Continua la battaglia di Paola Concia contro l’omofobia imperante in Parlamento, mista, purtroppo, a un perbenismo che, finora, ha fatto soltanto male – quando non ha nutrito vere e proprie vittime – alla causa gay e non solo.
Se Rosy Bindi continua a dirsi contraria per Costituzione al matrimonio gay – senza considerare, però, che la Carta del ’48, pur rappresentando la base del nostro sistema, è frutto comunque di una società diversa e meno articolata di quella attuale -, non pochi parlamentari stanno sollevando il problema: Gianfranco Fini, per esempio, in qualità di Presidente della Camera, ha risposto positivamente alle richieste della Concia di avere diritto all’assistenza sanitaria anche per Ricarda, la donna che ha sposato l’anno scorso in Germania (tale diritto a Montecitorio è riconosciuto a tutti i coniugi, ai conviventi dei parlamentari e ai figli, ma non è assolutamente previsto – o meglio, non se ne è mai parlato – per le coppie omosessuali).
Paola Concia ha così spiegato la notizia a TgCom24:
‘Nella società le coppie di fatto sono riconosciute in alcuni diritti, seppur pochi, come per le coppie sposate. In Parlamento le coppie di fatto etero hanno alcuni diritti, io invece di questo diritti non ho potuto usufruire perché coppia omosessuale. Sebbene la legislatura stia giungendo al termine, il presidente Fini si è fatto comunque avanti. La mia è una battaglia di principio contro un’evidente discriminazione. Sono anni che la segnalo e il Presidente della Camera è d’accordo con me. L’ufficio di presidenza però sta prendendo tempo per non decidere su cosa fare‘.
Le posizioni di Fini e dei suoi proseliti sono sempre state molto ambigue sulla questione:
‘Ho garantito – ha spiegato il Presidente – che la pronuncia avverrà entro fine legislatura. Ho chiamato l’ufficio di presidenza a pronunciarsi, non sarà semplice ma credo sia doveroso. Non si può nascondere la testa nella sabbia come gli struzzi. La questione va risolta con una risposta, in un senso o nell’altro. Credo che la pronuncia ci consentirà di compiere dei passi avanti. E credo che, dopo le mie parole, avrete anche capito come la penso… [pur avendo afferrato il concetto, sarebbe fantastico se una tantum qualcuno si esponesse a favore delle coppie gay, senza giri di parole e 'contorni' vari ndr]‘
Anche l’ex ministro delle Pari Opportunità, Mara Carfagna, ha appoggiato le richieste della parlamentare:
‘Bisogna avviare un confronto sul riconoscimento di forme di convivenza tra persone dello stesso sesso; è necessario che il Parlamento ne discuta senza che questo voglia dire aggredire o demolire la famiglia come istituto o nucleo fondante della società‘.
Arriverà mai una risposta concreta?
fonte http://www.gaywave.it/articolo/paola-concia-e-ricarda-la-coppia-divide-il-parlamento/39883/
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