La più famosa donna astronauta Usa aveva una compagna dal 1985: lo rivela la sua fondazione
Sally Ride, la prima donna americana a diventare astronauta, negli anni ha ispirato migliaia di ragazze guidandole verso lo studio di materie scientifiche e verso il raggiungimento di traguardi all'apparenza irraggiungibili.
Adesso che è venuta a mancare a causa di un cancro al pancreas, probabilmente ispirerà migliaia di altre persone: si è infatti scoperto che Sally Ride era lesbica. Da quasi 30 anni aveva una compagna segreta, ha svelato l'associazione da lei fondata (Sally Ride Science) con una nota: «Oltre a Tam O'Saughnessy, la sua compagna di 27 anni, Sally lascia la madre, Joyce, la sorella Bear, la nipote Caitlin e il nipote Whitney».
SI CONOSCEVANO FIN DA BAMBINE
Ride, che era stata sposata con un collega astronauta Steven Hawley dal 1982 al 1987, non era un militare. Eppure, come membro del gruppo di lavoro della Nasa, scelse di obbedire ai dettami del «don't ask, don't tell» (non domandare, non rivelare), una pratica che chiedeva ai soldati di non parlare dei propri gusti sessuali per evitare sanzioni.
E mai, in 27 anni, Ride ha parlato di questa sua storia, che non sarebbe diventata pubblica se non lo avesse svelato proprio la Sally Ride Science.
Ride e O'Saughnessy si sono conosciute a 12 anni a un corso di tennis, ed erano diventate amiche.
Poi la futura astronauta aveva scelto la carriera accademica laureandosi in fisica, e aveva partecipato al programma astronauti, mentre l'amica era diventata tennista professionista arrivando anche a partecipare a Wimbledon e agli Us Open a inizio anni Settanta. Poi divenne professore di psicologia all'università di San Diego e vicepresidente e direttore esecutivo della fondazione.
«AMAVA LA PRIVACY»
Ride non amava molto parlare di sè anche di altri aspetti della sua vita: «Nessuno fuori dalla famiglia sapeva del cancro», ha detto la sorella Bear, intervistata da Buzzfeed, «per ben 17 mesi nessuno ha saputo».
Riguardo all'orientamento sessuale la sorella, che si dichiara gay a sua volta, ha spiegato: «Sally non adoperava etichette. Aveva un percezione molto forte della privacy, era nella sua natura. Ma non ha mai nascosto la sua relazione: erano compagne, colleghe al Sally Ride Science e hanno scritto libri insieme. Naturalmente gli amici più intimi sapevano».
fonte http://www.corriere.it di Maria Strada
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