lunedì 15 aprile 2013

Lgbt RAI: “Gay” e “Lesbica” e lo spot realizzato dal Dipartimento per le pari opportunità, non va in onda


"Sì alle differenze. No all’omofobia" è il titolo di uno spot che giace sulla scrivania di qualche dirigente Rai.

Realizzato dal Dipartimento per le pari opportunità di Palazzo Chigi al fine di promuovere la “cultura del rispetto”: il rispetto della persona, dei diritti e delle differenze.

“La paura del diverso spesso diventa un automatismo che produce atteggiamenti difensivi che sfociano nella discriminazione.
La Campagna, senza retorica, mette in scena normali caratteri connotativi, primi piani di persone autodefinite da un tratto specifico - mancina, rosso di capelli, alto, omosessuale, intonata - unite da un’affermazione sostanziale: “E non c’è niente da dire”.
Si legge sulla pagina del dipartimento che presenta la campagna pubblicitaria nel gennaio 2013.

A quanto apprende l'AgenParl la trasmissione dello spot sarebbe stata stoppata perchè contenente le parole “gay” e “lesbica”, una scelta che per Ivan Scalfarotto deputato del Pd è “incomprensibile”.

“Queste parole non sono parolacce ed è inutile dargli un'accezione negativa. La conoscenza è la base della convivenza. - afferma il deputato che preannuncia all'AgenParl un'interrogazione parlamentare - La Rai come servizio pubblico dovrebbe essere il primo canale della promozione della convivenza.
E' importante dire le parole con rispetto senza attribuirgli significati che non gli appartengono".
fonte http://www.agenparl.it da sdb

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