venerdì 1 aprile 2011

LGBT: DA PROVINCIA E COMUNE DI PESARO SEGNALI DI CIVILTA'


Un segnale di riconoscimento del principio di uguaglianza dal voto del Comune di Pesaro sul riconoscimento del 'vincolo affettivo', e insieme un segnale di civiltà da Provincia e Prefettura nella firma per la creazione di un Osservatorio sull'omo e la transfobia.

Una splendida settimana per le cittadine e i cittadini LGBT della nostra Provincia.

Il voto positivo del Consiglio Comunale a Pesaro nei confronti dell'emendamento che impegna sindaco e Giunta a certificare le famiglie anagrafiche stabili basate anche solo su 'vincoli affettivi', e quindi anche le coppie lesbiche e gay, riconoscendone i benefici previsti da atti e disposizioni del Comune.

Si riconosce che le coppie omosessuali, anche a Pesaro come nei Paesi del mondo civile, hanno dignità di esistere.

Un principio che le Istituzioni del nostro Paese hanno storicamente faticato a comprendere. La strada è quella giusta, ma c'è ancora tanto lavoro da fare, a livello regionale e soprattutto nazionale. Il valore dell'emendamento poi è anche simbolico, per quelle coppie LGBT che nel nostro paese vedono sempre chiudersi porte in faccia.

Quello per cui tutto il movimento LGBT si batte è infatti il principio di uguaglianza, nei diritti e nei doveri, e il contrasto alla discriminazione, anche istituzionale, in base all'orientamento o all'identità sessuale.

Proprio sul terreno del contrasto all'omofobia, esprimiamo grande soddisfazione anche per la firma dell'intesa di Arcigay Agorà e numerose altre associazioni con Provincia di Pesaro e Urbino e Prefettura per l'istituzione di un Osservatorio provinciale contro l'omofobia e la transfobia, convinti che nel contrasto ai mali della nostra società bisogna sempre lottare al fianco delle Istituzioni, che sono chiamate a tutelare e garantire i nostri diritti, la nostra salute, la nostra integrità.

Dove le Istituzioni sono presenti, i cittadini, le persone, hanno garanzie e diritti. Dove queste non sono presenti, si annida il cancro della violenza, dell'ingiustizia sociale, della discriminazione, che fa male a tutta la società.

Valerio Mezzolani, presidente comitato provinciale Arcigay "Agorà"
fonte arcigay.it

INCONTRO SU: 'DISTURBI ALIMENTARI & COMUNITÀ LGBT'


Ingresso libero e senza tessera, 1st floor, per due
incontri aperti a tutt*, a cura di Marta Facen.

ArciLesbica Bologna si occupa anche di benessere!

Abbiamo invitato tre esperte in diagnosi e cura dei Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA), provenienti dall' Unità Operativa del Policlinico Sant' Orsola di Bologna.

Un laboratorio costruito per conoscere, analizzare e approfondire il legame tra universo femminile e patologie riguardanti il rapporto con il cibo e il corpo.

Daila Capilupi, psicoterapeuta cognitivo-comportamentale, Silvia Bigucci, dietista, Elisabetta Malaspina, medico specializzato, ci guideranno attraverso questo percorso.
Avete domande, curiosità, dubbi, testimonianze?

Avete bisogno di aiuto o conoscete qualcun* che potrebbe averne?

Il 31 marzo e il 14 aprile alle 21:00
al Cassero, ArciLesbica propone una soluzione ai vostri quesiti. Vi aspettiamo!

Cassero Gay Lesbian Center
via Don Minzoni 18
Bologna
fonte: digayproject.org

Lgbt: 6° Concorso Internazionale di Danza “Sicilia Barocca 2011" a Modica (Rg), dal 5 al 9 Luglio 2011


Regione Sicilia e Provincia di Ragusa
BANDO CONCORSO INTERNAZIONALE DI DANZA "SICILIA BAROCCA 2011"
http://www.artemonline.org/
Art. 1
Il Concorso Internazionale di Danza “Sicilia Barocca” è suddiviso nelle seguenti sezioni: classica, moderna, composizione coreografica.

Per la sezione CLASSICA (vedi art.6) possono essere ammessi danzatori d’ambo i sessi, di età compresa tra i 11 e i 14 anni per la categoria Allievi, tra i 15 e i 18 anni per la categoria Juniores, tra i 19 e i 25 anni per la categoria Seniores.

Per la categoria Gruppi (sezione classica) (vedi art.9) non ci sono limiti di età.
Per la sezione MODERNA (vedi art.7) possono essere ammessi danzatori d’ambo i sessi, di età compresa tra i tra i 13 e i 18 anni per la categoria Juniores, tra i 19 e i 25 anni per la categoria Seniores.
Per la categoria Gruppi (sezione moderna) (vedi art.9) non ci sono limiti di età.
Per la sezione COMPOSIZIONE COREOGRAFICA (vedi art.9) non ci sono limiti di età.
L’età minima e l’età massima dovranno essere compiute entro il 5 luglio 2011
Nicola Hadjtanev ph. Amedeo Monopoli

Art. 2
La domanda di ammissione allegata , dovrà essere compilata in ogni sua singola parte ed inviata a:
Soc. Coop. ARTEM
6° Concorso Internazionale di Danza “Sicilia Barocca 2011"
Via Mons. Blanco 15- 97015 Modica (Rg) Italia
oppure via e-mail a info@artemonline.org
andranno inoltre allegati i seguenti documenti:
Certificato di sana e robusta costituzione fisica
Curriculum vitae;
Recapito telefonico od indirizzo e-mail per eventuali comunicazioni;
Una foto formato tessera;

Per solisti e pas de deux (sezione classica) ricevuta dell’avvenuto pagamento di euro 100,00 (cento) per ogni candidato,in nessun caso rimborsabili.

Per solisti e coppie (sezioni: moderna) ricevuta dell’avvenuto pagamento di euro 100,00 (cento) per ogni candidato, in nessun caso rimborsabili.

Per i candidati solisti che si iscrivono a due sezioni (classica e moderna), ricevuta dell’avvenuto pagamento di euro 180,00 (centottanta) per ogni candidato, in nessun caso rimborsabili .
Marzia Licciardello ph. Amedeo Monopoli

Per i gruppi, (sezioni: classica, moderna e composizione coreografica) ricevuta dell’avvenuto pagamento di euro 140,00 (centoquaranta) per gruppo composto da minimo tre elementi e di euro 35,00 (trentacinque) in più per ogni elemento aggiuntivo, in nessun caso rimborsabili.
I pagamenti effettuati sono da inviare, quale tassa d’ammissione al Concorso,
tramite vaglia postale intestato a:
Soc. Coop. ARTEM
Via Mons. Blanco 15 - 97015 Modica (Rg) Italia
oppure tramite bonifico bancario intestato a:
Soc. Coop. ARTEM
Banca San Paolo Ag. di Modica
Iban IT72X0306984480100000002074
Nella causale dovrà essere indicato:
6° Concorso Internazionale di Danza “Sicilia Barocca 2011”

E’ possibile partecipare a più di una sezione pagando le relative quote di iscrizione.
Il termine ultimo per la presentazione delle domande scade improrogabilmente il 25 giugno 2011
Art. 3
L’organizzazione del Concorso non terrà alcun conto delle domande prive della documentazione precisata nel precedente art. 2, né di quelle che non risultino essere state spedite entro la date indicate. A tale riguardo farà fede la data del timbro postale.
Shunsuke Mizui ph. Amedeo Monopoli

Calendario del Concorso
Art. 4
Il Concorso si svolgerà all’atrio di Palazzo San Domenico di Modica- centro storico secondo il seguente calendario di massima:
Martedì 5 luglio:
14:00 - Accoglienza SOLO PER I CONCORRENTI SOLISTI E PAS DE DEUX PER LE SEZIONI CLASSICA E MODERNA
14:30 - Sorteggio numeri e calendario prove PER I CONCORRENTI SOLISTI E PAS DE DEUX in base all’ordine di estrazione.
16:00 - Lezione di tecnica classica M° Stoyanov;
17:30 - Inizio prove palco secondo la numerazione assegnata ( tempistica: solista allievi 5 minuti, solista juniores e seniores10 minuti, pas de deux 15 minuti);
Mercoledì 6 luglio:
14:00 - Accoglienza CATEGORIE GRUPPI E COMPOSIZIONE COREOGRAFICA
15:00 - Sorteggio numeri e calendario prove PER I CONCORRENTI CATEGORIE GRUPPI E COMPOSIZIONE COREOGRAFICA
16:30 - Lezione di tecnica classica M° Stoyanov;
17:30 - Prima fase eliminatoria concorrenti solisti e pas de deux sezioni classica e moderna;
A seguire prove palco secondo la numerazione assegnata per i concorrenti delle categorie gruppi e composizione coreografica (tempistica 15 min.)
Akari Akagawa ph. Amedeo Monopoli

Giovedì 7 luglio:
09:30 - 11:00 - Stage di tecnica classica (vedi allegato di adesione agli stages);
11:15 - 12:45 - Stage di danza contemporanea (vedi allegato di adesione agli stages);
14:00 - Inizio prove palco facoltativa per i candidati ammessi alla 2° fase eliminatoria, che portano la seconda variazione.
17:00 - 17:45 - Riscaldamento M° Stoyanov (riservato ai concorrenti in corso di selezione);
18:00 - Seconda fase eliminatoria concorrenti solisti e pas de deux sezioni classica e moderna ed a seguire fase eliminatoria concorrenti categoria gruppi e composizione coreografica;
Venerdì 8 luglio:
09:30 - 11:00 - Stage di tecnica classica (vedi allegato di adesione agli stages);
11:15 - 12:45 - Stage di danza contemporanea (vedi allegato di adesione agli stages);
17:00 - 17:45 - Riscaldamento M° Stoyanov (riservato ai concorrenti in corso di selezione);
18:00 - Finale di tutte le categorie
Sabato 9 luglio:
09:30 - 11:00 - Stage di tecnica classica (vedi allegato di adesione agli stages);
11:15 - 12:45 - Stage di danza contemporanea (vedi allegato di adesione agli stages);
18:00 - Prove obbligatorie per i vincitori
19:30 - 20:15 – Lezione di riscaldamento M° Stoyanov per i partecipanti al “Galà”
21:00 - Galà di chiusura

Gli orari e la pianificazione giornaliera del calendario organizzativo possono essere soggette a variazione da parte dell’Organizzazione Responsabile del Concorso qualora fosse utile al fine di ottimizzare lo svolgimento della manifestazione.

I concorrenti dovranno presentarsi obbligatoriamente almeno un‘ora prima dell’inizio delle varie fasi eliminatorie.
Tutti i concorrenti dovranno inoltre essere muniti di costume di scena, che sarà d’obbligo indossare nel corso delle prove eliminatorie, semifinali e finali.

Commissione Giudicatrice
Art. 5
La Commissione Giudicatrice sarà così composta;

* Prof. Peter Lukanov
Università Nazionale d’arte coreutica in Bulgaria.
Membro di giuria ai concorsi di Varna, Osaka, Mosca, Shangai
* Prof.ssa Sun Hee Kim
Università Nazionale delle arti in Korea.
Membro di giuria ai concorsi di Varna, Parigi, San Pietroburgo, Cuba e Messico
* Prof. Bisser Deyanov
1° ballerino etoile, vincitore Concorso di Varna.
Docente all’Università Nazionale d’arte coreutica in Bulgaria
* Prof. Hikmet Mehmedov
Direttore coreografo teatro di Burgas e membro di giuria ai concorsi di Varna e Osaka
* Fabrizio Paganini
Ballerino Rai e teatro Sistina di Roma e Compagnia della Rancia
Maestro di modern-jazz

Nel caso in cui si dovesse verificare un ritardo, per forza maggiore, di un dei componente della Giuria, si fa noto che i lavori della Commissione Giudicatrice saranno svolti regolarmente con i membri presenti.
Prove d’esame
Le prove si articoleranno come segue:

Art. 6
1° Fase Eliminatoria
Riservata ad i concorrenti solisti e pas de deux delle sezioni classica e moderna
Tutti i candidati della sezione classica (solisti e pas de deux) dovranno eseguire:
1.
Una variazione, se si tratta di un solo candidato, o pas de deux, avvalendosi anche di un partner fuori concorso che non sarà considerato dal giudizio della Giura.
2.
Un pas de deux con variazioni e coda se si tratta di una coppia di candidati.

Tutti i concorrenti della sezione classica dovranno scegliere i brani da eseguire preferibilmente fra i seguenti balletti del repertorio classico in forma di variazioni staccate o pas de deux:
Apollon Musagete - Tchaikovsky Pas de Deux - Coppelia - Don Chisciotte - Esmeralda - Fiamme di Parigi - Giselle - Gran pas classique - Il Corsaro - Il lago dei Cigni - Infiorata a Genzano - La Bajadera - Napoli - La Bella Addormentata - La Fille Mal Gardée - La Silfide - Le Silfidi - Lo Schiaccianoci - Notre Dame de Paris - Paquita - Raymonda - Sylvia - Diana e Akteon - Suite in Bianco - Romeo e Giulietta - Carmen - Cenerentola - Spartacus.
Per i candidati della sezione classica categoria allievi, si suggerisce di presentare brani appositamente composti tenendo conto della loro possibilità ( variazione della durata massima di 3 minuti).

Art. 7
I candidati per la sezione moderna (solisti e pas de deux) dovranno eseguire un brano (variazione libera) della durata non superiore ai 4 minuti. I candidati in coppia dovranno eseguire un brano della durata non superiore ai 5 minuti.
Qualora tale durata non fosse rispettata ciò potrebbe essere causa di eliminazione dal concorso.

La sezione moderna comprende un largo spazio tematico per esprimere la percezione della nostra epoca.
Tale espressione nega in parte o totalmente i canoni della danza classica, attraverso diversi stili quali, Neo classico, Moderno, Contemporaneo, Jazz, Hip-Hop, Musical, Folk, Tip-Tap, Funky.

Art. 8
2° Fase Eliminatoria concorrenti Solisti e Pas de Deux delle sezioni classica e moderna
Saranno ammessi alla seconda selezione, per le categorie in concorso, quei candidati che avranno raggiunto (in una valutazione da 1 a 30 ) il voto minimo di 16 punti
I candidati della sezione classica, limitatamente alle categorie Juniores e Seniores, dovranno eseguire un brano diverso da quello eseguito durante la 1° Fase Eliminatoria, e sempre scelto nell’elenco dei balletti sopraelencati ( Art. 6).
I candidati per la sezione moderna (Art.7), dovranno eseguire un brano diverso da quello eseguito durante la 1° Fase Eliminatoria, della stessa durata massima e sempre negli stili “liberi” ammessi.

Art. 9
1° Fase Eliminatoria categoria Gruppi e Composizione Coreografica
I gruppi (classica e moderna) dovranno eseguire un brano della durata non superiore a 6 minuti.
I candidati per la sezione composizione coreografica dovranno creare coreografie preferibilmente inedite e non presenti in altre sezioni del concorso e per un numero non inferiore di 3 elementi.
La durata delle coreografie non potrà essere superiore a 7 minuti.
Qualora tale durata non fosse rispettata ciò potrebbe essere causa di eliminazione dal concorso.
Possono partecipare candidati-coreografi, senza limiti di età, d’ambo i sessi, a qualsiasi tipo di tecnica appartengano.

Finale
Saranno ammessi alla finale, per ogni sezione in concorso, quei candidati che avranno raggiunto (in una valutazione da 1 a 30) il voto minimo di 18 punti

La graduatoria finale, per ogni sezione in concorso e per ogni singola categoria, sarà stilata in base alla somma dei punteggi ottenuti da ogni candidato, durante le due fasi eliminatorie e la finale.

In tutte le fasi del concorso, il giudizio della giuria è da considerarsi assolutamente inappellabile

Art. 10
I partecipanti dovranno essere muniti di musica in CD con traccia unica, sul cui dorso andrà scritto il proprio nome, età e titolo del brano.
Le registrazioni non ritenute professionali all’ascolto potranno essere rifiutate dalla Giuria e quindi causa di eliminazione dal concorso.

Premi
Art. 11
I premi previsti saranno così suddivisi:

Sezione classica
Categoria Allievi (11-14 anni)
1° classificato Targa + abbigliamento danza
2° classificato Targa + abbigliamento danza
3° classificato Targa + abbigliamento danza

Categoria Juniores (15-18 anni)
1° classificato 800 €
2° classificato 400 €
3° classificato Iscrizione e Stage gratuiti per l’edizione “Sicilia Barocca 2011”

Categoria Seniores (19-25 anni)
1° classificato 900 €
2° classificato 450 €
3° classificato 200 €

Categoria Gruppi
1° classificato 700 €
2° classificato 400 €

Sezione moderna
Categoria Juniores (13-18 anni)
1° classificato 800 €
2° classificato 400 €
3° classificato Iscrizione e Stage gratuiti per l’edizione “Sicilia Barocca 2011”

Categoria Seniores (19-25 anni)
1° classificato 900 €
2° classificato 450 €
3° classificato 200 €

Categoria Gruppi
1° classificato 700 €
2° classificato 400 €

Sezione composizione coreografica
Premio unico di 1000 €

Premi speciali
Bonus di 200€ per i primi classificati nella sezione classica (art.6),
juniores e seniores, che si presentano in Pas de deux.

Premio speciale Provincia Regionale di Ragusa (per la sezione coreografica)
Borse di Studio di varia durata
Premi speciali (sponsor)
Premio speciale della Giuria

A giudizio della giuria potranno essere menzionati (anche tra i non vincitori) elementi che spiccano di particolare talento e meritevoli di ricevere borse di studio o premi (non in denaro) messi a disposizione.
La giuria si riserva il diritto di non assegnare tutti i premi
I premi si intendono al lordo delle ritenute dovute per legge
In caso di ex-equo il premio il premio viene diviso.

Art. 12
Tutti i vincitori parteciperanno al Galà di chiusura che si terrà la domenica 9 luglio alle ore 21. Il biglietto per la serata di gala sarà di 5 euro.
Durante la serata di gala, verrà effettuata una ripresa televisiva dell’intero spettacolo che sarà trasmesso via satellite.

Art. 13
Il candidato che viene ammesso al concorso autorizza automaticamente l’organizzazione (a meno che non venga espresso per iscritto il proprio dissenso) ad utilizzare liberamente la propria immagine, nonché i dati personali, a fini promozionali, informativi e statistici, a sensi della legge n. 675 del 31/12/96, ed accetta questo regolamento. Per qualsiasi controversia è competente il foro di Modica.

Note di specifica:
Art. 14
Non sarà consentito per alcun brano di ogni sezione, l’utilizzo di polveri, oli e creme , trucchi per il corpo e quanto altro di simile, che potrebbe rendere non idoneo o addirittura danneggiare il linoleum professionale, impedendo il regolare svolgimento del concorso

Durante i giorni di concorso è vietato l’uso di video camere e macchine fotografiche.
Il servizio fotografico è affidato in esclusiva al fotografo ufficiale Amedeo Monopoli

Stage
Art. 15
Nell’ambito delle giornate destinate al Concorso Internazionale di Danza è previsto lo svolgimento di “Stages”.
Tale iniziativa è assolutamente indipendente dalla competizione.
fonte: http://www.artemonline.org/concorso.htm

giovedì 31 marzo 2011

Lgbt: Paola Concia "I Vanzina ci riportano indietro di 30 anni"


“Conosciamo bene l’importanza che il cinema ha nel veicolare messaggi, soprattutto alle nuove generazioni.

La frase del film dei Vanzina ci riporta indietro di molti anni, quando la polizia era poco sensibile alla questione delle discriminazioni subite dalla comunità LGBT. è una parola brutta e atavica che suona come una bestemmia in bocca a coloro che dovrebbero proporsi come un modello positivo per tutti i cittadini, nessuno escluso”.

Lo afferma in una nota la deputata Pd, Anna Paola Concia relatrice della proposta di legge contro l’omofobia e la transfobia.

“Le poliziotte e i poliziotti italiani sono molto diversi rispetto al modello descritto nel film e sanno bene che il valore più importante per un servitore dello stato è il rispetto verso tutti i cittadini indipendentemente dal loro orientamento sessuale”.

“I Vanzina, conclude Concia, per il loro prossimo film prendano esempio dal Capo della Polizia, Antonio Manganelli, che tanto ha fatto e continua a fare sul tema della lotta contro l’omofobia e la transfobia.”
fonte www.agenparl.it

Lgbt: Il sindacato di Polizia indignato coi Vanzina per battuta omofoba nel film “Sotto il vestito niente” Ma per i Vanzina è una polemica pretestuosa


“Stilista ‘ricchione’”. E’ bufera sulla battuta del commissario Malerba, interpretato da Francesco Montanari (il Libanese di Romanzo Criminale)

Nel nuovo film dei fratelli Vanzina ‘Sotto il vestito niente, L’ultima sfilata’, che apostrofa cosi la volonta’ dello stilista protagonista del film Federico Marinoni (Richard E. Grant)
di sposarsi con una donna (la bella Vanessa Hessler):
“come fai a sposarti con lui se quello e’ ricchione?”.

A rilevare la battuta omofoba e’ stato Klaus Davi, che nella puntata di KlausCondicio dal titolo “Vanzina squadristi?” ha sollecitato i commenti in proposito dei sindacati di Polizia e di politici.

Durissimo il Sap (Sindacato Autonomo di Polizia) per bocca del segretario nazionale Nicola Tanzi: “Siamo allibiti.
Come si puo’ mettere in bocca a un personaggio dai contorni positivi una simile caduta di bassa omofobia.

I Vanzina stanno danneggiando l’immagine dei poliziotti e stanno instillando nell’opinione pubblica l’idea che un servitore dello Stato, che per di piu’ nel film ristabilisce la legalita’, si abbandoni a una simile considerazione. Chiediamo ai Vanzina di intervenire subito e di tagliare quella battuta”.

Nel corso della puntata Tanzi ha aggiunto: “Non solo, col poliziotto omofobo i Vanzina descrivono una figura di commissario non attuale, e non tengono neppure conto dell’impegno del prefetto Antonio Manganelli contro l’omofobia e i crimini che colpiscono gay e lesbiche.”

Per il segretario generale Uil Oronzo Cosi, “Un poliziotto che dice che gli stilisti sono ‘ricchioni’ appartiene ad un immaginario legato agli anni settanta, al poliziotto da ‘caserma’. Noi non ci riconosciamo in questo commissario e nel suo linguaggio”.

Enrico Vanzina casca dalle nuvole. “Poliziotto omofobo? Ma quando mai! Il nostro commissario Malerba e’ una persona per bene, rispettosissima delle regole, talmente seria da rifiutare di tradire la moglie quando gli si presenta l’occasione – dice il regista e sceneggiatore.

Questa polemica e’ pretestuosa e ingiusta. Il mondo del cinema e’ pieno di poliziotti corrotti e negativi, basti pensare a Volonte’ in ‘Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto’ o a quelli dei film americani.

Il commissario Malerba del nostro film, invece, e’ un poliziotto per bene: intelligente, rispettosissimo delle regole e delle persone, intelligente.
Il ritratto di una persona assolutamente positiva”.

La battuta che ha scatenato le ire dei sindacati di polizia e’: “come fai a sposarti con lui se quello e’ ricchione?”. “Come si puo’ criticare una persona se, in privato, dice una battuta che, peraltro, viene pronunciata in una circostanza particolare? si chiede ancora Vanzina.

In realta’ abbiamo pensato di fare il ritratto di un poliziotto per bene che a mio giudizio non risulta mai offensivo ed e’ sempre rispettoso di tutti.
Se poi si vuole cercare la polemica per forza, conclude, allora posso consigliare chi critica di andare a guardarsi come sono stati descritti i poliziotti nel cinema in centinaia di film…
fonte gaynews24.com ”Adv

Lgbt: Corte Costituzionale, scacco al Governo, sì alla legge ligure contro le discriminazioni sull’orientamento sessuale e l’identità di genere


Gay, lesbiche e transessuali sono da ieri 29 marzo più tutelati in Liguria: potranno, in particolare, designare una persona anche non consanguinea (ad esempio il compagno) quale referente da informare sulle condizioni di salute e sulle terapie mediche in caso di ricovero o malattie.

Lo ha stabilito una sentenza della Consulta (94/2011) che ha dichiarato legittima una legge regionale ligure in tema di discriminazione determinata dall’ orientamento sessuale e dall’ identità di genere che era stata, invece, impugnata dal governo. La decisione della Corte fa esultare Arcigay, Arcilesbica e Verdi, che parlano di ‘sentenza epocale’.

Il Governo aveva addotto la incostituzionalità della legge regionale 52/2009, sostenendo che essa invadeva la sfera legislativa statale. Lilia Mulas (Arcigay Genova) spiega che ”la legge impegna la Regione, nell’ambito delle proprie competenze, a garantire piena parità di accesso nelle prestazioni di servizi pubblici e privati senza discriminazioni.

Inoltre, da’ facolta’ al paziente di far informare persone da lui designate sulle proprie condizioni e sulle terapie mediche”.

La sentenza inoltre segna un precedente che può essere impugnata anche in altre regioni.

Cristina Morelli (Verdi), portò la legge in Consiglio: ”è una sentenza importante, il primo passo verso il riconoscimento delle coppie di fatto.

Ora potremo anche chiedere alla Regione di riammettere la norma sulla somministrazione gratuita degli ormoni da parte del servizio sanitario”.
fonte gaynews24.com Adv

Icone lgbt: David Bowie, angelo divorato dall’ansia di essere star, un cacciatore di uomini, di donne e di transessuali

Bowie con la moglie Iman

Esce "Starman", la biografia sul Duca Bianco "Mai soddisfatto, unica sua regola è l'eccesso"

Com'era David Bowie in quel complicato ventennio, più o meno tra il '70 e il '90, in cui decise di attraversare il cielo della musica, dal folk acustico al Krautrock, con il volo azzardato di un angelo ambiguo? Com’era davvero, dietro quella maschera da uomo-donna, quell’espressione indecifrabile da Gioconda di fine millennio?

Un artista in preda a continui desideri privi di oggetto, divorato dall'ansia di diventare una star, dominato da una fame sessuale potente e inesauribile.

Un cacciatore di uomini, di donne e di transessuali, schiavo della cocaina, rapito dal lato oscuro della forza e terrorizzato dall’idea di dare alla luce il figlio del Diavolo.

Un Jim Morrison senza calore, artificiale, ma ancora più trasgressivo.
Certamente più vorace e determinato. E per questo capace di scavalcare l'abisso senza farsi ingoiare. «Mentre ti tiravano fuori dalla tenda ad ossigeno hai chiesto dov’era l’ultimo party». (David Bowie, Diamond dogs ).

A raccontarlo così, con un viaggio a ritroso nella storia di un cantante-attore-provocatore-trasformista nato a Brixton, sud di Londra, 64 anni fa e oggi sposato difficilmente pacificato, con la splendida modella somala Iman, è una biografia scritta da Paul Trynka.
Si intitola Starman. E dentro c’è un mondo.
Quello che girava intorno agli eccessi del Duca Bianco.

Scavato, pallido, androgino, una pupilla dilatata per colpa di un incidente infantile, a nemmeno vent’anni l’insaziabile David Robert Jones sceglie tre punti di riferimento per trasformarsi in un piccolo dio.

Sono l'artista pop Andy Warhol, il cantante Lou Reed e la rock star punk Iggy Pop, che diventerà uno suo strettissimo amico e presumibilmente uno dei suoi molti amanti negli anni di Berlino. Dopo il primo successo commerciale, Space Oddity , Bowie sposa l'americana Mary Angela Barnett. E' lei che lo ribattezza Rainbowman, uomo arcobaleno. Si tradiscono il giorno delle nozze.

Lui seduce un cameriere. Nell’ambiente della musica la sua virilità diventa un mito, «nessuna donna si sente al sicuro di fronte a David.
E in verità la maggior parte non vuole sentirsi sicura affatto». Ma sono soprattutto gli uomini ad attirare le sue attenzioni.

Il ballerino Lindsay Kemp si innamora di lui e gli consegna una parte nel suo spettacolo.

Bowie è un'infedele macchina del sesso, disperatamente alla ricerca della cordigliera di un corpo qualunque, di uno spazio morbido su cui gettare l’ancora.
La gelosia schiaccia Kemp.

Un amico americano del cantante racconta a Trynka di aver passato alcune notti nella casa londinese del Duca Bianco.

«Mi svegliavo travolto da una pila di corpi nudi. Credevo di conoscere bene lo stile di vita del rock’n’roll. La verità è che prima di arrivare in Inghilterra non avevo neppure un indizio». Pan-sexuality. Divorava tutto.

Agli inizi degli Anni 70 si trasferisce a Los Angeles. E' lì che scopre la droga pesante. Dal sedativo ipnotico Quaaludes alla cocaina, considerata indispensabile nel processo creativo. La divide con Iggy Pop e con Dennis Hopper, divo di Easy Rider. Ne consuma quantitativi formidabili.
A fornirgliela è lo stesso pusher di Ronnie Wood e Keith Richards.

Dorme poco, va a letto con Elizabeth Taylor e Amanda Lear. In genere si addormenta russando il suo coma fatto di pasticche e di alcol. Ha perennemente i brividi, porta il cappotto anche d’estate, il suo naso è continuamente gocciolante.

John Lennon e Elton John, che in quel periodo vivono a Hollywood, raccontano di essere seriamente preoccupati per il suo stile di vita. Nel 1976 si ripulisce dopo un viaggio in Giamaica.

E’ forte, si sente immortale. Si innamora dei miti del Terzo Reich e confessa una passione per Adolf Hitler: «La prima pop star». Lo crocifiggono.
Spinto dall’amicizia con lo scrittore Christopher Isherwood si trasferisce a Berlino. «I giorni migliori della mia vita». Successo, droga, sesso, night club.

Il solito. Va a letto con Bianca Jagger. Negli Anni 90 Michael Jackson e Madonna prendono il suo posto. Non si scompone. Anzi in parte si ritrova conoscendo la moglie attuale, Iman, e trasferendosi a New York.

Come se si fosse chiuso un cerchio, come se per la prima volta si sentisse in compagnia di qualcuno. Chi lo sa se è davvero così.

«Tua madre ha una gran confusione in testa, non sa bene se sei un ragazzo o una ragazza (...) Non sei mai soddisfatto ma l'eccesso è la tua regola (...) Ribelle, ribelle, ma che ne sanno gli altri?». David Bowie, Rebel, Rebel , 1974. La colonna sonora di una vita.
fonte www3.lastampa.it di Andrea Malaguti CORRISPONDENTE DA LONDRA

martedì 29 marzo 2011

Lgbt Siena "Oltre le differenze" il primo programma radiofonico lgbt


Tutti i venerdì alle 21 sulle frequenze di Antenna Radio Esse
"Oltre le differenze" è il primo programma radiofonico a Siena e uno dei primi in Italia, interamente dedicato al mondo gay, lesbico, bisex, transessuale e queer.

Uno spazio aperto, condotto da Natascia Maesi e Eleonora Sassetti, dove si parla di omosessualità ma non solo, con serietà ed ironia.
Tutti i venerdì da settembre a giugno dalle 21 alle 22 su Antenna Radio Esse.

Non mancherà l'imperdibile castroneria della settimana e nello scaffale i consueti consigli su libri, cinema e appuntamenti a tema e l'intervista a Serenella Pallecchi, presidente di Arci Siena .

ASCOLTACI PER SAPERNE DI PIU'

E' possibile interagire con la redazione del programma chiamando il 366 2809050 o scrivendo a redazione.oltreledifferenze@gmail.com. Sono attivi, inoltre, una pagina facebook, il blog http://oltreledifferenze.splinder.com e la rubrica “speciale Oltre le differenze” de La Nazione online al sito www.lanazione.it/siena con gli approfondimenti delle storie raccontate ai microfoni della trasmissione.
CHI NON RESTA CON NOI, NON VA OLTRE LE DIFFERENZE !!!
fonte www.antennaradioesse.it

Stagione II Puntata 25



Lgbt Transessualismo: un tema scomodo per chi ne parla, un dramma sociale per chi lo vive

Porpora Marcasciano e Leila Daianis

“Io non ho cambiato sesso, ho adeguato il corpo alla mia identità psicologica”. Parole di Leila Daianis, presidente dell’associazione Libellula ArciTrans, ospite insieme a Porpora Marcasciano di un’iniziativa partita dal collettivo LGBTIQ dell’Università La Sapienza.

Un incontro informale ma davvero ricco di contenuto, quello di ieri sera, denso di verità, quindi di realtà scomode, in cui le parole dette hanno assunto un peso in più rispetto a quello abituale, perchè pronunciate da persone che hanno vissuto l’esperienza di cui parlano sulla propria pelle e ne hanno fatto una battaglia sociale.

Si parla di transessualismo, della storia del movimento trans, dei disagi sociali, della patologizzazione di questa condizione e dell’obiettivo di depatologizzarla.

Transessualismo: ecco un esempio di termine scomodo da pronunciare, almeno quando lo si vuole inserire in un contesto serio e non di denigrazione. E’ quasi sempre associato alla prostituzione, allo scandalo, a persone forzatamente appariscenti, a qualcosa di “strano” e di “anormale”.

E mentre magari, quando in televisione si vedono transessuali parlare della loro esperienza, ci si tranquillizza di non dover patire lo stesso dolore, o di non essere vittima di quei pregiudizi (perché, questo almeno lo si capisce, non è il trans che sceglie di essere tale), altre persone, da qualsiasi punto di vista membri della nostra società, vivono da soli un profondo dramma interiore.

Porpora Marcasciano, presidente del M.I.T. (Movimento Identità Transessuale), affronta la questione: in quale misura il disagio che un trans prova dipende da un problema di identità di genere (e quindi interno) e in quale altra dal contesto della società? Certo, sentirsi uomo (o donna) e quindi estranei nel proprio corpo di donna (o uomo) non è una questione superflua.

Ma se ci si rendesse conto di ciò, si decidesse di intraprendere un processo per arrivare al cambiamento di sesso, il problema vero dei transessuali, quello che sembra essere una maledizione per la vita, non esisterebbe. Ciò che impedisce una vita “normale” è la questione lavoro, la questione casa, l’accettazione degli altri.

Quella del transessualismo è una condizione che è stata ignorata per quasi 2000 anni. Fino agli inizi del ‘900 i transessuali erano praticamente invisibili. Ovvio: chi si prendeva la responsabilità di sollevare il “problema” della loro esistenza? Chi eterosessuale si interessava di questa realtà e chi transessuale aveva il coraggio di parlarne? Poi, in particolare negli anni ’60/’70, iniziò a prendere vita un movimento di trans, in lotta per un processo di liberazione che seguiva anni di negazione e di vuoto storico.

Che l’uomo sia di natura altruista e intelligente al punto da saper accettare la diversità: beh, su questo i dubbi sono più che fondati. Ma che una volta organizzato in società, egli si debba preoccupare di tutelare tutti i suoi membri, di riconoscere le differenze e di adeguargli dei trattamenti senza emarginarle o chiudendo gli occhi, su questo non ci può essere alcun minimo dubbio.

La società è ciò che forma l’uomo inevitabilmente, ciò che gli condiziona la vita più di ogni cosa; ma è anche ciò che educa, ciò che immette convinzioni e punti di riferimento nella mente.

Per cui se dal passato più remoto i trans sono stati subito etichettati come “pervertiti” e poi considerati veri e propri matti, non ci si può stupire che ancora oggi la società non sia ancora pronta ad accettare e affrontare la loro situazione e a non cedere subito allo stereotipo di transessuale equivalente a prostituta (senza sapere che circa il 30% dei trans si prostituisce).

“C’è castrazione mentale e ipocrisia”, dice ancora Leila, “una sorta di repressione globale”.

E oggi che il corpo è fonte di profitto, che l’immagine fa buona parte della persona, come si può vivere da transessuali?

La vita è per i trans un percorso, un percorso lungo il quale raggiungere la propria identità, dunque se stessi. Ma ora ditemi, qual è altro fine se non la conoscenza di sè e la completa dispiegazione della propria identità di qualsiasi altra, singola vita?
fonte http://lalocandadicilindro.wordpress.com/ di alicecarnevale

Lgbt Arte: Tamara de Lempicka in mostra a Roma


Dall’ 11 marzo al 10 luglio la mostra “Tamara de Lempicka. La regina del moderno” animerà il complesso del Vittoriano.

Riecheggerà infatti, il modernismo della pittrice polacca ispiratasi a Picasso e ai futuristi Marinetti e Prampolini.

L’Italia, e in particolare la capitale, apre i suoi confini verso una pittura emancipata, moderna e internazionale.

Le 120 opere in mostra mettono in luce la formazione classica dell’autrice e il suo amore per l’Italia, definita “il luogo del cuore”.
Si va dal Portrait de Madame P., che si credeva perduto ed è invece riemerso dopo ricerche in collezioni di mezzo mondo, ai ritratti della figlia Kizette.

Pittrice cosmopolita e icona dell’Art déco, Tamara de Lempicka ha creato immagini che sono diventate il simbolo di un’epoca, “i folli” anni Venti e Trenta di cui diventa la più brillante interprete, introducendo nei suoi dipinti i simboli della modernità e rappresentando la donna emancipata, libera, indipendente e trasgressiva.
fonte notizieitaliane.it, Antonella Magno

Lgbt: Unicef, meeting a Firenze dal 1 al 3 aprile


Un incontro al quale sono attesi oltre 3.500 volontari (1.500 under 30) insieme a personaggi della politica, della musica e dello spettacolo

I temi dello sviluppo, delle discriminazioni, del volontariato, della lotta alla poverta', oltre ad alcune 'finestre' informative su quanto sta accadendo in Giappone e Libia: questi alcuni degli argomenti al centro della tre giorni 'Essere Unicef', il meeting dei volontari Unicef Italia in programma alla Fortezza da Basso e al Palazzo dei congressi di Firenze dal 1 al 3 aprile.

Un incontro al quale sono attesi oltre 3.500 volontari (1.500 under 30) insieme a personaggi della politica, della musica e dello spettacolo, come il ministro degli Interni Roberto Maroni, i due ambasciatori dell'Unicef Lino Banfi e il ballerino Roberto Bolle, il cantautore Roberto Vecchioni.

La kermesse sara' aperta venerdi' con una cerimonia condotta da Ilaria D'Amico alla quale prenderanno parte, tra gli altri, il presidente Unicef Italia Vincenzo Spadafora, il sindaco di Firenze Matteo Renzi, Banfi e Bolle, e il premio Nobel per la Pace nel 1976 Betty Williams.

Sempre venerdi', alle 21, in piazza Santa Croce la sfilata della Pigotta (la tradizionale bambola di pezza simbolo della solidarieta' dell'Unicef) con in mostra un modello 'griffato' da Gucci ed uno di 2,5 metri di altezza.

A seguire, uno spettacolo di danza classica e moderna con un altro testimonial di Unicef, il ballerino ed ex personaggio di 'Amici', Kledi Kadiu.

Sabato, dopo un incontro con l'inviato di guerra Franco Di Mare, la parola passera' a due protagonisti della politica italiana: Walter Veltroni (intervistato da Aldo Cazzullo del Corriere della Sera) e il ministro degli Interni Roberto Maroni (a colloquio con il neo direttore del Messaggero Mario Orfeo).

Lo stesso giorno spazio anche per presentare il nuovo movimento giovanile di Unicef, Younicef, insieme, tra gli altri, a Neri Marcore' e Roberto Vecchioni. Chiusura il 3 aprile con un'esibizione dei vigili del fuoco.

''Daremo vita ad una pacifica invasione della citta', parleremo di bambini, di tanti temi sociali e dei grandi problemi internazionali di fronte a migliaia dei nostri volontari'', ha detto il presidente di Unicef Italia Vincenzo Spadafora presentando stamani a Firenze l'iniziativa insieme al sindaco Renzi (''per tre giorni Firenze sara' la capitale dei bambini'', ha detto), a Kadiu ed alla presidente di Unicef Firenze Alessandra Buyet Piombini.

Partners dell'iniziativa sono, tra gli altri, Comune e Provincia di Firenze, Regione Toscana, e, tra i media, anche Ansa e Current Tv.
fonte lanazione.it/firenze

lunedì 28 marzo 2011

Lgbt Torino: Giov. 31/3, incontro sulle problematiche relative al lavoro delle persone transessuali


La Fondazione Carlo Molo onlus
in collaborazione con
Gruppo Luna
Servizio LGBT del Comune di Torino

giovedì 31 Marzo 2011

ore 18,30
c/o Fondazione Carlo Molo onlus
Via P. Sacchi, 42 E - Torino
Organizza un incontro sulle problematiche relative al lavoro delle persone transessuali.

E’ un confronto informativo in cui saranno illustrati alcuni documenti sulle esperienze di chi cercava lavoro e di chi l’aveva già, con una distinzione fra le persone transessuali che non avevano ancora iniziato la transizione e quelle che la stavano affrontando o l’avevano completata.

Mancano del tutto informazioni sulle esperienze, interrogativi e difficoltà dei datori di lavoro, che ci si augura possano venire espresse nel corso della serata, insieme a suggerimenti su come gestire la questione.
fonte mauriceglbt.org

Barack Obama e Rousseff insieme per il rispetto della comunità Lgbt


Torniamo a parlare dei diritti della comunità omosessuale. Purtroppo nel nostro Paese la comunità gay non è tenuta in giusta considerazione come dovrebbe, ma negli Stati Uniti di Barack Obama, le cose sono ben diverse.

Nei giorni scorsi il Presidente degli Stati Uniti d’America, Barack Obama, ha dimostrato il suo interesse per la tutela della comunità gay, ed insieme al Presidente del Brasile, Dilma Rousseff, hanno deciso di rilasciare un comunicato spiegando di aver preso importanti decisioni che riguarderanno proprio la comunità omosessuale Americana.

A quanto sembra, nel tentativo di tutelare e rispettare la comunità Lgbt, sarà presto istituito un relatore che avrà l’incarico di “promuovere il rispetto per i diritti umani delle persone lesbiche, gay, bisessuali e transessuali” nei Paesi appartenenti all’Organizzazione degli Stati Americani (OAS/OEA), che comprende la maggior parte degli Stati americani.

Già diversi mesi fa, il presidente delf Brasile, Dilma Rousseff, che durante la sua campagna elettorale era stata etichettata come “omosessuale” dai suoi oppositori, aveva dichiarato di voler lottare contro le discriminazioni e le aggressioni nei confronti delle persone lgbt in Africa e in Medio Oriente.

Oggi senza dubbio si compie un ulteriore passo in avanti per la comunità lgbt, e noi ne siamo davvero felici!
fonte gaywave.it

Lgbt: Lea T, il successo dopo le foto di Givenchy, l'intervista alle "Invasioni Barbariche" di Daria Bignardi

Il mondo della moda è una realtà molto creativa, si sa, abituata agli eccessi e alle eccentricità. Quando, però, si è saputo che la modella trans Lea T. è la figlia del calciatore Toninho Cerezo, è stato il mondo del calcio ad entrare in subbuglio.
La campagna Givenchy che l’ha vista protagonista ha fatto il giro del pianeta, rivelando una realtà che finora era ammantanta di segreto e mistero. Per la prima volta in Italia, dopo le interviste nel resto del mondo, Lea T. si confessa durante una lunga intervista con Daria Bignardi nella puntata di ieri delle Invasioni Barbariche.
Le discrete domande della conduttrice di La7 hanno permesso che la modella sviscerasse ogni aspetto della sua condizione, rivelando le sofferenze e le paure che l’hanno colpita fin da quando si è resa conto che, il sesso maschile che aveva avuto alla nascita, non era quello che in effetti sentiva come rapprensentativo di se stessa.
Per ora, legalmente, Lea T. è ancora Leandro Cerezo, ma ancora per poco: “Ho appena avuto notizia che ancora 5 mesi avrò il nome maschile Leandro sui documenti, poi sarò finalmente Lea” confessa sorridente.
Toninho Cerezo, il padre di Lea, è stato un calciatore molto amato in Italia, dove giunse nell’82 per giocare nella Roma.
“Ho trascorso la mia infanzia e adolescenza in Italia, come ragazzo apparentemente normale. Provengo da una famiglia molto cattolica, soprattutto da parte di mia madre.

Siamo 4 fratelli, 2 femmine, 1 altro maschio. E’ stato mio padre prima di tutti ad avvertire che c’era qualcosa che non andava e lo diceva a mia madre.
Lui se ne accorgeva di più perchè stava poco in casa e, quando tornava, notava le differenze. Crescendo in una casa di donne, per mia madre era normale che ascoltassi i discorsi delle donne piuttosto che mettermi a fare le cose degli altri ragazzini”.
Si nota la sofferenza sul volto bellissimo della modella che attualmente è testimonial della maison Givenchy e si è posizionata al numero 40 del ranking mondiale delle top model.
Si capisce bene che, nonostante l’odierna serenità, ci sono ferite che fanno ancora male.
“Quando sei bambino non hai nessuna definizione, non hai nessun pregiudizio. Ogni tanto gli altri bambini mi chiedevano perchè non giocassi mai con loro – ricorda -, ma io rispondevo che stavo bene così ed era vero. Quando sei bambino sei neutro”.
Il percorso che Lea ha intrapreso in età ormai adulta, in realtà è una diversità che si è protata dentro probabilmente da sempre: il problema è nato dalla mancanza di informazioni sull’esistenza di quest’altra definizione di sessualità che è il transessualismo.
“Da adolescente inizi a farti tante domande, perchè si sviuppa la parte sessuale, inizi a renderti conto di cosa ti piace e cosa no. Purtroppo non si spiega ai bambini che esiste il transessualismo, perchè i genitori non hanno l’apertura mentale per spiegarlo ai figli. Io non sapevo proprio cos’era. A scuola avevo capito che c’era l’omosessualità e credevo di essere omosessuale, ma comunque non ne parlavo per una questione di riservatezza perchè mia mia madre era molto cattolica e nemmeno le mie sorelle parlavano molto delle loro curiosità in materia sessuale”. Pur scegliendo la sua natura femminile, Lea quando era ancora un ragazzino non ha potuto evitare di comportarsi come tutti gli altri maschi, in maniera molto vivace e incontrollata. “E’ vero, sono stata un maschio vivace, tanto che una volta io e mio fratello abbiamo distrutto la hall di unalbergo romano – racconta sorridendo.
In realtà, non sono mai stata troppo femminuccia, nel senso che se dovevo giocare con i ragazzi lo facevo, correvo, mi scatenavo. Poi però se dovevo rilassarmi e stare serena, lo facevo con le donne. Ancora oggi faccio il maschiaccio quando capita”.Poi arriva l’adolescenza, e Toninho Cerezo passa al Genoa quindi anche la sua famiglia si trasferisce nella capitale ligure, dove Lea frequenta le scuole media e inizia ad avvertire le prime differenze coi suoi compagni. “Mi chiudevo in bagno per farmi la piega e poi magari mi rilavavo i capelli. Però non capivo che era per sembrare di un altro sesso, era solo un periodo molto strano, come per tutti gli adolescenti credo. In più ero sempre più confuso dalla mancanza di informazioni a riguardo per questo, ripeto, se ne dovrebbe parlare di più”. fonte http://donna.fanpage.it/

Lgbt: Arcigay Milano lancia "Milano siamo anche noi"


Arcigay Milano CIG Centro di Iniziativa Gay rianima il dibattito pubblico cittadino, sempre più distratto da argomenti che poco influenzano il benessere delle persone, puntando su temi importanti quali quelli a noi cari dei diritti civili, della salute, del rispetto e dell'inclusione sociale che realmente incidono sulla felicità e la vita di chi abita la città.

E’ partita in questi giorni la campagna "Milano siamo anche noi - cittadine e cittadini che amano Milano".

Questo progetto è formato da due iniziative complementari e convergenti:
Da lunedì 21 marzo inizierà un’opera di sensibilizzazione cittadina con una campagna mediatica su free-press, siti web e attraverso la distribuzione di materiale informativo sul territorio per proporre una piattaforma di atti amministrativi concreti, non dei semplici buoni propositi, che farebbero amare di più Milano, rendendola una città migliore.

E' stato creato un social network, raggiungibile al sito: www.milanosiamoanchenoi.it

Questo è uno spazio di aggregazione dove commentare e integrare la nostra piattaforma, proporre nuovi temi, raccontare la propria testimonianza, condividere le proprie idee per amare di più Milano.

Nei fatti, si tratta del primo social-network dei diritti civili, della laicità e sull’inclusione sociale.

Saranno organizzati degli incontri pubblici, il primo il 13 aprile prossimo, anche in occasione della competizione elettorale, ma che non si esauriranno con le elezioni e vorranno continuare con appuntamenti periodici ricorrenti.

Queste iniziative non riguardano SOLO i gay, le lesbiche, gli extracomunitari, gli stranieri, gli invalidi, i precari, le persone trans, gli anziani soli, le madri single…. ma riguardano tutti.

"Milano siamo anche noi" parte dalle loro esperienze, quelle che abbiamo incontrato e che incontriamo da 27 anni di attività, per parlare del bene comune, che è di tutti i cittadini e di tutte le cittadine che vivono questa città.

"Milano siamo anche noi" vuole essere un termometro cittadino, un aggregatore civico e un laboratorio di idee permanente, un luogo d’incontro e confronto tra coloro che da troppo tempo, troppi anni sono rimasti inascoltati, per mettere in rete progetti e strategie comuni d’azione e intervento.

Vuole essere nei fatti uno strumento di creazione e trasmissione di concrete politiche pubbliche.

Da lunedì 21 marzo partirà la distribuzione di 220 mila cartoline sul territorio cittadino raffiguranti sei soggetti diversi e la divulgazione di altro materiale informativo e pubblicitario via stampa e web e attraverso stand e presidi itineranti.
Per maggiori informazioni: http://www.arcigaymilano.org/siamoanchenoi/
fonte www.arcigay.it

domenica 27 marzo 2011

Lgbt: Servizio di consulenza 'Orientamento sessuale e identità di genere'


Responsabile del Servizio di Consulenza:
Baiocco Roberto
Indirizzo mail: roberto.baiocco@uniroma1.it
Il centro offre agli studenti di Psicologia la possibilità di svolgere tirocini pratici teorici accademici o post lauream.
Via dei Marsi, 78 - Piano IV, stanza 423
Indirizzo mail: seicomesei@uniroma1.it
Tel. 06/ 49.91.78.51javascript:void(0)

ATTIVITA’
Il Servizio di Consulenza denominato “6 come sei”, intende offrire uno spazio di consulenza e supporto psicologico rivolto ad adolescenti, giovani adulti, coppie e famiglie che si trovano ad affrontare problematiche inerenti l’orientamento sessuale e/o l’identità di genere.

INTERVENTI INDIVIDUALI
Il disagio, l’isolamento e le reazioni di rifiuto da parte del gruppo dei pari sono purtroppo sentimenti e vissuti comuni per le giovani lesbiche e i giovani gay, bisessuali e transessuali (LGBT).

Uno spazio di ascolto e consulenza, anche breve, può a volte essere in grado di incidere positivamente sul benessere e sull’autostima, sia di chi si riconosce in un’identità gay/lesbica o trans, sia di chi è in dubbio rispetto al proprio orientamento sessuale e/o alla propria identità di genere.

Il Servizio “6 come sei” intende aiutare, in particolare adolescenti e giovani adulti, ad affrontare temi quali l’identità, lo svelamento, la costruzione di una vita sentimentale e relazionale soddisfacente in un contesto protetto e non giudicante.

INTERVENTI FAMILIARI E A SOSTEGNO DELLA GENITORIALITA’
Genitori di adolescenti e giovani adulti LGBT
Tra le sfide alla genitorialità più difficili si può certamente considerare quella relativa alla scoperta dell’omosessualità, o di identità di genere non conforme alle aspettative socioculturali, del proprio figlio o della propria figlia.

A volte i genitori provano sentimenti di rabbia o vissuti di sconfitta, senza essere in grado di recuperare/avviare scambi comunicativi adeguati proprio in un momento così importante e cruciale nella vita del figlio.

Il Centro offre interventi brevi e/o di gruppo con i genitori di adolescenti LGBT a sostegno della genitorialità e delle competenze parentali. Gli incontri saranno condotti da uno psicologo e un terapeuta ad orientamento sistemico/relazionale.

Famiglie omogenitoriali
Numerosi studi hanno evidenziato la presenza di diverse analogie tra famiglie con due genitori eterosessuali e omosessuali sia nella durata del rapporto, sia nella soddisfazione di coppia e nel livello d’intimità, sia nel modo di affrontare i conflitti.
Le famiglie omogenitoriali si confrontano con le stesse fasi del ciclo di vita delle famiglie eterosessuali, ma spesso devono affrontare stereotipi di matrice omofobica. Il centro offre alle famiglie omogenitoriali, ma anche alle coppie LGBT, interventi brevi finalizzati al benessere di ciascun membro della famiglia.

COME ACCEDERE AL SERVIZIO
Le persone interessate ad avere informazioni più dettagliate e/o prendere un appuntamento possono:
1) inviare una e-mail all’indirizzo: seicomesei@uniroma1.it (opzione consigliata);
2) telefonare al numero 06-49.91.78.51 (martedì e giovedì dalle 10.00 alle 13.00).
Il primo colloquio è gratuito, mentre gli incontri successivi prevedono il pagamento di un ticket da versare direttamente alla Segreteria del Centro.

DOVE SI SVOLGE IL SERVIZIO
Gli incontri si svolgono presso la Facoltà di Medicina e Psicologia (Via dei Marsi, 78), Piano IV, stanza 423. L’accesso al Centro è consentito previa prenotazione, il venerdì dalle 10.00 alle 19.00.
fonte digayproject.org

Lgbt: Congresso ARCIGAY Genova


CONGRESSO ARCIGAY GENOVA: UN'ASSOCIAZIONE FORTE E IUN CRESCITA, PROTAGONISTA IN CITTA', UNA DONNA PRESIDENTE PER L'UNITA' DI ARCIGAY E ARCILESBICA

Già domani riprende l'attività dell'associazione con un corso di formazione per personale sanitario sul rapporto medico/paziente in collaborazione con ANPAS LIGURIA

Mercoledì 23 si è tenuto il congresso del Comitato Arcigay Genova l'Approdo, Valerio Barbini lascia la Presidenza in quanto oggi ricopre il ruolo di coordinatore provinciale di un partito e gli succede Lilia Mulas, che è anche componente della Segreteria Nazionale di Arcilesbica e referente Genovese della stessa associazione.

<< Arcigay a Genova è una grande associazione - dichiara Valerio Barbini, ex-Presidente Arcigay Genova, che merita e necessità di una Presidente o di un Presidente "a tempo pieno".

L'associazione ha poi un focus preciso, quello della tutela dei diritti e della lotta alle discriminazioni, dal 2007 ha scelto di perseguirla con una forte autonomia dalla politica e con un dialogo trasversale.

Qui a Genova lo si è visto nel concreto più volte, si tratta di un lavoro prezioso di cui non potevo più essere garante. Di Lilia ho profonda stima e sono sicuro che saprà far crescere ancora l'associazione e rappresentarla al meglio >>.

"Recentemente si è parlato molto di dignità delle donne e di conflitto tra i generi, - Dichiara Lilia Mulas, neo-Presidente di Arcigay Genova - per questo mi sembra particolarmente interessante aprire la prospettiva di una integrazione tra le parti lesbica e gay del movimento,mantenendo le nostre specificità ma facendo che lavorino per trovare una lingua comune.

Tutte le componenti del movimento saranno equamente rappresentate nella nostra azione,affinchè la comunità tutta senta di avere in Arcigay e in Arcilesbica un presidio sul territorio e un punto di riferimento sicuro per l'accoglienza,la tutela,l'aggregazione e la diffusione dei tanti,importanti contributi al dibattito culturale contemporaneo che le persone lgbtq hanno prodotto".

Nel programma presentato dalla Presidente Mulas, articolato e ambizioso, la volontà di proseguire sulla strada della costituzione di un Centro Servizi, già avviato con il telefono amico e sportello legale, pensando innanzituto ad un centro di documentazione e ad uno sportello che si occupi di migranti LGBT, l'impegno a rimanere un attore presente nel dibattito pubblico regionale e cittadino e l'intenzione di riprendere da subito il lavoro per portare, insieme alle istituzioni, ad una rapida applicazione della Legge Regionale contro l'omofobia e la transfobia.

L'associazione riprende già da domani a lavorare con il corso di formazione sanitario, riconosciuto dal ministero, "Il positivo scomodo", organizzato con ANPAS Liguria e Arcigay Torino, sul tema del rapporto medico/paziente con pazienti sieropositivi terminali.

Il Congresso ha eletto Santo Balastro Vicepresidente dell'associazione e Segretario Massimo Vianello (presenti anche nel direttivo precedente).

Il nuovo Consiglio direttivo è formato da Domenico Lazzaro, Valentina Canepa,Federico Caprini (già presenti in direttivo l'ultimo anno o in passato) e Alberto Cuda, Claudio Tosi, Daniele Ferrari e Stefania Paganini che entrano in direttivo per la prima volta, mostrando la dinamicità dell'associazione e la voglia di coinvolgimento delle iscritte e degli iscritti.

Valerio Barbini, ex Presidente, nonostante la sua indisponibilità a far parte degli organismi dirigenti locali dell'associazione resta Consigliere Nazionale di Arcigay per il Comitato di Genova e sarà invitato permanente ai Consigli Direttivi, accettando la richiesta di alcuni soci in tal senso contenuta in un documento approvato per acclamazione.
fonte ventimiglia.biz