giovedì 15 luglio 2010

Giovani lgbt vittime di abusi sessuali in carcere


Negli Stati Uniti il legale del Centro Nazionale dei diritti delle lesbiche (NCLR), Daniel Redman ha pubblicato uno studio condotto sulle condizioni dei detenuti gay lesbiche bisessuali e transessuali nelle carceri minorili.

Nel lavoro, condotto con l’ausilio di dati statistici, l’autore cita anche la consulente della giustizia per la protezione dei minori nei carceri, Marty Beyer,che ha spiegato che i problemi per i giovani della comunità lgbt iniziano molto prima dell’incarcerazione, perché la maggior parte dei giovani detenuti arrestati sulla strada appartiene alla comunità lgbt.


Ma com’è possibile ciò? Non è difficile trovare una risposta a questa domanda, infatti, sono molti i giovani gay cacciati di casa dalle loro famiglie dopo aver fatto coming out che si trovano costretti a vivere per strada.

Sono giovani che non hanno nulla, non hanno un posto dove andare e molte volte l’unico modo per guadagnarsi da vivere è la prostituzione o fare qualche furto, proprio per questo motivo sono molto più a rischio di essere arrestati rispetto alla controparte eterosessuale.

Una volta arrestati, i detenuti della comunità lgbt sono spesso sottoposti a: detenzione preventiva, aggressioni fisiche e insulti dalle guardie, sono sottoposti a cure religiose antigay di conversione, e in diversi casi, addirittura, sono violentati.

Nelle carceri i giovani della comunità lgbt sono vittime, nella maggior parte dei casi, di violenze sessuali.

A proposito di dati, nel rapporto del dipartimento di giustizia del 2009, si dimostra che in tutto il Paese è dodici volte più alta la probabilità che siano i detenuti gay, lesbiche, o transessuali, ad essere vittime di abuso sessuale dal compagno di cella.

In Luisiana gli abusi che sono stati segnalati dai detenuti lgbt sono stati compiuti dal personale dei carceri. A tal proposito riportiamo una testimonianza segnalata da Krystal, giovane ragazza transessuale vittima di abusi sessuali da altri detenuti, quasi ogni giorno e gli insulti che le venivano rinfacciati quando si rifiutava alle proposte sessuali da parte delle guardie che finivano per violentarla;

per alcune di queste violenze è stato necessario l’intervento medico per alcuni punti di sutura. Un membro del personale accusato di stupro nei suoi confronti è stato licenziato.

Altri dati non sono di certo meno preoccupanti: “Il 15% dei detenuti appartiene alla comunità lgbt”. I giudici non sono di certo rimasti a guardare di fronte a queste situazioni.

Nel 2006 la corte federale delle Hawaii ha deciso di instituire un corso di formazione obbligatorio e di educazione per il personale delle carceri, ritenendo che la violenza implacabile, aggressione fisica e sessuale e comportamenti omofobi fossero incostituzionali. A seguito di questa decisione, altri Stati hanno avviato iniziative di riforme dello stesso genere.
fonte Advocate

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