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martedì 28 maggio 2013
Lgbt Milano: Dopo il registro, arriva il vademecum per le coppie di fatto
La convivenza dalla A di acquisti alla V di violenza, passando per la C di casa, alla E di eredità, alla F di figli, alla P di pensione e a tutte quelle voci che possono riguardare la vita di una coppia non sposata.
È il vademecum dei diritti dei conviventi che il Comune di Milano distribuirà a tutte le coppie iscritte al Registro delle unioni civili ed è stato redatto dallo studio legale di Laura Logli, giovane avvocata specializzata in Diritto di famiglia.
Istituito nell’agosto del 2012, il Registro conta oggi a Milano 650 coppie (1.300 persone) che hanno deciso di dichiarare il proprio status attraverso questo atto. Un quarto delle coppie sono omosessuali, l’età degli iscritti va dai 25 ai 55 anni e la nazionalità è in maggioranza italiana, anche se ci sono diverse coppie miste. Molte le coppie con figli, spesso con alle spalle matrimoni finiti in un divorzio o in una separazione.
A che cosa serve questo vademecum, che l’avvocata Logli ha redatto e offerto gratuitamente al Comune? A far conoscere alle coppie di fatto diritti e doveri che derivano dall’essere persone semplicemente legate da relazioni affettive. E a evitare disagi e abusi, soprattutto nelle coppie omosessuali, a tutt’oggi fortemente discriminate come rileva la Corte Europea dei diritti dell’uomo che da tempo esercita pressione sullo Stato italiano affinché anche nel nostro Paese siano riconosciuti i diritti delle coppie formate da persone dello stesso sesso.
Il vademecum dispensa consigli anche su atti che possono tutelare le coppie laddove la semplice iscrizione al Registro delle unioni civili non arriva. Per non trovarsi in difficoltà in caso di malattia e ricoveri in ospedale, il manuale consiglia per esempio di registrare preventivamente un semplice atto dal notaio con cui ognuno dei componenti della coppia autorizza il partner ad assisterlo e ad avere accesso alle informazioni sulle sue condizioni sanitarie.
Molti e diversificati i consigli sulla casa, che sia in affitto o di proprietà. Se per esempio l’abitazione è di proprietà di uno solo dei due conviventi, è possibile che il proprietario stipuli un contratto di locazione con il convivente al fine di tutelarlo in caso di morte. In tal caso, alla dipartita del proprietario, i suoi legittimi eredi saranno obbligati a rispettare la naturale scadenza del contratto d’affitto e il partner non si troverà, come spesso accade, buttato fuori da un giorno all’altro.
Molto importante la voce sui figli. La casistica è ampia e va dai figli naturali a quelli generati con il ricorso alla fecondazione eterologa ai figli di una precedente unione: per tutti, il manuale spiega modalità di riconoscimento, affidamento mantenimento.
Il vademecum prevede anche la possibilità di “divorzio” per una coppia di fatto. Se per mettere la parola fine basta un semplice comunicazione al Comune e all’Ufficio Registro delle Unioni civili, gli strascichi di una convivenza fallita possono essere complessi, ma anche per questi il manuale offre risposte e consigli.
fonte http://www.ilfattoquotidiano.it di Valeria Gandus
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