mercoledì 16 giugno 2010

Lgbt, Helmut Berger, l'idolo di Luchino Visconti: "Ridotto a vivere con 200 euro al mese"


A pochi giorni dal disperato appello di Lino Banfi a favore di Laura Antonelli, l’attrice che turbò i sogni di una intera generazione di maschi italiani, oggi ridotta a vivere di ricordi e miseria e forse, proprio grazie all’intervento di Banfi, verrà in qualche maniera protetta dalla legge Bacchelli che gli consentirà una risicata dignità; un altro attore rivela la propria indigenza, dicendo di vivere con 200 euro al mese, che a tanti non bastano neppure per le sigarette. Si tratta di Helmut Berger, l’attore tedesco tra i più amati dal grande regista Luchino Visconti. Si sa che Visconti si innamorava follemente di attori della “divina” bellezza come apparivano ai tempi Berger o Alain Delon, e nei film che li vedeva interpreti era lo stesso Visconti a renderli ancora più belli, imperiosi, dal fascino paradisiaco.

Helmut Berger oggi vive in casa di amici, dice di aver guadagnato molto, ma di aver speso altrettanto, ed è proprio l’Italia che gli concede quella unica, misera cifra. Al quotidiano tedesco “Bild” spiega di aver girato ottanta film, ma che spesso produttori di poco senso non versavano gli adeguati contributi che oggi gli avrebbero permesso una pensione più decente. E’ Visconti a renderlo magico e popolare nel film “La caduta degli dei”. Lì, Berger, appare travestito da donna in calze a rete e guêpière. Segue un’altra magnifica interpretazione in “Ludwig”, storia dell’infelice sovrano Ludovico II di Baviera. Lavora poi anche con Vittorio De Sica ne “Il Giardino dei Finzi Contini”, con Nelo Risi, con Joseph Losey e persino con Tinto Brass in “Salon Kitty”, ma la sua stella pare offuscata dai ricordi passati, mai dimenticati.

Luchino Visconti lo incontra nel 1964 e rimane abbagliato da tanta bellezza, da quel volto efebico, gli occhi che penetravano delizie inconfessate. Come accade per un’altra bellezza dionisica del genere Alain Delon (ve lo ricordate in “Rocco e i suoi fratelli”? Un dio in terra!), Visconti si innamora perdutamente dei suoi attori. Helmut è in cima alla lista e i due hanno un rapporto di ineguagliabile affetto per dodici anni, rotto dalla scomparsa del sommo regista. È così forte quel sentimento da far dire a Helmut: “ora voi vedete in me un vedovo”.

La vita scorre, gira altre pellicole, ma dell’interprete viscontiano, lentamente, qualcosa cambia e il tempo inizia a riprendersi bellezza e fascino. Come si fa a dimenticare una parte importante di esistenza passata al fianco di un illustre come Luchino Visconti? Berger sembra non farcela. Si sposa con l’attrice Francesca Guidato, ma è un matrimonio senza senso, mai consumato, rimasto in un angolo ad aspettare chissà cosa. Uno da una parte, l’altra altrove.

Paul Morrisey e Billy Wilder hanno detto di lui:
“È curioso che il più grande attore italiano sia un austriaco”, e “a parte Helmut Berger, non ci sono più belle donne”.

Solo che i ricordi, a volte, sono una scure che si abbatte su altre improbabili infelicità. Alcuni mesi fa, Helmut si presentò ad una intervista televisiva, completamente alticcio, tanto da dover essere sorretto prima della anticipata conclusione della sua apparizione televisiva: minuscolo, pesante, occhi stanchi, nulla di quel fantastico ragazzo nudo ripreso da Helmut Newton. Oggi, Berger vive di 200 euro mensili dati dallo Stato italiano ed è ospite di una contessa che cerca di aiutarlo come può.

L’attore dice di possedere alcuni quadri, regali di Visconti, quadri importanti da cui non riesce a separarsi, e qualche gioiello lasciato dalla madre. Vuole tornare a vivere proprio nell’abitazione che fu del genitore, a Salisburgo. Chissà se a qualcuno dei nostri vati verrà in mente di intercedere per lui, come è accaduto per la sfortunata Laura Antonelli. Noi cominciamo a chiederlo.
fonte queerblog, Foto Vintagegogo

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