(Clicca sulla foto per ingrandire)
Daniele Sartori è un artista eclettico. Un autore che negli ultimi anni è riuscito a entrare nella cosiddetta categoria “dei nuovi talenti emergenti”.
E’ uno dei nomi ricorrenti della new-wave queer italiana e ha abituato il suo pubblico a storie e visioni estremamente particolari.
Per alcuni è sinonimo di notizia ed effettivamente i suoi lavori non passano inosservati.
Ha una vera passione per videoclip e corti ed è anche un abile montatore.
Dopo alcuni lavori vincitori di diversi premi, dopo aver firmato un contratto con The Open Reel e RIFF per la loro distribuzione, ha inaspettatamente realizzato “What about Alice ?”, un video art già presentato in diverse gallerie d’arte e prossimo a essere installato a Venezia in concomitanza con la Biennale d’Arte.
Da pochi giorni è stato pubblicato lo splendido videoclip del Padova Pride Village, che porta la sua firma, la sua eleganza visiva, e subito le visualizzazioni web si sono impennate.
Quasi a 7000 visualizzazioni su youtube in poche ore e la curiosità del pubblico di Facebook.
Era inevitabile ricontattarlo per alcune brevi domande.
Ci parli di What about Alice?
Si tratta di un videoart in cui mi sono chiesto che fine ha fatto Alice (n.r. La Alice di Carroll).
L’ho immaginata attempata e piuttosto decadente.
E’ diviso in quattro capitoli che di solito vengono installati separatamente in loop. Mi sono concentrato solo ed esclusivamente sull’immagine.
E’ un po’ come guardare le macchie di Rochard. Ognuno vede ciò che vuole.
Attraversi spesso stili e territori artistici molto differenti tra loro…
Essendo fondamentalmente indipendente non subisco nessuna influenza commerciale e perciò mi diverto a fare quello che mi piace. Spero sempre che quest’aspetto traspaia anche nelle mie opere…
Hai realizzato in questi giorni il promo video della nuova edizione del Padova Pride Village, uno degli eventi più attesi dell’estate, e in poche ore hai totalizzato un numero rilevante di visualizzazioni e contatti web. Ce lo racconti?
Si tratta di un video che ha lo stesso meccanismo di un’opera Pop.
Come nella Pop-Art appunto, ho semplicemente ricodificato il capolavoro Vinciano.
Il Cenacolo è già stato rivisitato in migliaia di versioni ed io l’ho nuovamente citato e rielaborato in chiave queer, in tema Padova Village…tutto qui.
A guardar bene è solo un richiamo cromatico, una questione di composizione visiva, chi vuole cercare altro legato al significato di quel dipinto perde solo tempo.
Ci tengo a menzionare la musica di Panama Skycrapers "Stage of life" e a ringraziare produzione e troupe per la bella esperienza.
Dicono che sul set tu sia particolarmente severo…
Cerco solo di compattare tempi e lavoro, di concretizzare gli obbiettivi. Di solito ascolto pazientemente e lascio fare, vedo come si comporta la gente e di cosa è capace, la decisione finale pero' spetta comprensibilmente a me e scelgo il meglio per il bene di tutti, altrimenti non ci metterei il nome
Errore da non fare?
Sottovalutarmi….in qualsiasi ambito
Prossimo progetto?
Eventi d’Arte Contemporanea e una storia ambientata durante la seconda guerra mondiale. E’ una sorpresa....
Daniele Sartori si prepara ad un nuovo sorprendente cambiamento di rotta.
A Questo link il video ufficiale di "Stage of Life" di Panama Skyscrapers:
http://www.youtube.com/watch?v=IIdaMEdt88g
Fonte http://lisadelgreco.blogspot.com/ foto tratta dal video
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sabato 1 giugno 2013
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