Il MIT Movimento Identità Trans è stato socio
fondatore nel 1998 dell’ONIG Osservatorio Nazionale sull’Identità di
Genere. L’Osservatorio, voluto fortemente dalle attiviste MIT, era nato
come rete tra i vari professionisti che si occupano del percorso di
affermazione di genere e l’attivismo trans per “favorire il confronto e
la collaborazione di tutte le realtà interessate ai temi del
transgenderismo [...] al fine di approfondire la conoscenza di questa
realtà a livello scientifico e sociale e promuovere aperture culturali
verso la libertà di espressione delle persone transgender in tutti i
loro aspetti”, come si legge nello statuto dell’Osservatorio. Per molti
anni il lavoro dell’ONIG ha sicuramente permesso a molte persone di
poter seguire il proprio transito seguendo quelli che all’epoca erano i
criteri scientifici internazionali.
Dal 1998 il mondo è cambiato e
sicuramente è cambiato quello trans. Nel mondo occidentale post-moderno
si stanno affacciando nuove esperienze transgeneri che non fanno più
riferimento alla cultura binaria di stampo patriarcale, anche se a
nostro giudizio l’esperienza transgenere è sempre antibinaria.
Soprattutto assistiamo ad una maggiore consapevolezza della nostra
comunità su quali sono i propri bisogni e come raggiungere il proprio
benessere.
Se negli anni ’90 era una comunità che si affidava
completamente alla scienza perché si veniva da un passato dove i servizi
di tutela della salute trans erano praticamente assenti e tutto era
affidato al privato o al faidate, oggi le comunità trans e non binarie
si pongono come interlocutrici della comunità scientifica dalla quale
pretendono ascolto dei propri bisogni in un’ottica di autodeterminazione
e della piena depatologizzazione. “Il corpo è mio e lo gestisco io”
dichiaravano le femministe tra gli anni 60 e 70 del XX secolo.
Anche le
persone trans vogliono tornare a gestire i propri corpi ma volendo
continuare a tutelarsi. Infatti chiediamo che sia il servizio sanitario
nazionale ad occuparsi della nostra salute ma dando a noi modo di
compiere le nostre scelte sui nostri corpi. Vogliamo tornare alla storia
dei consultori nati nel nostro Paese dopo le lotte condotte dalle donne
e introdotti alla fine degli anni 1970. Vogliamo che i nostri
consultori siano luoghi non solo di cura in senso tradizionale ma anche
di dialogo, luoghi di socializzazione, luoghi dove saperi scientifici e
saperi trans trovano la modalità di potersi incontrare e produrre uno
scambio proficuo che porti a nuove elaborazioni e idee per la tutela
della nostra salute. Proprio per quanto esposto fin’ora come MIT abbiamo
riflettuto profondamente sul nostro ruolo all’interno dell’ONIG e siamo
arrivate alla conclusione che per noi quell’esperienza sia giunta al
suo termine. Pur non facendo più parte dell’Osservatorio il MIT rimane
aperto al dialogo con i/le professionisti/e, i/le ricercatori/trici e
tutte e tutti le/gli altr* attivist* e siamo aperte a trovare nuovi
percorsi per tutelare la salute e il benessere della nostra comunità.
fonte: https://mit-italia.it/
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