mercoledì 16 giugno 2010

Lgbt, Manganelli: «Un ufficio centrale per minoranze a rischio discriminazione»


Il capo della polizia: sarà un osservatorio in cui ebrei, omosessuali e altri potranno dialogare con personale qualificato. E a Padova inaugura nuovi locali in questura
PADOVA - «Sono lieto di poter annunciare qui a Padova che ho firmato a Roma un provvedimento per la costituzione di un ufficio centrale dedicato alle minoranze che dipenderà dalla struttura della polizia criminale». Lo ha detto il capo della polizia Antonio Manganelli intervenendo all’inaugurazione di alcuni nuovi uffici della Questura di Padova. «Questo nuovo ufficio centrale sarà un osservatorio sulle minoranze come quella degli omosessuali, la minoranza ebraica e quante sono a rischio di discriminazione: gli esponenti di queste minoranze avranno ascolto a disposizione spazi ed interlocutori per un diretto dialogo con le forze di polizia. A questo scopo - ha proseguito - è stato formato del personale
qualificato per il dialogo, la risoluzione dei problemi e l’intervento rapido. Ringrazio gli uomini della questura di Padova ed il questore per la rapida individuazione e denuncia dell’autore dell’aggressione ai danni di una coppia di gay avvenuta in pieno centro a Padova la settimana scorsa».

Soddisfatto il responsabile nazionale per i diritti civili di Sinistra Ecologia e Libertà, Alessandro Zan, anche assessore comunale a Padova. «Le dichiarazioni del capo della polizia Manganelli - afferma Zan- sulla vicenda dei due ragazzi gay aggrediti a Padova rappresentano una conquista importante per il nostro Paese. La polizia con questa azione si fa carico di un problema diventato ormai un’emergenza in Italia». «Il Parlamento e il Governo, invece - prosegue l'assessore -, dimostrano una completa arretratezza rispetto alle azioni di contrasto all’omofobia e per questo chiediamo subito che il Parlamento estenda la legge Mancino ai reati d’odio motivati dall’orientamento sessuale e riconosca e tuteli al più presto le coppie di fatto, comprese quelle omosessuali».

Sulla stessa linea di Zan anche Aurelio Mancuso, esponente del movimento lgbt ( Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transgender). «E' un’ottima notizia, - spiega Mancuso - che finalmente riconosce l’esistenza di un problema da parte degli organi statali preposti alla prevenzione e alla lotta contro ogni forma di violenza legata al sesso, appartenenza religiosa, orientamento e identità sessuali». «Nei decenni scorsi - continua - sono state molte le occasioni di collaborazioni tra le associazioni lgbt e la Polizia, che hanno portato a positivi
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risultati. Al Capo della polizia, oltre ad esprimere gratitudine per aver voluto far seguire all’incontro avuto recentemente con i presidenti di Arcigay Paolo Patan‚ e di GayLib Enrico Oliari delle azioni concrete, suggerisco di valutare la possibilità di mettere in campo, oltre al sito internet previsto, un vademecum informativo della polizia ideato in collaborazione con le associazioni, che potrebbe essere così distribuito in tutti i luoghi di aggregazione e d’incontro, nelle scuole, nelle strutture pubbliche». Si tratterebbe - conclude Mancuso- di uno strumento davvero utile che aiuterebbe molte persone a sapersi orientare sul come comportarsi e agire. La prima ed efficace prevenzione alla violenza è quella di agire sulla solitudine e la paura, sentimenti ormai troppo diffusi dentro la comunità lgbt italiana».
fonte Ansa,corrieredelveneto

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