Peter Tatchell, attivista per i diritti umani, ha intenzione di chiamare l’organizzazione che si occupa delle Olimpiadi 2012 e delle Paraolimpiadi per chiedere il divieto ai paesi omofobi di partecipare all’evento.
“Lo statuto olimpico proibisce tutte le discriminazioni e l’omofobia ne è, invece, un esempio. Tutti i paesi che discriminano donne, le minoranze etniche o religiose, lesbiche, gay, bisessuali e trasngender atleti, dovrebbero essere squalificati dalle Olimpiadi 2012. Ogni forma di discriminazione verso un paese o una persona per razza, religione, politico, genere e simile è semplicemente incompatibile con il movimento olimpico. Perchè l’omofobia, la transfobia non sono rifiutate dalle autorità olimpiche? E’ sbagliato che in più di 150 paesi, gli atleti Lgbt siano costretti a nascondere la propria sessualità per essere selazionati e gareggiare. Si dovrebbe far firmare ai politici dei Paesi un impegno nel quale rifiutano ogni genere di discriminazione: non firmano? Si rifiutano? Allora sono fuori dal giochi. Abbiamo bisogno di un segnale dall’alto secondo cui le Olimpiadi 2012 sono contrarie e combattono l’omofobia e la transfobia.”
Personalmente, il discorso è condivibile in tutto e per tutto… non trovate? Anche se, visto che non riusciamo a dare vita ad una legge contro l’omofobia, l’Italia forse sarebbe inclusa nei Paesi non proprio gayfriendly….
fonte http://www.queerblog.it da StarBugs Foto | © TM News
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mercoledì 18 luglio 2012
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