venerdì 2 luglio 2010

Lgbt, Roma Pride: "Uno spot ironico Assurda la divisione sull'evento"


Il coordinamento per il corteo di sabato - DìGayProject, Arcigay Roma, Gaylib Roma e Azionetrans - ribatte punto per punto alle contestazioni delle realtà glbtqi che si dissociano dalla manifestazione

Il testo del comunicato con cui il comitato organizzatore del Gay Pride di Roma risponde alle polemiche sollevate dal fronte dei 'fuoriusciti': una cinquantina di realtà omosex di Roma che non si riconosco nell'evento.

"Noi difendiamo il Pride da chi vuole svuotarlo e chi fa polemiche assurde dicendo che non ci sarà spaccando il movimento.

COORDINAMENTO PRIDE: Per la prima volta il Roma Pride è organizzato da un coordinamento e non da una sola associazione. Si è voluto proporre, nella Capitale, quindi, un modello organizzativo che richiami quello degli altri Pride in Italia e nel mondo. In nessun’altra città italiana o del mondo il Pride viene gestito e organizzato da una sola organizzazione come è avvenuto a Roma fino ad oggi. Il coordinamento Pride vuole essere anche un luogo di discussione e confronto politico, dove i temi che interessano alla comunità lesbica, gay e trans vengono affrontati da associazioni, movimenti, singoli, in modo trasparente e durante tutto il corso dell’anno, per proporre un modello unitario e condiviso di iniziativa.

LO SPOT: Si tratta di uno spot ironico giocato sugli stereotipi e sui pregiudizi più comuni. Uno spot che vuole dare in modo semplice anche un messaggio contro l’omologazione. L’immagine del ragazzo gay che guarda quasi annichilito la televisione e che non ricorda l’appuntamento del Pride, fino a quando un personaggio amatissimo dalla comunità gay non glielo ricorda, vuole ‘scuotere le coscienze’ e parlare proprio ai milioni di omosessuali e transessuali italiani che non ci ‘mettono la faccia’. Sono stati molti i contributi video realizzati spontaneamente nella rete con i messaggi più vari, alimentando una forma di comunicazione ‘virale’ che ha usato i social network e la partecipazione diretta di tutti.

LA DATA DEL PRIDE: Nell’assemblea del movimento lgbt di novembre 2009 si era deciso che il Pride di Roma si sarebbe tenuto dopo il Pride nazionale di Napoli del 26 giugno, proprio per favorire la mobilitazione alla manifestazione nazionale in una città che dista appena 200 Km dalla Capitale. Al contrario, nell’assemblea del movimento lgbt di febbraio 2010 la presidente del Mario Mieli comunicò in modo unilaterale lo spostamento della data al 12 giugno, anticipando il Pride di Roma rispetto a quello nazionale di Napoli. Si è scelto, al contrario, di tenere fede agli impegni presi in precedenza, soprattutto per dare maggior rilievo al Pride Nazionale di Napoli .

IL PERCORSO: Il Pride attraversa il centro di Roma, da piazzale dei Partigiani fino a piazza Venezia. Un Pride che attraversa il cuore della città, si chiude in un luogo che simbolicamente ‘tocca’ le Istituzioni (Palazzo Chigi, Quirinale, Parlamento) e che, per la prima volta, passa accanto alla Gay Street.

UN PRIDE CHE NON INSEGUE LA POLITICA MA VUOLE DETTARE L’AGENDA: Si è scelto di non inseguire più la politica. Il Pride è un simbolo di visibilità e rivendicazione di diritti a cui la politica aderisce impegnandosi concretamente. Così hanno fatto Nichi Vendola, Paola Concia e Vladimir Luxuria. Da Luxuria sono venute anche parole sagge contro l’assurda divisione che si è voluta creare attorno a questo Pride, proprio in un momento in cui bisogna rispondere con efficacia all’omofobia e alla transfobia.

LO SLOGAN E LE DECISIONI: Il Roma Pride 2010 è stato organizzato in modo aperto, trasparente e unitario. Tutte le decisioni sono state prese all’interno di assemblee pubbliche aperte a chiunque, associazioni e singoli. Mentre negli anni precedenti le riunioni del coordinamento erano state al massimo tre, questa volta ci sono stati incontri settimanali, oltre a innumerevoli riunioni dei singoli gruppi di lavoro. In nessun caso si è fatto ricorso alla psicoterapia, accusa che ha del ridicolo. Sono state prese in considerazione le opinioni e i contributi di persone e associazioni provenienti da tutta Italia e anche dall’estero: le bozze del documento politico, ad esempio, sono state fatte circolare con ampio anticipo tramite Facebook e mailing list, in modo che tutti potessero fare commenti e dare suggerimenti.

LE RIVENDICAZIONI: Lo slogan del Roma Pride 2010, ‘Ogni bacio una rivoluzione’, sottolinea una scelta di contenuto forte, già abbracciata in passato da altri movimenti europei e latino americani Come dimostra il manifesto politico, non si abbandonano le rivendicazioni del movimento: uguaglianza, la laicità e libertà. Si è scelto di porre l’accento sul fatto che in questi mesi hanno scatenato violenza proprio le manifestazioni di omo- e trans-affettivà. Prova ne sono le innumerevoli aggressioni venute alla luce negli ultimi tempi ai danni di chi si era soltanto abbracciato, baciato o preso per mano.

LA TRASPARENZA: Per la prima volta il bilancio del Pride verrà reso pubblico, con una chiara indicazione delle entrate e delle uscite. Non ci sarà alcun party ufficiale, ma una settimana di eventi che contribuiscono a finanziare la manifestazione. Le casse di questo Pride non hanno fatto ricorso a finanziamenti pubblici come successo negli anni scorsi. Si è aperto una forma di finanziamento diffuso: chiunque ha potuto contribuire acquistando dei ticket di donazione.

LE ADESIONI: Al Roma Pride hanno aderito tutte le principali realtà del movimento lgbt, mentre le adesioni al documento ‘Noi non ci saremo’ risultano essere circa 20, di cui molte espressioni di serate in discoteca o di sigle appena costituite.

AL NAPOLI PRIDE: Al Pride nazionale di Napoli c’era anche il Roma Pride, che è intervenuto dal palco con il suo portavoce, ha organizzato la partecipazione e ha sostenuto con forza l’evento nazionale dell’orgoglio omosessuale e transessual".
fonte roma.repubblica.it

Questo lo spot del Roma Pride, che ha diviso alcune associazioni


Questo invece lo spot che promuoveva il gay pride a Napoli dello scorso 26 Giugno,
molto apprezzato dalla comunità glbtqi, a differenza di quello pensato per Roma,
voi cosa ne pensate?..

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