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venerdì 17 maggio 2013
LGBT: Quattro lettere importanti per il parlamento (quello europeo) in occasione della giornata mondiale contro l'omofobia
LGBT. Queste quattro lettere non sono di casa al Parlamento italiano.
Molto di più a quello europeo.
Non c'è alcuna legge che tuteli i diritti dei gay, delle lesbiche e dei transessuali italiani.
In Europa, l'Italia, non è una novità, è maglia nera dei diritti civili. Basta dare un'occhiata alla mappa pubblicata da Ilga, la più nota organizzazione a favore dell'uguaglianza Lgbt, per farsi un'idea. Siamo al 36esimo posto su 49: dopo di noi paesi come Armenia, Azerbaigian, Russia Moldavia e Macedonia. Nell'Unione europea, la nostra performance è pari solo a quella di Grecia, Polonia, Estonia e Cipro.
Il rapporto segnala con preoccupazione la mancanza di diritti (né matrimonio, né unioni civili, né adozione, né procreazione assistita...); l'assenza di leggi anti-discriminazione (la famosa legge contro l'omofobia, bocciata dal parlamento in novembre 2012); i ripetuti attacchi contro le persone gay da parte della classe politica, dal mondo dello sport, dalla Chiesa e dai giornali; le aggressioni contro sedi di associazioni pro-gay; l'assassinio di tre trans-sessuali in un anno; e i 16 episodi di violenza gravi registrati durante il 2012.
Nel frattempo in Europa
Mentre la Francia dice sì al matrimonio e alle adozioni per le coppie gay, da noi non si è riuscito ancora ad introdurre l'aggravante di omofobia nei reati penali. Vediamo se la nuova proposta di legge presentata da Pd, Movimento 5 Stelle, Scelta Civica e Sel avrà più fortuna. La configurazione del nuovo parlamento italiano apre nuove possibliità. Intanto la Spagna, il Portogallo, la Germania, l'Olanda, il Regno Unito - e tanti altri paesi - hanno già dato il loro ok ai matrimoni.
Ma la situazione, anche fuori dall'Italia, non è rose e fiori. In tutta Europa, secondo l'ultimo sondaggio Ue, oltre il 60% dei ragazzi Lgbt ha subito insulti o aggressioni a scuola per il suo orientamento sessuale, e uno su quattro dei gay/lesbiche dice di essere stato vittima di violenza o di minacce violente. Nonostante i passi avanti, insomma, tanta strada resta da fare.
Per questo oggi, in occasione della giornata mondiale contro l'omofobia, il Parlamento europeo vuole ricordare l'importanza di tenere alta la guardia.
E rammenta di aver chiesto, con una larga maggioranza, per ben cinque volte alla Commissione europea una strategia comprensiva per la difesa dei diritti Lgbt.
Ma se invece di deprimerci oggi vogliamo festeggiare, possiamo ascoltare i discorsi pronunciati nel 2005 da José Zapatero (allora presidente del governo spagnolo) e lo scorso gennaio da Christiane Toubira, ministro della Giustizia francese, in occasione del voto per il matrimoni per tutti. Sperando che l'anno prossimo potremo ascoltare la voce di un ministro italiano.
fonte http://www.huffingtonpost.it di Giulio Zucchini e Raffaella De Marte
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