si appellano al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e al premier Mario Monti per salvaguardare Cinecittà e l'Istituto Luce contro la "cementificazione" dell'area.

Tra i primi firmatari Gianni Amelio, Marco Bellocchio, Bernardo Bertolucci, Costantinos Costa Gavras, Ugo Gregoretti, Ken Loach, Citto Maselli, Franco Nero, Vanessa Redgrave, Pasquale Scimeca, Ettore Scola, Bertrand Tavernier e Giuseppe Tornatore.

"Gli studi di Cinecittà sono famosi in tutto il mondo come luogo d'eccellenza per la creazione di opere cinematografiche", si legge in una nota dell'Associazione nazionale autori cinematografici.

"Insieme ai suoi studi e ai suoi laboratori sono le straordinarie professionalità dei maestri costruttori e scultori, degli artigiani del gesso e dei macchinisti di scena ad aver attirato a Roma le più grandi produzioni europee e d'oltreoceano".

"Ora il piano industriale dei privati che gestiscono gli Studios - prosegue l'Anac - prevede da un lato lo smantellamento delle attività cinematografiche, dall'altro la costruzione di alberghi e 'centri benesserè avviando così quel processo di cementificazione e sfruttamento dell'area che alcuni dei più importanti imprenditori edili della regione meditano da tempo".

"Per questo noi sottoscritti autori cinematografici - conclude la nota degli autori - rivolgiamo un appello al presidente della Repubblica e al presidente del Consiglio perché intervengano urgentemente per impedire tutto ciò e perché Cinecittà e l'Istituto Luce tornino ad essere punto di riferimento produttivo del cinema mondiale e restituiti a quel ruolo pubblico di volano per il rinnovamento e il rilancio del cinema italiano".
fonte http://roma.repubblica.it

Nessun commento:

Posta un commento